Feltri, Sallusti e Belpietro: il bue che dice cornuto all’asino?
Tra falsi articoli d’autore, servizio pubblico
di parte e via discorrendo, la Democrazia somiglia sempre più a una
Dementocrazia.
Certo che sono ridicoli forte.
Il rottweiler numero uno del Premier, colui che lo difendeva sbranando gli avversari, ora fa battutine ironiche sulle escort? Avete letto le sceriffate dei due direttorissimi? C'è da sbellicarsi: peggio delle lavandaie: si sputtanano in punta di penna che è una bellezza. Insomma, da quando Feltri ha lasciato il Giornale, è guerra. Pare che, improvvisamente
In verità, se fanno la conta rimane per aria. Ma da quando le beghe personali degli editorialisti sono diventate notizie da mettere in prima pagina? Questo sarebbe giornalismo? Dopo la stilettata di Sallusti che accusa l'ex direttore di negare il suo credo politico, la coppietta risponde con un video degno dei migliori sketch di Gianni e Pinotto. Poi l'affondo di Libero. Testuali parole di Belpietro, che prende ovviamente le difese del suo ritrovato et simile collega:
"In breve, tutto mi è stato chiaro: il Giornale aveva semplicemente scritto il falso, esattamente come una settimana prima, quando, nel tentativo di denigrarmi, si era spinto a sostenere che l’agente della mia scorta era stato incriminato".
Uh, che novità! Il bue che dice cornuto all'asino. Tra falsi articoli d'autore, servizio pubblico di parte e via discorrendo, la Democrazia somiglia sempre più a una Dementocrazia. Oggi la prova del nove. Se passa il legittimo impedimento, il Regime Impunito sarà ufficializzato. Si salvi chi può.
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