• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Europa > Era il 21 agosto 1968 a Praga (parlando di Libertà)

Era il 21 agosto 1968 a Praga (parlando di Libertà)

Andai quache anno fa a Praga con mia figlia e un po' mi vergogno di ammettere che mi ero totalmente scordata della Primavera di Praga...

La notte tra il 20 e il 21 agosto 1968, sono 50 anni.... Da qui: "Il 5 gennaio 1968 iniziava la Primavera di Praga: l’aprirsi di questo periodo di riforme e innovazioni coincise con la salita al potere di Alexander Dubček. Dubček, a capo dell’ala riformista, proponeva come fulcro delle sue manovre l’idea, poi divenuta celebre, di un “socialismo dal volto umano“. L’intento dello slovacco non era né rivoluzionario né tanto meno sovversivo: Dubček era e rimarrà sempre un comunista nelle idee. Le sue azioni erano volte a una maggiore libertà di espressione, stampa e pensiero e al mantenimento dell’economia collettivista.

Nel cuore della guerra fredda e sul nascere delle agitazioni popolari sessantottine, che ancora dovevano venire, ma che già il 1967 aveva lasciato presagire, per l’Unione Sovietica stretta nella morsa di acciaio del monumentale Leonid Brèžnev, questo era inaccettabile. La Primavera di Praga doveva cessare, i fiori nascenti della primavera dovevano essere sradicati.Otto mesi dopo l’installazione del governo di Dubček, Brèžnev, personaggio ben più minaccioso e risoluto del suo predecessore Nikita Chruščëv, optò per la soluzione di forza: la notte tra il 20 e il 21 agosto svariate centinaia di migliaia di soldati (le stime parlano di numeri fra i 200.000 e i 600.000) provenienti dai paesi aderenti al Patto di Praga, accompagnati da circa 6000 carri armati invasero il paese...".

I soldati occuparono Praga, «gli uomini lenti coi pugni stretti e con l’odio fra i denti»,cantava Francesco Guccini

E io che avevo 18 anni nel'68 non ricordavo più niente, mai nessuno a scuola mi ha raccontato nulla e tantomeno io a mia figlia e lei a scuola, nel corso degli anni 2000...Oggi l'ho letto su Facebook, tra commenti e ricordi.

Ben venga internet...perché la magica Praga non è solo quella del Castello, la mala Strana, lo Stare Mesto, il Ghetto ebraico, Franz Kafka, la Casa Danzante, le osterie con i piatti gustosi e la birra buonissima,o regali in cristallo di boemia, e le marionette...

Nessun romantico rimestare nel passato perché, come scrive Milan Kundera nell'Insostenibile leggerezza dell'essere: "La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina."

Nel 1981 Milan Kundera scrisse anche: "L'invasione russa del 1968 ha spazzato via la generazione degli anni sessanta, e con essa tutta la cultura moderna che l'ha preceduta. I nostri libri sono chiusi negli stessi sotterranei insieme a quelli di Kafka e dei surrealisti cechi. I vivi trasformati in morti stanno a fianco dei morti fatti morire due volte. Si cerchi di capirlo, una buona volta: non sono soltanto i diritti dell'uomo, la democrazia, la giustizia, ecc., che non esistono più a Praga. È un'intera grande cultura che a Praga oggi si trova "come un foglio di carta in fiamme dove scompare la poesia".

Dimmi chi sono quegli uomini stanchi
di chinar la testa e di tirare avanti...

sembra rispondere con i suoi versi la poetessa cecoslovacca Zuzana Boryslawska.

Tolsero gli artigli al gatto
e volevano che graffiasse
tolsero le voce all’usignolo
e volevano che cantasse
tolsero l’argilla alla terra
e volevano che fiorisse
ci hanno tolto le lacrime
e vogliono che ridiamo
 

L'invasione fece circa 100 morti. Gli intellettuali che avevano animato la primavera furono costretti a emigrare, 70.000 persone nell'immediato e 300.000 in totale.

"Ma che succede io sto piangendo pensando al tempo che se ne va...Parlanno 'e libertà  Stà durmenno senza tiempo"

Doriana Goracci

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità