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"Generazione TQ": l’articolo su IlSole24Ore e Le Fotografie della prima "riunione"-"incontro"

L'articolo è di Stefano Salis, pubblicato su IlSole24Ore di domenica 1 maggio 2011 a pag.10 del consueto inserto domenicale.

Nelle versione cartacea il pezzo ha questa testata:
__________

DOPO L'APPELLO SUL "SOLE"
TQ, la sfida è questa realtà
L'affollato incontro alla casa editrice Laterza ha messo in luce le differenze, ma anche la voglia di proporsi e confrontarsi.
__________

Il contenuto dell'articolo è già rintracciabile dal primo maggio QUI dal sito della testata.

Ciò che manca nella versione virtuale sono le fotografie. Nel cartaceo sono tre, due a resocontare momenti dell'incontro (nella didascalia si legge: "in basso due momenti della discussione, nella foto a sinistra ha la parola Christian Raimo").

L'altra immagine, più grande, a seguire l'intestazione del pezzo è quella riproposta in questo articolo, fotografata direttamente dal quotidiano comprato in edicola (didascalia nel cartaceo: "I partecipanti all'incontro "Generazione TQ" promosso da Nicola Lagioia, Mario Desiati, Giuseppe Antonelli, Giorgio Vasta e Alessandro Grazioli").

Si tratta, dunque, di una fotografia del gruppo dei partecipanti riuniti in uno scatto collettivo per strada (o di una parte dei partecipanti alla "riunione" o "incontro" - questi i termini usati nell'articolo da Salis - una parte considerando che sempre Salis scrive di "circa i duecento intervenuti").

Nell'articolo di Salis si rintracciano contenuti specifici, termini a contestualizzare e a delineare primi abbozzi di logiche, come:

"Non è un caso che l'incontro sia stato a Roma, città che in questi anni ha più prodotto in termini di proposta editoriale-letteraria; che un nucleo forte di idee condivise e personalità sia riconducibile alla casa editrice minimumfax (dimostrazione tangibile di come si possa fare cultura innestandosi virtuosamente nel mercato; tema tornato molto spesso nel dibattito); che sia stata un'altra casa editrice (la Laterza) a ospitare il convegno: segno chiarissimo che l'editoria non può che promuovere, sollecitare, mostrare attenzione e far maturare nuove generazioni e talenti molto più di altri settori della produzione culturale. E se forse il limite della riunione era di natura tipologica (tutti scrittori, editori, editor o critici, molte altre professioni intellettuali escluse) a questo si potrà rimediare: è già prevista una seconda convocazione in ottobre."

Ma anche:

"Al di là dei singoli interventi (moderati da Giuseppe Antonelli, hanno parlato,tra gli altri, Ricuperati, Ostuni, Cortellessa, Policastro, Raimo, Di Napoli, Stancanelli, Leogrande, Barillari, Meacci, Soriga, Serafini, Santangelo, Gallerani, Broggi) la promessa tacita dovrebbe essere quella di non sciupare questo potenziale di idee che è circolato nella serata romana. Di dargli seguito, coltivarlo e rafforzarlo (e Scurati ha proposto una testata online di informazione e racconto). Replicando a critiche e irrisioni (ci saranno) con argomenti, provando a scegliere un lessico e categorie nuove, che non ricalchino schemi di ideologie che, davvero, hanno fatto il loro tempo e non descrivono più la realtà di oggi, dominata dal precariato e da urgenze civili diverse da quelle di 3-4 decenni fa. Lo si può fare, a patto di prendersi sul serio, di impegnarsi nel proprio ruolo intellettuale (detto senza vergognarsi) con rigore, serietà, precisione maggiori delle generazioni che hanno preceduto la TQ e pretendendo che esso sia riconosciuto socialmente ed economicamente. È difficile ma bisogna iniziare. L'incontro romano è un primo passo. Ma qualcosa si muove: e Tutto Questo è già una (buona) notizia".

Le immagini a comporre la pubblicazione cartacea palesano con altro linguaggio contenuti, indubbiamente da decodificare ma non meno rilevanti e non solo 'per gli occhi'.

Assieme, nella versione cartacea, articolo e immagini formano una sorta di meta-scatto, una polaroid multipla composta da moltepli elementi (nella versione web senza le immagini, per lo meno fino alle ore 12 del primo maggio 2011).

***

Un altro articolo sull' "iniziativa sperimentale" - "esperimento culturale" (così definito nel pezzo stesso) su Il Corriere della Sera del 30 aprile 2011, a firma di Carlotta De Leo:

STOP ALL'ESTABLISHMENT DELLA CULTURA E DELLA POLITICA. VENERDI' IL PRIMO INCONTRO A ROMA
Generazione Tq, sfida ai "cattivi maestri"
L'esperimento culturale di un gruppo di scrittori e artisti trenta-quarantenni: <Come influire sulla realtà?>

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.189) 2 maggio 2011 13:43

    ma uno scanner no? Questa famosa fotografia non è visibile...

  • Di BarbaraGozzi (---.---.---.42) 2 maggio 2011 15:04
    BarbaraGozzi

    Anonimo,
    la qualità delle foto dipende dalle mie scarse strumentazioni tecnologiche, me ne scuso ma ho utilizzato ugualmente le immagini perché non è nel riconoscimento esatto dei volti, nel poter dare nomi e cognomi, che dipendono i ragionamenti.
    Sono le immagini nel complesso, quello che testimoniano, questa in particolare - per come la vedo io - fa parte dell’articolo non come cornice cartacea abituale, non come tipica visività da agganciare o affiancare alle parole. Qui le immagini sono parte dei contenuti in questa sorta di ’meta scatto’.
    Comunque sia, massima risoluzione delle immagini:
    qui e qui.

    barbara

  • Di Alessandro De Caro (---.---.---.181) 2 maggio 2011 21:08
    Alessandro De Caro

    Ho letto anch’io l’articolo di Salis, dato che frequento spesso le pagine del domenicale del Sole 24Ore. Fermo restando che stimo Salis e tutti gli altri relatori presenti all’incontro, mi rimangono molti dubbi su come gli intellettuali- usiamo pure questo termine in sintonia con l’iniziativa- intendano fare valere i loro "diritti", in Italia come altrove. E’ un problema enorme, mi sembra, che come notava anche Salis non riguarda soltanto il mondo editoriale...Parlando sinceramente, non sono ottimista considerando che le pressioni sono, in primo luogo, economiche (dubito che siano ideologiche, considerati i tempi ironicamente e/o beffardamente edonisti in cui sopravviviamo), e poi ovviamente politiche. E con la politica non c’è nulla da fare, se anche la ricerca scientifica è in ginocchio (e parlo di fisici e di matematici, mica di "letterati", che quelli i politici non li hanno mai capiti...)

    Sarei tentato di dire- ma è superficiale, lo so, non è che un’osservazione dettata dal pessimismo- che oggi gli intellettuali non sono "rappresentativi" di niente in questo Paese, tranne che della loro rendita di mercato (audience, in sostanza, e acquirenti) che, ovviamente, tende a diminuire ogni giorno di più a meno di non rientrare in parametri estranei alla loro libertà di espressione. Non è così soltanto in Italia, accade ad esempio in Francia...Anzi, lì sono decisamente più bravi di noi (un esempio è Michel Onfray, un altro Houellebecq) Ma forse tu sei meno cinica o rassegnata di me...Ad ogni modo, spero davvero che qualcosa ne esca da questa adunata romana di teste pensanti! smiley

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