Carcere e torture in Siria | Foto “Caesar” per la prima volta in Italia
Il 18 agosto scorso Amnesty International ha pubblicato un rapporto nel quale stima in 17.723 il numero delle persone morte in carcere in Siria dal marzo 2011, l’inizio della crisi: il rapporto denuncia i crimini commessi dalle forze governative di Damasco e ricostruisce l’esperienza provata da migliaia di detenuti attraverso i casi di 65 sopravvissuti alla tortura.
Dopo essere stata esposta al Palazzo di Vetro di New York, al Museo dell’Olocausto di Washington e al Parlamento europeo, la mostra sulle torture nelle carceri siriane arriva anche in Italia.
L’evento, intitolato “Nome in codice: Caesar”, è stato organizzato dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Amnesty International Italia, Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato (Focsiv), Unione delle Università del Mediterraneo (Unimed), Un Ponte Per, Articolo 21.L’inaugurazione della mostra è prevista per il 5 ottobre alle 17.30 presso il Museo MAXXI di Roma (via Guido Reni, 4). La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 ottobre.
“Caesar” è il nome in codice attribuito ad un ex-ufficiale della polizia militare siriana incaricato di fotografare la morte e le torture subite dai detenuti nelle carceri di Bashar al Assad tra il 2011 e il 2013. Caesar ha disertato nel 2013 ed è fuggito all’estero. Nel gennaio 2014 sono apparse sui media le prime delle oltre 50mila immagini da lui trafugate dalla Siria.
La storia di Caesar e di chi lo ha aiutato nel corso di due anni a documentare in segreto questi crimini sarà raccontata martedì 4 ottobre alla conferenza stampa del lancio della mostra. La conferenza stampa si terrà alle 11 presso la sede della Fnsi a Corso Vittorio Emanuele II n.349, Roma.
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