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Gheddafi-hostess: in vendita per ottanta denari

Come le ragazze italiane (e non) riescano a potersi vendere per 80 euro

Tutti siamo al corrente della visita in Italia del leader libico Gheddafi, un colonnello che rappresenta una nazione negante i diritti umani, ma che vuole (stranamente) cucire un rapporto "esclusivo" con questa Italia. Difatti, il Belpaese di questi anni non assomiglia lontanamente a quello che Gheddafi continua a citare con livore, ossia l’Italia fascista di 70 anni orsono. E probabilmente, proprio per questa mancata somiglianza, certe cose non avrebbero mai potuto aver luogo, in quei tempi.
 
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, come coreografia alla visita del capo libico, ha promesso lui una serie di ragazze "interessate" alla religione Islamica, capaci di convertirsi dopo le sue lezioni telogiche. Un caso grottesco, che dovrebbe far dubitare persino questo personaggio che vive in una tenda nel deserto. In uno stato cattolico (e a volte bacchettone) come il nostro, una moltitudine di "veline" pronte ad adorare il leader in una sorta di neo harem, non può che sembrare una bufala.
 
Gheddafi invece sta al gioco, e purtroppo le ragazze in questione esistono. Reclutate da agenzie di hostess, si svendono, come abbiamo tristemente appreso dai giornali, per miseri ottanta euro. Ottanta denari dunque, possono far sì che si possa stare in compagnia di colui che cacciò ventimila nostri connazionali, ascoltare le trivialità che escano dalla sua bocca, e magari, infine, assicurare una conversione immediata e spontanea alla religione di Maometto.
 
Una simile indicenza non penso si sia mai vista in decenni di storia recente. Ragazze senza il minimo ritegno e rispetto per il loro Paese si regalano per una somma insignificante, forse neanche in grado di coprire le spese del viaggio. E magari, ignare di tutto, hanno in vita ancora un nonno che è nato a Tripoli, Derna o Bengasi, che al momento non può rientrare a vedere la sua terra natìa perché il leader che vanno ad adorare glielo proibisce.
 
Decenni e decenni di ignoranza sulla storia Patria, hanno portato ad un simile svilimento delle coscienze, dove pur di guadagnare la pagnotta, ci si butta nel cestino per ottanta euro. Dove un’assurda fame di lavoro (ma qui non si tratta di lavoro!) porta alla mercificazione umana, dove si ascoltano delle farneticazioni tramite un traduttore simultaneo, che potrebbe pronunciare qualsiasi parola, in quanto sono completamente prive di ogni significato etico e morale.
 
Mi sento infine di dire anche grazie, a queste donzelle. Hanno segnato un solco ancora più netto tra il baratro in cui siamo finiti, e la china da risalire ancora lontana. Tuttavia, vorrei dare loro anche un consiglio: una visita a Tripoli, lungo Lungomare Italo Balbo, o pardon, come si chiama ora. Aprano bene gli occhi, durante questo soggiorno. Forse, l’esperienza diretta cambierà qualcosa. Ma se citiamo la Bibbia, come Gheddafi ha fatto col Corano, il seme che cresce sulla sabbia, o sul cemento, non può germogliare...

Commenti all'articolo

  • Di Diego (---.---.---.210) 3 settembre 2010 14:43

    80 Euro e ti sembrano pochi? puoi comprarti una bella borsetta di Burberry, un Dodino di Pomellato, un fermacapelli di .......


    Io sono d’accordo con te e aggiungo che la prostituzione vera é attivita’ di gran lunga piu’ dignitosa. 

    Ma tanto é fiato sprecato, ti garantisco che se anche avessi davanti a te una di queste ragazze e cercassi di spiegarle quello che hai scritto nell’articolo, ti guarderebbero come se fossi un cretino e la loro mente sarebbe già rivolta alla borsetta di Burberry, al Dodino di Pomellato, al fermacapelli di .......

  • Di Valentino Quintana (---.---.---.136) 3 settembre 2010 19:33

    Concordo caro Diego. E’ molto più serio praticare il mestiere antico, che svendere la propria dignità di essere umano e soprattutto pensante. Tuttavia, manca proprio la seconda parte, pensante...

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