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Gheddafi e la politica estera italiana

Perché Gheddaffi ha citato la Lega? Che partita sta giocando l’Italia nel contesto della crisi libica? Perché il Governo italiano ha così repentinamente dichiarato carta straccia il fantasmagorico trattato di cooperazione con la Libia siglato in pompa magna appena 3 anni fa? Lo spettro dell’immigrazione clandestina è stato ed è destinato a rimanere un potente mezzo propagandistico?

Gheddafi è un uomo in trappola ma non è ancora sconfitto e lo si capisce da come si sta muovendo: in casa riguadagna parte del terreno perduto e comunque sembra esser riuscito a stoppare il propagarsi della rivolta, all'estero lancia messaggi in codice ai suoi vecchi 'alleati'. Tra i quali, udite udite, ormai è chiaro, bisogna a buon diritto inserire anche Bossi dato che il Colonnello ha rinfacciato al Senatur di esser stato contattato per approvvigionamenti di armi per la secessione padana. Accusa che Bossi e Maroni hanno seccamente rispedito al mittente ma si da il caso che Gheddafi non è uno che si arrenda facilmente, non è malato come Mubarak e non è il fantoccio di nessuno come lo era Ben Alì (di Craxi, ndr). Nel momento di massima pressione ha riservato nientemeno che a Bossi un messaggio di 'cortesia' che poteva aver fatto pensare al classico canto del cigno ma poi, a mente fredda, è apparso chiaro il suo intento di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Ora il gioco si fa duro veramente, anche per noi: Impregilo in una seduta di borsa ha perso quasi 7 punti, Eni sta chiudendo rubinetti e svuotando tubature, Unicredit, un colosso bancario europeo non riesce a rintracciare al telefono qualcuno in Libia che gli assicuri che i fondi sovrani del Colonello non evaporeranno (altro che congelamento ...). In una situazione del genere, dopo che Berlusconi insisteva nel non voler disturbare il suo amico libico alle prese con i rivoltosi, su sollecitazioni di Napolitano, arrivano i primi cambi di posizione di Frattini e dello stesso Berlusconi con il fido La Russa a benedire il repentino voltafaccia italico dichiarando il mitico trattato di cooperazione del 2008 di 5 Bilion Dollars addirittura carta straccia. Ma se per aver messo in crisi il settore fotovoltaico il Ministro Romani rischia di essere linciato, possibile che La Russa rischierebbe di mandare in fumo un giro d'affari con la Libia che ci vede 4 volte sopra la Germania?

A pensar male forse non si commette troppo peccato e se è vero come è vero che l'esborso dei famosi 5 miliardi di dollari al popolo libico non lo pagano gli italiani con le loro tasse ma le imprese che investendo in Libia avrebbero stornato parte dei loro tornaconti al colonello, se è vero come è vero che quell'accordo fu spacciato da Bossi come il mezzo per bloccare l'immigrazione clandestina (o i pescherecci di frodo siciliani mitragliati dal colonello con le nostre motovedette, ndr) allora forse si capisce perché La Russa non ha versato troppe lacrime quando ha stracciato l'accordo del 2008 e Bossi non ha pensato a fare autocritica per veder andare in fumo il suo muro di Berlino a Lampedusa in così poco tempo. L'uno sta preparando il suo esercito di soldatini per giocare alla guerra, l'altro è già tornato a strillare contro gli immigrati. Nessuno di loro però ha capito che la partita con Gheddafi non è ancora conclusa e chissà che un Gheddafi sempre più alle corde non dia altri contributi di 'chiarezza'.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.250) 12 marzo 2011 18:54

    Pallottoliere >

    Tutti “clandestini” erano i 30mila migranti che puntavano alle coste italiane prima del Trattato anti-sbarchi siglato con Gheddafi.
    Il 14 febbraio, per Maroni, è diventato un “esodo biblico” quello degli 80mila Tunisini in procinto di sbarcare in Italia.
    Poi, scoppiata la crisi in Libia, si è calcolata in diverse centinaia di migliaia la “catastrofica ondata” di sfollati destinata a piombare sulle nostre coste meridionali.
    Dopo che il governo ha varato 2 spedizioni umanitarie Maroni ridimensiona a 50mila migranti lo “scenario peggiore” di arrivi dal nord-africa.

    Nessuno dice con quali mezzi e in quanto tempo dovrebbe compiersi la temuta “invasione”. Stando agli arrivi ci vorranno quasi 2 anni prima che si compia siffatto “presagio”.
    Le spedizioni umanitarie arriveranno in tempo a fermare la “marea” di clandestini?
    Comparirà all’orizzonte di Lampedusa una flottiglia di 600 barconi carichi di migranti?

    Non importa il balletto dei numeri. L’importante è l’effetto “allarme”.
    Cavalcando l’insicurezza nel paese del Barbiere e il Lupo si fanno cose davvero strane …

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