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Emma Bonino candidata radicale alla Presidenza Del Consiglio

Finalmente una notizia. L’ha data Marco Pannella su Rainews 24 proponendo la candidatura di Emma Bonino alla Presidenza del Consiglio.

Cito dal sito di Notizie Radicali: “c’è un conto aperto del popolo italiano con la partitocrazia: da quando Emma Bonino aveva il 65%, i due terzi degli italiani, che la volevano Presidente della Repubblica (...) quando si invoca una personalità che abbia prestigio internazionale, ecco, noi abbiamo questa candidata, che ha prestigio internazionale e popolarità non populista in Italia. Ribadisco: Emma Bonino.

Magari ricordiamoci – prima di scartare l’ipotesi - che la Bonino è stata capace di portare la sinistra a sfiorare il successo alle regionali del Lazio, dopo la drammatica e sconfortante caporetto della vicenda Marrazzo, quando a parlare di "sinistra" si poteva essere infamati di brutto.

Onesta, preparata, battagliera. E radicale, cioè anticlericale.

Buttala via in un paese dove se non sei un baciapile non vai da nessuna parte, strigliati come siamo tra il rosario vendoliano e il papismo pidiessino con l’aggiunta del sangennarismo di De Magistris.

E fra le varie autoproposte tipo quella dell'enfant prodige (si fa per dire) neo sindaco fiorentino, pedante e stucchevole capo scout di provincia, questa almeno parla di una persona seria.

A me sembra una buona notizia; nonostante molti decenni di presenza nella vita pubblica italiana la sento come una boccata d’aria fresca.

E lo dico di proposito proprio ora, dopo lo scandaloso linciaggio dei parlamentari radicali da parte dei talebani di casa nostra.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.68) 15 ottobre 2011 09:45
    Damiano Mazzotti

    Bella questa... Pannella secondo me ha abboccato a un tranello come un paganello (pesce stupidissimo di scogliera che si fa pescare da vecchi e bambini).

    La candidatura alla Presidenza è il bel premio della lotteria che serve ad attirare più gente.

    Di certo Berlusconi ha avuto voti sicuri senza rischiare niente. Vedremo quello che otterranno i Radicali.

    Ma la realtà veramente brutta di questo paese è che sono quasi sempre i vecchi a dare il cattivo esempio con la loro ipocrisia e paraculaggine post-fascista, liberista e catto-comunista.

    L’Italia è forse l’unico paese al mondo dove sono e saranno i giovani che devono e che dovranno educare adulti, anziani e vecchi ancora per molti anni. L’Italia è ancora un paese post-romano e post-rinascimentale che celebra le famiglie d’affari, le clientele e le associazioni di stampo finanziario e parassitario.

    L’educazione civica non esiste e invece di investire nel paese, si pensa a sottrarre quello che producono i piccoli e medi imprenditori onesti.

    La prossima parolo d’ordine dovrà essere questa:
     
    "Licenziamo tutti gli attuali politici nominati e impostori!".

    Bisogno impedire a questi nullafacenti di uscire dalle loro case... è molto più semplice di impedirgli di entrare nel Parlamento per emanare nuovo leggi che vanno quasi sempre a peggiorare lo stato delle cose.

    Bisogna dire no allo Stato totalitario e parassita che chiede solo tasse e non investe mai per la collettività, ma investe solo nei affari di famiglia e degli amici.

    • Di daddo (---.---.---.125) 16 ottobre 2011 14:55

      "L’Italia è forse l’unico paese al mondo dove sono e saranno i giovani che devono e che dovranno educare adulti, anziani e vecchi ancora per molti anni", ma, casomai, l’Italia è uno dei tanti paesi del mondo (soprattutto occidentale) dove noi giovani (fascia 20-40) siamo una minoranza esigua. E questo mette in crisi ogni discorso. Per cui io non credo a una divisione generazionale, ma solo che, sembra a me - il detto è peraltro antico: la mamma dei cretini è sempre incinta - che persone sagge siano rare e dovunque mi giro vedo soprattutto altro. Fatte le dovute proporzioni, la situazione è la medesima tra quanti ce ne sono tra i figli del baby-boom del dopoguerra (la mezz’età che oggi domina l’economia, il lavoro, il welfare italiano, e che è anche il più grosso serbatoio di voti per i partiti) e noi ultimi sfigati loro figli. E non credo quindi che noi giovani avremo la capacità (del resto il processo è sempre inverso) di educare gli anziani, forse potremo spiegare loro internet e l’ultimo modello di iphone, ma nemmeno probabilmente di educare noi stessi, e se le premesse sono quelle di "licenziare tutti gli attuali politici nominati e impostori!" (in un paese dove non si riesce a licenziare neanche il postino che butta la posta nel cassonetto), per il semplice piglio giovanile e incosciente della rivoluzione, la strada è completamente sbagliata. Proprio stamattina su una mailing list pubblica un vecchio radicale, Angiolo Bandinelli, ha scritto: "non so se la “questione giovanile” esplosa ieri a Roma sia “consapevolmente” fuori della democrazia. Semplicemente perché non conosce la democrazia, che nessuno mostra loro", e temo abbia ragione. La Bonino premier sarebbe un sogno e, probabilmente, per lei una condanna. 

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