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Enrico Emilitri

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  • Primo articolo venerdì 12 Dicembre 2011
  • Moderatore da sabato 12 Dicembre 2011
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Ultimi commenti

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.37) 14 marzo 2012 20:10
    Enrico Emilitri

    Grazie della comprensione. Personalmente non sono mai stato amico di certe categorie del sociale che si sono sempre avvantaggiate nei confronti delle fasce più deboli, ma non possiamo sempre opporci a tutto e tutti facendo del puro luddismo, anche se è giusto tutelare l’ambiente e la salute. Che poi le ragioni addotte siano altrettanto valide d’accordo, ma vogliamo ridurci ancor più in miseria per salvaguardare il nostro orto o il nostro giardino? Se vogliono la TAV la facciano pure, MA CHE I VANTAGGI CHE NE DERIVEREBBERO (e sottolineo "NE DERIVEREBBERO") VADANO A FAVORE DI TUTTI, ALTRIMENTI NON LA SI FACCIA!! E con questo personalmente chiudo l’argomento!

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.17) 14 marzo 2012 17:55
    Enrico Emilitri

    In effetti sono anch’io d’accordo sul fatto degli sprechi finanziari che la realizzazione di quest’opera comporta e sul devastante impianto ambientale, ma piuttosto che sabotarla direi che dobbiamo ritorcerla contro chi la vuole, anche perché si sa benissimo che ad avantaggiarsi di quest’opera saranno soprattutto i grandi magnati dell’economia e della finanza, che però senza la classe lavoratrice non hanno ragione di essere, stante per cui se in effetti ciò dovesse tornare a vantaggio di tutti bene, altrimenti la rivoluzione che si vuole evitare esploderebbe lo stesso.
    D’altro canto, l’eventuale non realizzazione della TAV Torino-Lione porterebbe a bypassare il nostro Paese in favore soprattutto di Svizzera e Austria, col conseguente nostro isolamento e l’abbandono di gran parte degli investimenti e di gran parte delle atitvità produttive e di servizi, incrementando la disoccupazione e, pertanto, ulteriori rischi di eversione e rivoluzione: in ogni caso il Liberalismo Democratico Capitalista (o, almeno, un certo tipo di Liberalismo Democratico Capitalista) è giunto (o sta per giungere) al capolinea, e - come disse Manzoni - "Ai posteri l’ardua sentenza!".

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.71) 13 marzo 2012 12:55
    Enrico Emilitri

    Come diceva Roberto Vecchioni: "Ad Adua si era in mille/contro duecento negri,/però la Storia dice/che ci siamo ben difesi" [in realtà gli abissini di Menelik erano perlomeno dieci volte iù dei nostri, ma questo conta poco], ed è un po’ lo spirito degli israeliani, un Golia (ebreo) che si scaglia contro un David (palestinese), con esito diametralmente opposto.

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.246) 25 febbraio 2012 14:01
    Enrico Emilitri

    Se avesse letto a fondo l’articolo avrebbe avute da sé le risposte: il Trentino-Alto Adige, infatti, non è affatto industrializzato neppure oggi, ma si apre su un retroterra industriale e commerciale (quello germanico, comrendente anche parte della Svizzera) notevolmente avanzato, mentre i Paesi dell’Est non hanno conosciuto uno sviluppo economico-industriale (certo non paragonabile al nostro, ma comunque notevole rispetto alla situazione di partenza, paragonabile a quello del sino a poco tempo fa e in parte ancora adesso Terzo Mondo) se non solo dopo l’avvento dei Regimi Comunisti, per cui - come ho sottolineato - solo Lubiana aveva allora una situazione relativamente avanzata.
    Quanto al canale che avrebbe dovuto collegare Trieste e Fiume avrebbe agevolati i commerci non soltanto dell’immediato retroterra friulano e giuliano, ma anche di Paesi come Finlandia, Polonia, l’allora Cecoslovacchia e l’Austria stessa (e viceversa) con l’Oriente, saltando dunque Venezia e le coste adriatiche occidentali (Venezia, Ancona, Brindisi ecc.).

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.45) 24 febbraio 2012 11:54
    Enrico Emilitri

    In effeti che il nostro mondo sia figlio ed erede soprattutto della cultura greca e latina è notorio, solo che in troppi se lo dimenticano!

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