Gli indiani non sono i brasiliani

Il 2008 è stato un anno di acquisizioni non solo per gli amici brasiliani di ROMI S.A. ma anche per il colosso indiano TATA.
Nello stesso anno in cui ROMI S.A. acquisiva per un piatto di lenticchie Sandretto Industrie, storico marchio di presse ad iniezione per materiali termoplastici con due stabilimenti nel torinese a Grugliasco e Pont Canavese, il gigante indiano TATA acquisiva dalla Ford i marchi Jaguar e Land Rover per 1,7 miliardi di euro.
Le analogie tra le due acquisizioni però finiscono qui perchè ROMI S.A. in tre anni ha cancellato lo storico marchio Sandretto, noto ed apprezzato nel settore, dimezzato il personale, ridotto a meno di un terzo il fatturato, cessato, di fatto, la produzione; ha fatto, cioè, l'esatto contrario di ciò che ha fatto Tata in Inghilterra.
A tre anni dall'acquisizione, oggi l'industria automobilistica inglese è il primo costruttore con 40.000 dipendenti (ha superato anche la British Aerospace) affrontando la crisi economica, che non ha risparmiato neanche questa nazione, con ripetuti investimenti nella JLR (Jaguar e Land Rover). Ora si appresta a realizzare una nuova fabbrica nel 2012 investendo 410 milioni di euro nei dintorni di Wolverhampton, nelle Midlands, che occuperà 750 dipendenti oltre a creare migliaia di altri posti nell'indotto.
Tata ha mantenuto le sue promesse, fatte nel 2008, di non delocalizzare le fabbriche in India; i tre siti produttivi sono stati conservati tutti attivi, oltre ai due centri tecnici di Whitley e di Gaydon, dove lavorano 5000 dipendenti; 1500 persone sono state impegnate nella linea di produzione della Range Rover Evoque, ad Halewood, nel Merseyside.
Sono stati rilanciati i due marchi con un piano industriale che prevede, per cinque anni, investimenti di 1,5 miliardi di euro l'anno, per lanciare 40 nuovi modelli, creando nuovi posti di lavoro sempre sull' "Isola di sua maestà".
Il fatturato è cresciuto, le vendite aumentate ed il 75% della produzione va all'estero per un valore di circa 9,5 miliardi di euro; è stato ottenuto un balzo del 25% delle immatricolazioni di Jaguar e Land Rover nel solo mese di aprile 2011 grazie all'escalation in Cina che ha consentito di raggiungere 244 mila unità vendute dall'inizio dell'anno con un utile netto di 1,3 miliardi di euro; Ford aveva deciso di liberarsi dei due brand di lusso poichè erano fonte di perdite continue.
Ratan Tata ha mantenuto le promesse fatte nel 2008; stiamo ancora aspettando che il Presidente e A.D. di ROMI S.A. Livaldo Aguiar dos Santos tenga fede alle sue promesse:
"... sviluppare un centro tecnologico in una regione caratterizzata da un radicato know-how nel settore delle macchine ...come aveva dichiarato a Polimerica"
Da un ladro puoi stare in guardia, da un bugiardo no.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox