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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.93) 23 febbraio 2014 22:44

    ANALFABETISMO E DEPISTAGGIO.

    In una Repubblica parlamentare i governi non sono MAI eletti dai cittadini, ma berlusconi ripete da tempo questo ritornello per analfabeti, e così fa anche l’autore dell’articolo.

    Sul governo Renzi ci sono un sacco di cose brutte che stanno accadendo, soprattutto il fatto che Renzi è chiaramente un prestanome di berlusconi,
    che Renzi è stato finanziato da verdini-berlusconi,
    che Renzi ha al primo punto l’approvazione di una legge elettorale truffaldina, incostituzionale e "ad berlusconem",
    che Renzi smentisce se stesso a ripetizione...
     
    E’ difficile dire quale critica a Renzi, delle tante possibili e molto ben fondate, sia la più importante, ma è chiaro che sollevare la critica infondata del governo non eletto dai cittadini è un pesante depistaggio verso la verità dei fatti.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.93) 23 febbraio 2014 12:15

    TIPOLOGIE
    La distinzione tipo 1 / 2 è fondamentale, ma se guardiamo la storia vediamo che il tipo 2 è rappresentatissimo: non solo Andreotti, Segni, Saragat, Rumor, Fanfani, Cossiga, ma quasi tutto il panteon democristiano e quello comunista.
     Quelli di tipo 1 sono stati pochissimi e spesso caratterizzati da vite brevi e morti violente.
    Fra gli eminenti uomini politici forse solo Moro , Berlinguer e Pertini, fra i politici meno eminenti Spadolini, Gualtieri e la Anselmi, fra i servitori dello stato forse Dalla Chiesa, Palermo, Falcone, Borsellino; anche i giornalisti come Andrea Purgatori e Ilaria Alpi sono stati pochini.

    Poi ci sono personaggi di mezzo, ambigui, nello stato ma che certamente hanno avuto molto a che fare con l’antistato. Delfino è uno di questi, e sarebbe stato bene ricordarlo

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.67) 2 febbraio 2014 22:20

    Sarei contentissimo se esistessero "forme di lotta" che risolvono il problema dei lavoratori Electrolux.
    Temo invece che il problema si possa risolvere soltanto con un governo italiano che abbia una politica industriale e che sia deciso e aggressivo nell’uso dei mezzi legali per farla rispettare.
    Non solo non abbiamo un tale governo, ma non c’è neanche alcuna forza politica istituzionale che si muova in questa direzione: si preoccupano soltanto di varare una legge elettorale che impedisca di costruire partiti a loro alternativi.
    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.67) 2 febbraio 2014 22:01

    Storicamente, il marchingegno di una Banca d’Italia di diritto pubblico ma di proprietà privata con scarsissimi diritti dei proprietari era un contorto marchingegno per avere una Banca d’italia indipendente dallo Stato, in sostanza proprietaria di se stessa.
    Secondo molti, invece, la banca centrale deve essere di proprietà dello Stato, come avviene in Francia e in Germania, e così era stato previsto più di una volta. A memoria, credo che l’ultimo sostenitore di questa tesi sia stato il ministro Tremonti.
    Il fatto di rivalutare le quote dei privati e di prevedere che i proprietari ricevano dei dividendi (che prima erano esclusi) ha un banale effetto che non mi sembra sia stato evidenziato: prima di questa legge lo Stato poteva abolire le proporietà private della Banca d’Italia, pagando ai proprietari un indennizzo irrisorio.
    Adesso, per espropriare i proprietari attuali lo Stato dovrebbe pagare fior di soldi il che, considerata la situazione della finanza pubblica, significa rendere impossibile far diventare la Banca d’italia un Ente veramente pubblico.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.67) 2 febbraio 2014 21:47

    Storicamente, il marchingegno di una Banca d’Italia di diritto pubblico ma di proprietà privata con scarsissimi diritti dei proprietari era un contorto marchingegno per avere una Banca d’italia indipendente dallo Stato, in sostanza proprietaria di se stessa.
    Secondo molti, invece, la banca centrale deve essere di proprietà dello Stato, come avviene in Francia e in Germania, e così era stato previsto più di una volta. A memoria, credo che l’ultimo sostenitore di questa tesi sia stato il ministro Tremonti.
    Il fatto di rivalutare le quote dei privati e di prevedere che i proprietari ricevano dei dividendi (che prima erano esclusi) ha un banale effetto che non mi sembra sia stato evidenziato: prima di questa legge lo Stato poteva abolire le proporietà private della Banca d’Italia, pagando ai proprietari un indennizzo irrisorio.
    Adesso, per espropriare i proprietari attuali lo Stato dovrebbe pagare fior di soldi il che, considerata la situazione della finanza pubblica, significa rendere impossibile far diventare la Banca d’italia un Ente veramente pubblico.
    GeriSteve

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