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Giorgia Meloni | Una sceneggiata andata in onda sulla Rai

Giorgia Meloni, durante una lunga intervista alla Rai, si è lasciata andare a una serie di dichiarazioni da Paese dei Balocchi. A un anno esatto dalla vittoria elettorale della premier, sulla televisione ammiraglia dello Stato è andata in onda la più grande messinscena, la più colossale presa per i fondelli che i contribuenti potessero subire.

Meloni ha elencato i presunti successi del suo governo, senza fornire nessun dato con cui verificare il diluvio di parole che ha riversato su una conduttrice in atteggiamento servile. Una vera e propria sequenza di bugie, di farneticazioni, di deliri davanti a cui la giornalista si è guardata bene dal contraddire, dimostrando come i media al giorno d'oggi non siano più organi di informazione, ma desolanti e pericolosi strumenti di propaganda in mano alla politica. 

Non elencheremo tutti falsi successi rivendicati dalla premier, dalle tasse all'immigrazione, basta citare la sua osservazione sul fatto che la situazione economica del Paese è la migliore tra i principali Paesi europei. Una perla di rara menzogna che urta contro i dati dell'Ocse, i quali dicono come l'Italia sia fanalino di coda tra le potenze che compongono il G7, con una crescita di appena lo 0,8 percento contro il formidabile più 8 percento che il governo Conte aveva garantito grazie a quel Superbonus capace di rilanciare il motore dell'economia italiana. 

Eppure, non c'è stata sola una domanda scomoda da parte della conduttrice durante una sceneggiata evidentemente organizzata dietro le quinte. Meglio imbonire quei poveri cittadini che hanno creduto a quelli che, dopo un anno di esecutivo, si stanno rivelando proclami senza un riscontro reale e che molto probabilmente si staranno rendendo conto dell'errore commesso se i sondaggi vedono Fratelli d'Italia scivolare dal 30 percento al 28 percento.

Quei minuti trasmessi in prima serata, senza una controparte in grado di smentire le dichiarazioni di Meloni, sono stati il più grande inganno che la premier italiana potesse rifilasse a un pubblico che il 25 settembre ha mandato al governo una leader mediocre ma ben pagata che ha sempre dribblato le conferenze stampa proprio per evitare che qualcuno le ricordasse, con molta pacatezza, come lei viva in una realtà che esiste solo nella sua testa.

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