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GeriSteve

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Depistaggio politico

Depistaggio politico

16 Giu. 2016 | GeriSteve  




Ultimi commenti

  • Di GeriSteve (---.---.---.158) 12 gennaio 2015 10:14

    E’ interessante: lei scrive un articolo sostanzialmente ambiguo, io rimarco che non si capisce cosa dice e a chi lei si riferisce, e lei mi risponde che io sono ipocrita, che ho cattiva coscienza e che offendo.
    In particolare: che offendo quanto basta per impedire una discussione.

    Così, dichiarandosi offeso, lei evita di chiarire cosa intendeva scrivere e mi offende gratuitamente, dicendo che io sarei ipocrita e che avrei cattiva coscienza, evitando però di dire su cosa lei basa queste sue affermazioni.

    La sua, e quella del suo supporter, è propria una risposta da talebano oscurantista, che teme la chiarezza, la discussione e il confronto più di ogni altra cosa.
    E’ l’unica cosa chiara che ha affermato, probabilmente le e’ sfuggita. Resti pure nella sua oscura ambiguità. Bazzichiamo mondi diversi.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.158) 11 gennaio 2015 19:38

    La crisi ha diversi aspetti: quello finanziario, quello fra finanza e imprese, quello fra finanza, politica e cittadini...

    Mi sembra di capire che l’autore si riferisca alla pessima distribuzione della ricchezza (a proposito: Corrado Gini, non "Ghini"). Uno degli effetti di questa iniqua distribuzione è effettivamente che i poveri non sono in grado di acquistare e quindi merci e servizi restano invenduti, e quindi sovraprodotti rispetto alla scarsa richiesta.

    La globalizzazione dei mercati ha aggravato il problema: in una economia di sopravvivenza "povera" una fattoria, fra allevamento, agricoltura, artigianato interno (carri, finimenti, attrezzi, mobilia, vestiti) e baratti poteva far campare bene e magari felici. Oggi un contadino è costretto a spendere sul mercato per affitto terreno, tasse, mezzi agricoli, irrigazione, semenze e magari vendendo il prodotto "non ci campa" o addirittura ci rimette.

    Il punto di vista statistico economico però non rende conto di questi fatti, cioè che una nicchia potesse essere sostanzialmente ricca pur essendo povera se considerata su una scala globale. Quella nicchia soffre eticamente ma non economicamente se da qualche altra parte del mondo si producono merci con il lavoro schiavistico, ma il lavoratore di un mondo globalizzato sì: lui diventa un povero disoccupato.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.158) 11 gennaio 2015 18:01

    mah...

    "in casa" cosa significa?
    leggo: "L’Occidente, che ha creato e tiene in vita l’orrore di Guantanamo". Ma cosa vuol dire "occidente" ?

    Tutti quelli che come me - e come credo tutti gli europei- non hanno creato e non approvano Guantanamo che cosa sarebbero? Orientali?

    Quest’articolo è talmente confuso che non si può essere nè d’accordo nè contrari: è semplicemente inutile.

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.32) 7 gennaio 2015 00:29

    Mi correggo: vedo che ho scritto "Royal Navy", mentre evidentemente avrei dovuto scrivere "Militar Navy" (quella USA)

    GeriSteve

  • Di GeriSteve (---.---.---.32) 7 gennaio 2015 00:04

    Mi dispiace, leggo soltanto dopo molti giorni, cmqe ti rispondo ora.

    Su Pearl Harbour mi riferivo al fatto che -anche se tu affermi che "è noto"- nessuno ha mai sostenuto che in America avessero decrittato alcunchè: é ufficialmente noto che ad aver decrittato erano i britannici e che questi avevano informato il governo USA, che aveva informato la Royal Navy. L’unica parte contestata è sul fatto che possa essere stato vero o no che i comandi della RN non siano riusciti a far arrivare la comunicazione in tempo a Pearl Harbour.

    Per chiarire meglio il contesto: quelle navi non stavano alle Hawai per una gara di pesca. Avevano il compito di effettuare un embargo militare nei riguardi delle navi miltari nipponiche, quindi è piuttosto strano che non si siano accorti di una intera, enorme, flotta che si avvicinava. Inoltre è altamente sospetto che le navi colpite fossero di scarsa importanza, mentre le preziose portaerei erano state allontante ed erano tutte e tre al largo.

    Per le Twin Towers c’è una documentazione enorme che non posso riassumerti in un commento: studiatela e vedrai. Per il Pentagono (e NON le twin towers) invece ti aggiungo soltanto che il Miessan che tu citi (una specie di Pecorelli che certamente è connesso con i servizi segreti francesi e che non può aver pubblicato senza il loro beneplacito) è stato il primo a dimostrare che non era possibile che a colpire il Pentagono fosse stato un aereo, ma un missile o un drone telecomandato. Il fatto è stato poi confermato da molti piloti esperti (hanno dichiarato che loro non sarebbero mai stati capaci: figurarsi quei dilettanti!) e dalla sparizione di tutta l’abbondante documentazione cine-fotografica delle tante telecamere di sorveglianza, ma soprattutto dal fatto che il "buco" non era assolutamente compatibile con le dimensioni della fusoliera dell’aereo e ancor meno delle sue ali.

    GeriSteve

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