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Grillo e follower vs Berlusconi e sondaggi

Come molti di voi sapranno Beppe Grillo ha costruito negli ultimi attraverso l'uso intelligente delle nuove tecnologie un grandissimo successo. Il suo Blog è il sito internet più letto d'Italia e uno tra i blog più letti al mondo. Al momento non c'è da stupirsene dato che i suoi successi sono noti a tutti: le vittoria nelle elezioni comunali a Parma e il 20% di preferenze nei sondaggi, almeno fino a qualche settimana fa.

Le azioni di Grillo hanno avuto tra gli internauti sempre una grande eco e il suo "progetto politico" si è affermato soprattutto grazie ai suoi sostenitori e ai frequentatori del suo sito. Potremmo dire che la vera forza di Grillo è il suo network che, a differenza del suo simbolo, non gli appartiene perché è l'interazione degli utenti a conferirgli un valore.

Grillo è sempre stato un accanito difensore della libertà sul web e un radicale contestatore della televisione e dei giornali. Riguardo alle sue posizioni penso che non sia sbagliato definirlo un tecno-utopista, ovvero una persona che crede ciecamente nell'utilizzo di un mezzo tecnologico, in questo caso il computer connesso ad internet. Se qualcuno avesse ancora dei dubbi potrebbe guardarsi il video realizzato dalla Casaleggio Associati (socia di Beppe Grillo del M5S), che è un'azienda si occupa di strategie per il web e guerrilia marketing.
 
Alcuni giorni fa un professore dello IULM ha pubblicato uno studio in cui si affermava che gran parte dei sostenitori/follower di Beppe Grillo sul social network Twitter non fossero persone reali ma solamente dei "fake", ovvero dei ro-bot. Una strategia adottata da molte aziende per aumentare il proprio "valore sociale" e potenziale di spam.
 
La risposta di Grillo non ha tardato ad arrivare e le accuse mosse nel confronto del Prof. Calzolari hanno un denominatore comune: Silvio Berlusconi. Sì, proprio così, Calzolari infatti è accusato di avere "collaborato" al sito forzasilvio.it e di avere sostenuto la campagna che candidava Berlusconi al Nobel per la pace. Il professore risponde nel merito alle questioni poste da Grillo e afferma che
"Una delle mie tre aziende è in Italia e si chiama Speakage, produce solo software web e mobile, non si occupa di contenuti ne di strategie(...). Speakage ha fornito nel 2008, come a decine di altri clienti nel mondo, la piattaforma al PDL, che l’ha usata per creare forzasilvio.it. Speakage non ha nulla a che fare con i contenuti e non ha alcun incarico relativo alle strategie che ci sono dietro."
Personalmente trovo questa polemica sui follower sia strumentale già in partenza, esattamente come quella sui finti fan di Berlusconi su Facebook anche se in quel caso la "raccolta" dei fan aveva delle dinamiche molto differenti. Ognuno è poi libero di pensarla come vuole. Ma se torniamo alla critica iniziale ci potremmo cominciare a rendere conto che tutto quello che succede in rete non è sempre aderente a ciò che avviene nella realtà. In effetti è sinonimo di mancato senso della realtà pensare che i follower o i fan si traducano in voti.
 
Ci sono molti siti che offrono "pacchetti di follower" per ogni esigenza, e qui potete anche leggere perché mai qualcuno dovrebbe comprare dei follower. Interessante a questo punto sarebbe anche indagare il ruolo della Casaleggio Associati in tutta questa faccenda perchè Grillo sarà pure bravo ma non ha costruito tutto il suo successo virtuale da solo.

Quello che vorrei illustrare però è qualcosa di completamente differente. Vorrei evidenziare le impressionanti analogie (e differenze) tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi:
  1. La presenza di due strutture mediatiche di produzione di opinioni. Una orizzontale e l'altra verticale.
  2. La critica serrata a tutti i media "concorrenti" con il proprio.
  3. L'incapacità di "sedersi intorno ad un tavolo" e dialogare.
  4. L'arroganza di sentirsi custodi della verità e di avere le soluzioni a tutto.
  5. L'utilizzo di una strategia comunicativa populista, a tratti xenofoba e una personalizzazione spinta del partito.
Credo che ad un osservatore un po' attento, e dotato di una memoria almeno a medio termine, questa situazione non possa non ricordare la "guerra dei sondaggi", il "ghe pensi mi" e tutte le altre trovate del Cavaliere durante il suo dominio mediatico. A pensarci bene infatti anche lo stesso attacco a Rosy Bindi è figlio della più becera retorica berlusconiana. Uno "probabilmente" ha collaborato e trattato con la Mafia mentre l'altro quasi la difende pubblicamente. Ci troviamo davvero in una situazione paradossale.
 
Inoltre trovo tutta questa polemica abbastanza sterile perché credo e spero che le persone in questo Paese diano retta ad un politico, non in base ai follower o alla quantità di volte in cui appare in televisione, ma sulla base di argomenti condivisibili e verificabili. Sarebbe ora anche di smetterla con i poltiici che promettono la luna per poi accorgersi che non possono mantenere praticamente nulla di ciò che hanno promesso. Vogliamo un progetto che sia ambizioso ma non demagogico.
 
In molti hanno sposato la linea del Movimento 5 Stelle perché ha introdotto temi completamenti nuovi nel dibattito politico, perché non si riconoscono nella dialettica destra-sinistra o perché semplicemente sono stufi di tutti gli altri. Questo è un voto di protesta ed incarna la medesima funzione con i voti che venivano dati alla Lega precedentemente. Ma può trasformarsi il partito di protesta in partito propositivo e responsabile? Esiste la volontà politica perché ciò accada nel breve? Sono tutte domande a cui purtroppo non riesco ancora a dare una risposta.
 
Quello che credo io però è che il problema degli italiani sia proprio quello di dovere sempre avere "un ultimo arrivato" a cui affidare le speranze di cambiamento. Anche qui l'analogia con Berlusconi è evidente, con l'unica differenza che Berlusconi si pone come l'uomo nuovo da circa 20 anni ed stavolta spero vivamente che la gente abbia smesso di credergli. Se vogliono credere in Grillo facciano pure ma non credo che quell'uomo sia in grado di portarci molto lontano, la vita reale è di certo influenzata da quella virtuale ma non basta eliminare i vincoli in rete per viveri liberi nella realtà. A volte mi sembra che questo i sostenitori di Grillo (o del Partito dei Pirati in Germania) non l'abbiano ancora capito. 
 
Grillo ruba voti a sinistra e a destra, esattamente come fece Berlusconi nel 1994. Mi chiedo se sarà mai possibile avere una destra seria e una sinistra seria in questo Paese, altrimenti ci toccherà sempre rivolgerci al buffone di turno per risolvere i nostri problemi. E come sappiamo per esperienza questi problemi poi non vengono risolti ma si moltiplicano.

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