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Francesco Rutelli, il "querela tutti"

“Per questa serie di motivi, e tutti gli altri che saranno rinvenuti dagli avvocati difensori di Rutelli - Titta Madia e Vincenzo Zeno Zencovich - l'Espresso (che ha ricevuto e riceve molti fondi pubblici), e quanti riportassero tali diffamazioni, saranno chiamati a rispondere in giudizio”.

Una minaccia universale quella di Francesco Rutelli. Sono queste, infatti, le ultime parole che concludono il comunicato con il quale il leader di Alleanza per l'Italia controbatte l'inchiesta condotta da Primo di Nicola ed Emiliano Fittipaldi che lo vede coinvolto.

L'accusa di Rutelli è quindi rivolta principalmente all'Espresso, “reo” di aver pubblicato l'articolo “Da Lusi 866 mila euro a Rutelli”, nel quale venivano riportate le parole di Luigi Lusi, senatore del Pd nonché ex tesoriere della Margherita che, nell'intervista rubata di “Servizio pubblico”, ha maliziosamente dichiarato di aver girato una valanga di soldi alla fondazione di Rutelli.

"Questa partita è molto più grande, questa partita può far saltare il centro sinistra". Questa è la rivelazione di Lusi. Ma si tratta di semplici allusioni lanciate per cercare di svalutare la propria posizione, visto che l'ex tesoriere è accusato di aver utilizzato i soldi del partito per fare viaggi di lusso ed acquistare ville da sogno, cercando quindi di attribuire delle responsabilità anche all'ex leader della Margherita? Oppure c'è un fondo di verità?

Sta di fatto che, nonostante Rutelli abbia detto: "Per quanto mi riguarda metto a disposizione su Facebook il mio estratto conto: 56 mila euro. Da quando faccio politica il mio patrimonio è diminuito. Sul mio impegno trasparente non posso accettare ombre. Quando ho fondato ApI ho tagliato la carta di credito che avevo come presidente della Margherita e l'ho restituita a Lusi", secondo l'inchiesta condotta dall'Espresso, l'associazione fondata da Rutelli, il Centro per il futuro sostenibile (Cfs), nell'arco di due anni, ha ricevuto da Lusi oltre 43 mila euro al mese.

Nel suo comunicato il leader dell'ApI, non smentisce - come sottolinea anche Alessandro Gilioli de L'Espresso - in alcun modo questa notizia, così come non nega il fatto che Lusi versò tanti altri soldi della ex Margherita ad un comitato chiamato Cento Città, del quale sempre Lusi era tesoriere. Questi soldi sono poi passati alla fondazione Cfs che, a sua volta, li ha girati all'ApI e non sono stati messi a bilancio.

“L'accusa esplicita a Rutelli è assolutamente ridicola. Egli è stato per dieci anni il leader del Partito - e tuttora è responsabile, in base allo Statuto, della rappresentanza politica e dell'attività dell'organizzazione. E' stato Rutelli colui che ha portato un incessante impegno anche per la trasparente acquisizione delle risorse della Margherita, attraverso le campagne elettorali e l'autofinanziamento. Rutelli non ha avuto personalmente neppure un centesimo dalla Margherita: ha svolto il suo incarico a titolo assolutamente gratuito”. Rutelli parla così di se stesso e nessuno può contraddirlo in questo caso; il problema che emerge dall'inchiesta starebbe piuttosto nel presunto finanziamento “nascosto” arrivato nelle casse dell'ApI.

Spetterà ora ai magistrati capire di chi è la responsabilità della gestione delle finanze del partito e capire se al saccheggio delle sue risorse abbia partecipato solo ed esclusivamente Lusi.

Nel frattempo, siamo di fronte ad una nuova tendenza nelle intimidazioni da parte dei politici: non solo un'accusa esplicita nei confronti dell'Espresso, ma anche una minaccia di querela persino nei confronti di chiunque “riporti queste diffamazioni”. Ora, quindi, non abbiamo neanche più diritto alla libera informazione?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.90) 16 marzo 2012 16:10

    Se la prendesse con Lusi,se, secondo lui, è stato diffamato. I giornalisti fanno il loro lavoro caro Rutelli, se lei non c’entra niente buon per lei, ma noi lettori abbiamo diritto alla libera informazione, figuriamoci se tutti i personaggi pubblici scegliessero cosa far pubblicare e cosa no..

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