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Falsa partenza per l’Inghilterra. Gli USA fermano sull’1-1 gli uomini di Capello

 
A Rustenburg si mette subito bene per l’Inghilterra.
Dopo neanche quattro minuti Heskey pennella un passaggio delizioso per il fulmineo inserimento di Gerrard. Il capitano non ci pensa due volte e mette in rete d’esterno.
 
Grande freddezza e Inghilterra in vantaggio. Ma gli statunitensi non ne vogliono sapere ad arrendersi e dopo la bella figura nella Confederations sono coscienti dei propri mezzi.
 
Gli inglesi affidano le proprie penetrazioni in area al velocista Lennon che semina più volte il panico nella difesa avversaria, costretta a spazzare via i cross tesi del centrocampista del Tottenham.
 
Heskey fa la sponda lì davanti a cercare Rooney o uno fra Lampard e Gerrard, che in fase difensiva vanno a rafforzare la difesa. E coprono bene. Fino al 40’. Quando il temporaneo vantaggio sembrava messo in cassaforte dagli uomini di Capello ecco il gol degli USA. Tiro velleitario di Dempsey da fuori area. La palla scivola dritto per dritto verso i guantoni pronti di Green quando succede il pasticcio. Il portiere del West Ham, fino all’ultimo in ballottaggio con il veterano James, si lascia sfuggire la palla dalle mani che rotola in rete. E’ una vera doccia fredda per l’Inghilterra che va al riposo a testa bassa.
 
Nella ripresa gli inglesi partono subito forte e dopo pochi minuti Lennon mette in mezzo un gran pallone, ma Rooney riesce solo a sfiorare. Caricano a testa bassa gli uomini di Capello e al 52’ arriva l’occasione più clamorosa, che Heskey spreca malamente.
 
Palla filtrante in area e il giocatore dell’Aston Villa si ritrova faccia a faccia con il portiere statunitense, dietro di lui due difensori che lo rincorrono ansimanti, alla sua sinistra Wayne Rooney che aspetta solo il passaggio che lo metterebbe davanti alla porta letteralmente spalancata.
 
Ma Heskey, schierato da Capello con il compito di appoggiare il fenomeno dello United, giocando da uomo-assist, proprio quando dovrebbe passare non lo fa e tira in maniera inguardabile. Il tiro è diretto proprio sul corpo del portiere Howard, che si considerava ormai spacciato.
 
Ora gli inglesi hanno perso quello slancio iniziale e la terza legge del calcio non perdona: a ogni azione ne corrisponde una uguale e contraria. Ora sono gli USA a spingere, trasportati dalla velocità di Dempsey e Donovan. Altidore, uno dei migliori in campo, corre avanti e indietro per 90 minuti dando non pochi crucci alla difesa inglese. E’ proprio Altidore a colpire il palo al 64’ dopo una grande accelerazione sula sinistra, mettendo i brividi ai giocatori in maglia bianca.
 
La partita è nervosa. Agli Stati Uniti il pareggio va di lusso, ma l’Inghilterra vuole incominciare con il piede giusto per mettere un’ipoteca sul primo posto nel girone.
Alla fine saranno sei gli ammoniti nelle due formazioni, fra cui Carragher e Gerrard a distanza di pochi secondi. Anche Lampard non riesce a rimanere concentrato e sbaglia qualche passaggio di troppo, assieme al capitano.
 
Nel finale Capello butta dentro Crouch al posto di Heskey, ma l’Inghilterra non riesce mai a essere concreta sotto porta. Crea molto ma il gol del vantaggio non arriva. Rooney sfiora il palo con un tiro da fuori area. Wright-Philips tira centrale mancando un gol alla Del Piero da semifinale mondiale.
 
Partita finita. 1-1. I giocatori statunitensi vanno a esultare sotto la curva dei propri tifosi, come se uscissero da una grande vittoria. L’immagine dei tifosi americani tutti in piedi in una standing ovation, e di quelli inglesi che rimangono seduti senza troppo entusiasmo, è più che eloquente.
 
Difficile tuttavia giudicare la prestazione degli uomini di Capello. Certo non una partita particolarmente brillante, ma sono state tante le occasioni da gol, senza contare che la rete del pari statunitense non è di certo imputabile alla difesa in maglia bianca e colletto.

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