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Feltri e la strage di codardi

 

L’editoriale di oggi di Feltri sul Giornale è un’analisi sulla strage di Oslo compiuta venerdì scorso dall’estremista di destra Anders Behring Breivik che ha causato la morte di 92 persone e di un centinaio di feriti.

Il fondatore di Libero se la prende con i giovani – morti nell’isolotto di Utøya in cui si erano riuniti per un meeting politico – perché codardi ed egoisti:

Si dirà che c’è poco da resistere in certe situazioni: se un uomo è armato fino ai denti, e le sue vittime, invece, non dispongono nemmeno di una fionda, la carneficina è scontata. Giusto. Ma in questo caso, stando alle notizie in nostro possesso, sull’isola (un chilometro quadrato, quindi piccola) si trovavano circa 500 partecipanti a un meeting annuale di laburisti. Un numero considerevole. Quando Breivik ha dato fuori da matto e ha cominciato a sparare, immagino che lo stupore e il terrore si siano impadroniti del gruppo intero. E si sa che lo sconcerto (accresciuto in questa circostanza dal particolare che il folle era vestito da poliziotto) e la paura possono azzerare la lucidità necessaria per organizzare qualsiasi difesa che non sia la fuga precipitosa e disordinata, contro un pericolo di morte. Ciononostante, poiché la strage si è consumata in 30 minuti, c’è da chiedersi comunque perché il pluriomicida non sia stato minimamente contrastato dal gruppo destinato allo sterminio. Ragioniamo. Cinque, sei, sette, dieci, quindici persone, e tutte disarmate, non sono in grado di annientare un nemico, per quanto agisca da solo, se questo impugna armi da fuoco. Ma 50 – e sull’isola ce n’erano dieci volte tante – se si lanciano insieme su di lui, alcune di sicuro vengono abbattute, ma solo alcune, e quelle che, viceversa, rimangono illese (mettiamo 30 o 40) hanno la possibilità di farlo a pezzi con le nude mani. Ci rendiamo conto.Cose così sono facili da scrivere, standosene qui seduti alla scrivania, e molto più difficili da praticare sul campo mentre echeggiano gli spari e decine di corpi cadono a terra senza vita. Ma è incredibile come, in determinate circostanze, ciascuno pensi soltanto a salvare se stesso, illudendosi di spuntarla, anziché adottare la teoria più vecchia (ed efficace) del mondo: l’unione fa la forza.

Praticamente, secondo Feltri, i 500 giovani presenti a Utøya avrebbero dovuto capire che si trattava di un falso poliziotto, aggredirlo a mani nude – tutti insieme, naturalmente – e sacrificare alcuni di loro per il bene di tutti. Caduti sì, ma da coraggiosi patrioti e altruisti.

La sfortuna dei giovani ad Utøya è stata quella di non avere Vittorio MacGyver Feltri con loro. Altro che coltellino svizzero, avrebbe fatto fuori Breivik con la sola stilografica in dotazione.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.19) 25 luglio 2011 19:38

    Scribacchini >

    Fare fuori un gruppo di 68 persone usando armi automatiche è questione di pochi minuti.
    La strage si è svolta in un boschetto e non in un luogo circoscritto (piazza, strada).
    Se l’omicida spara spostandosi in punti diversi dà l’impressione di non essere il solo ad agire. Contando sull’effetto panico l’attentatore ha avuto anche il tempo di dileguarsi.

    Spiattellare certe teorie da assalto alla Bastiglia richiama i tratti di un Dossier Arroganza ...
     

  • Di Giuseppe Caglioti (---.---.---.235) 25 luglio 2011 22:15
    Giuseppe Caglioti
    Ma come fa un giornalista professionista, pluridirettore di giornali più volte, con anni di esperienza, a scrivere scemenze di questo calibro! Se non era cretino quando ha iniziato a fare il giornalista, lo è diventato sicuramente a furia di leccare il deretano del suo padrone attuale!
    • Di (---.---.---.51) 26 luglio 2011 12:04

      Semplicemente, un imbecille, qualsiasi cosa faccia, rimane un imbecille

    • Di Alessia Berra (---.---.---.178) 28 luglio 2011 17:23
      Alessia Berra

      Giornalista professionista sospeso dall’albo per 3 mesi per le modalità con cui svolge la sua professione...

      Il guaio che non solo è tornato ad esercitare, ma è talmente comodo ad una certa corrente politica che continua ad esercitare da Direttore, mica come un redattore qualunque.

      Uno come lui un protettore lo troverà sempre. Dovessero anche radiarlo dall’albo, la prossima volta

  • Di Geri Steve (---.---.---.5) 25 luglio 2011 22:27

    pare che l’arma principale fosse semi-automatica, senza possibilita’ di sparare a raffica, quindi forse l’ipotesi era tecnicamente realizzabile. Ma per dei ragazzi militarmente non preparati e presi a bersaglio era difficilissimo capirlo, e comunque in quella situazione era del tutto impossibile ragionare e concordare un tale piano di contrattacco collettivo.

    In sostanza, un esercizio di fanta-combattimento mentale che serve soltanto a non parlare della matrice culturale e -probabilmente- organizzativa di quella orribile e vigliacca strage. Ottimo per aprire un sospetto di insufficiente virilita’ di quei ragazzi, e magari anche un dibattito

    Nel depistamento e nella disinformazione pare che Feltri sia stato bravo, e lo diventiamo anche noi se perdiamo ancora tempo con lui.

    Geri Steve

  • Di paolo (---.---.---.39) 26 luglio 2011 11:53

    Ma quale giornalista professionista !! Questo con il giornalismo non c’entra nulla . E’ lo sproloquio di un vanesio , di un sopravalutato pallone gonfiato , ospite in tutte le tv perché fa comodo avere un bastian contrario che scatena la rissa verbale .

    Parla di vigliaccheria , ’sto imbecille cantastorie e prezzolato portavoce del suo padrone .Roba da matti.
  • Di (---.---.---.111) 26 luglio 2011 14:30

    Permettete un’opinione del tutto personale? Nelle parole di Feltri non ho letto nè "vigliacchi" e nemmeno "codardi", ma solo un’analisi molto amara sull’ormai obsoleto vecchio detto "l’unione fa la forza"; questo viene usato ai nostri giorni solo per compiere azioni malvagie e quasi mai per il bene comune e se ci sono gesti di solidarietà, questi vengono intrapresi solo a pericolo cessato. Dov’è finito quell’istinto di protezione verso il nostro prossimo, che è proprio dell’uomo e persino di molti animali, che permette alla persona più mite di affrontare l’orco in nome dell’unica cosa che non possiamo perdere: la vita?

  • Di (---.---.---.218) 27 luglio 2011 12:18

    Feltri dovrebbe avere rispetto delle vittime. Il suo articolo è uno schifo, piuttosto, leggete qua: http://wp.me/p19KhY-Hv

     

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