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Grillo, Travaglio e il metodo assembleare

Sull’intervento di Grillo contro i parlamentari che hanno presentato ed approvato l’emendamento per abolizione del reato di immigrazione clandestina, si è detto di tutto, anche molte sciocchezze e falsità. Va dunque ristabilita la verità.

Il comico genovese non ha difeso il reato di immigrazione clandestina. Ha precisato che la sua abolizione non è prevista nel programma del movimento, e come tale, doveva essere analizzata e valutata dai parlamentari, con la gente delle rete.

Casaleggio ha rivendicato la giustezza della critica di Grillo, perché fondata sul metodo assembleare. Travaglio ha criticato l’impraticabilità di tale metodo, quando se ne fa un uso esagerato.

È vero, non si può consultare sempre e comunque la rete, si corre il rischio di perdere l’occasione per fare una legge giusta e necessaria, o abolirne qualcuna ingiusta ed iniqua. E d’altra parte emergenze ed urgenze, vanno comunque affrontate e, se richiedono risposte immediate, diventa impossibile aspettare i tempi del consulto della rete. Ha ragione Rodotà quando fa presente che in Parlamento talvolta occorre cogliere l’attimo, altrimenti si perde il treno

C’era l’occasione di abolire un reato ingiusto ed iniquo, e quest’occasione andava colta subito, non c’era il tempo di consultare la rete. E d’altra parte il ricorso continuo alla rete deve fare i conti con il grado di cultura e di maturità politica della gente, che non è alto. Se la gente venisse consultata sull’introduzione in Italia della pena di morte e sull’abolizione delle tasse, il risultato potrebbe essere del tutto inaspettato. Il rischio è veramente grande. Ma il consulto della rete è un metodo fondamentale per il movimento, ma non è disciplinato.

Il metodo assembleare è senza regole. Il giornalista del “Fatto”, ha colto questa carenza e ha cercato di stabilire dei limiti al ricorso alla rete, individuandoli in non meglio specificate scelte strategiche Quando vengono fatte tali scelte, il ricorso alla rete è obbligatorio. Trattasi però di una indicazione troppo generica per assurgere a regola e disciplina del metodo assembleare. Sul significato e sui limiti della scelta strategica si può dire tutto e il contrario di tutto.

Allora occorre intervenire su un piano diverso, i limiti e le condizioni per il ricorso alla rete non vanno ricercati nella importanza e gravità dei provvedimenti che si intende adottare, ma nella estensione della discrezionalità politica dei parlamentari, rispetto al programma approvato dalla rete. Una estensione tanto più grande, quanto più piccolo è il dettaglio del programma e tanto più piccola,quanto più grande è la specificità del piano . Occorre trovare una giusta misura,un equilibrato rapporto tra le esigenze di consulto della rete e la discrezionalità politica dei parlamentari eletti.

Se la Costituzione è la bibbia giuridica per il Parlamento, il programma approvato in rete è la bibbia politica per i parlamentari de MOV5S. Come la Costituzione, il programma, dovrebbe fornire indicazioni che definiscano il perimetro e in cui si può esercitare, la discrezionalità politica e la libera dialettica dei parlamentari del movimento, senza soffocarla. Per questo il programma non può contenere indicazioni troppo specifiche o troppo dettagliate, ma solo indicazioni di principio, tali da consentire ai parlamentari di produrre quando è tempo, quando è giusto, quando è necessario, iniziative e provvedimenti legislativi il più possibile aderenti agli indirizzi programmatici.

Questa l’impostazione, ma quali i contenuti del programma con i caratteri sopra accennati? Per andare più sul concreto, per un movimento che ha fatto della costituzione la sua bandiera, fanno parte di diritto del programma i principi della carta e tra questi la solidarietà, l’accoglienza, il rispetto della persona e della dignità umana, e quindi il dovere di salvare un uomo in pericolo di vita in mare. Sono invece esclusi tutti quelli esplicitamente contestati dal movimento come ad esempio l’art 67.

Sono dunque scelte strategiche e quindi soggette al consulto della rete quelle che chiaramente contrastano con i principi fondamentali della Costituzione accolti nel programma. Sono invece essenti tutte le iniziative e gli atti parlamentari che sono applicazione di tali principi. L’iniziativa dei parlamentari del MOV5S sulla immigrazione clandestina, è pienamente aderente al principio di solidarietà. di cui all’art 2 della carta e, come tale, non soggetta al consulto della rete. Qualora ,viceversa, si sostenga la necessita del ricorso alla rete, è bene sapere che si sottopone a consulto non solo l’iniziativa dei parlamentari , ma anche l’art 2 della costituzione. Sottoporre a consulto un atto applicativo di una norma costituzioanlale, significa sottoporre a consulto la norma costituzionale.

Foto: wikimedia

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