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Giubileo. E per chi, per che cosa?

di Vincenzo G. PALIOTTI

E’ iniziato il Giubileo che vedrà impegnato il Vaticano, e l’Italia, fino al 26 Novembre del 2016. Un anno intero per riempire Roma di pellegrini, di credenti che vengono alla casa di Dio. Mi chiedo solo cosa abbiamo da festeggiare e chi dobbiamo giubilare. E perché avere misericordia di chi ci ha ridotto in questo stato, anche.

Siamo ripiombati in piena guerra fredda che quasi quasi scoppia la terza guerra mondiale, il mondo va sempre più a destra, le disuguaglianze crescono, i poveri pure, il terrorismo sta terrorizzando tre quarti di mondo e noi “giubiliamo”. Ché, poi, viende dall’ebraico Jobel (caprone, in riferimento al corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre).

Non abbiamo risorse sufficienti per venire incontro a chi ha bisogno realmente dei mezzi primari di sostentamento e spendiamo centinaia di milioni di euro, noi, uno stato laico, per finanziare un evento religioso in un momento molto delicato proprio dovuto alla contrapposizione di religioni.

Dice: ci sarà un ritorno economico in tema di presenze di turisti senza contare che forse il “segmento di mercato” è piuttosto sul basso per cui sono i conventi, le foresterie e le case del Vaticano che si sono riempite dichiarando il “fully booked” (tutto esaurito), quindi una certezza di ricavo per il Vaticano mentre i nostri alberghi ci sperano.

Però le spese le abbiamo sostenute noi, ergo noi dobbiamo fare i conti tra costi e ricavi mentre per loro sono solo ricavi.

Io sono credente ma non ho fiducia nelle istituzioni vaticane terrene, quelle gestite dal clero: che predica bene e razzola male, come ha sempre fatto. Quel clero che negli ultimi tempi ne ha fatte di tutti i colori mettendo in mostra il peggio di sé come quello di parlare di umiltà e vivere poi nel lusso sfrenato. Oppure quello di prestare attenzione all’infanzia, solo che non si è capito ancora per quale scopo visto che la pedofilia è una “pratica” che coinvolge molti di loro.

Oppure parlare di aiutare i bisognosi dove loro gestiscono una delle banche più spietate e sporche del pianeta, lo IOR, che tratta addirittura della vendita di armi. Un clero popolato di quelli che ancora lanciano anatemi sulle diversità dell’uomo, dove l’omosessualità è ancora considerata una malattia che è un insulto pari a una bestemmia, e mi fermo qui perché potrei continuare: ma siamo in giubileo…

Tutto questo quindi da l’impressione di un grande sipario da chiudere su tutte queste nefandezze con una generale spruzzata di oblio a mo’ di anestetico, il solito sistema dei “mezzi di distrazione di massa” che questa volta si chiamerà “giubileo”. Quegli stessi mezzi per intenderci che usa il nostro governo, e non solo il nostro, che per effetto di questa “dormita generale” potrà tirare avanti un altro anno in tranquillità coprendosi dietro questo evento epocale.

Questo evento che capita a “fagiolo” per chi ne approfitterà di certo per “piazzare” qualche altra “punizione” per noi italiani sotto mentite spoglie di riforma, e poiché dopo il lavoro, la legge elettorale, il senato, la scuola tremo al pensiero che si avvicina il momento di mettere mano alla giustizia con il popolo “cloroformizzato” dal frutto del “marketing vaticano” e temo che farà passare sicuramente qualcosa ancora che andrà a favorire non certo la parte debole dello stato, debole intesa per scarsità di mezzi di sostentamento.

E poi sarà la volta del fisco. Le avvisaglie ci sono perché risulti un’ulteriore fregatura a nostro carico, ma niente paura tutto sarà reso “indolore” dall’evento in corso al quale è dovuta la massima attenzione, per il resto c’è chi ci pensa. Senza nessuna misericordia.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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