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 Home page > Attualità > Società > E se fosse un papi modello?

E se fosse un papi modello?

No, non sonor folle, sono altre supposizioni. Immaginiamo, per assurdo, che la persona alla quale saprete già che mi riferirò fosse una personcina a modo, educata e ineccepibile almeno in pubblico.

Mi spiego, e volgo gli ipotetici al presente: B. è una persona gentile, affabile, mai irriguardosa nei confronti di anima viva. Prodiga di sorrisi sinceri, deplastificati e torbidi insieme, mani tese ai bambinetti africani da prendere in braccio, padre dell’anno e famiglia modello: mamma e papà sempre per la mano, figli che escono dal cancello di casa, inciampando, voltandosi, sorridendo ai genitori che in cuor loro pensano che li vedranno andar via, prima o poi, e che per loro sarà la realizzazione della morte, la realizzazione dei loro sogni (presente il serial 80’s Vicky, il robot? Quella famiglia. Dove l’androide è B.). Un uomo rispettoso dei principi costituzionali, seriamente, incontrovertibilmente anti-fascista, un coro coi dettami d’oltre-Tevere, col quale vanta un rapporto eccellente.

Individuo dalla dimostrata (in pubblico) rettitudine morale, quanto i modelli proposti dalle sue emittenti. Già, perchè l’uomo garbato tale appare al mondo. Ma è a telecamere spente, nel ramingo della sua personalissima stanza oPale, che la sua autentica natura istintuale si desta, a tessere e oliare gli ingranaggi che gli hanno conferito fama, successo, donne, soldi, potere, soldi, potere. Mafia, malaffare, sordida segretezza, corruzione, quelle ci sono tutte. Dell’Utri è lì al telefono, Mangano è esistito, Mills è alle Cayman: tutto on work, intendiamoci. Non c’è traccia di pubblico scandalo, però: niente che possa corrompere la figura certosina che ha costruito. E che avrebbe – avendone i mezzi materiale e la teatralità del fare scena – potuto costruire. Mi e vi chiedo: avrebbe avuto così tanti problemi? Se fosse stato integerrimo nella sua vita pubblica (non tanto privata o giudiziaria), disincroistandola da gaffe, cameratismi e insaziabile impudicizia, a quali percentuali siederebbero le sue quotazioni? A mio avviso, il numero sarebbe alto. Il voto moderato (altro non chiede, l’Italia, che questo. O quantomeno un voto anti-comunista) ne farebbe paladino, De Gasperi 2.0, attirando a sé, praticamente, la totalità del misero 6 dell’Udc e – ne sono convinto – una discreta percentuale di elettori del Pd (agli sciamannati dem mancherebbero appigli mediatici, data la sostanziale pochezza oppositia – leggasi: causa connivenza negli affaracci umbratili. A proposito: così stanti i giochi, quale partito rimarrebbe da votare? Spiegato il nostro endorsement di 2 settimane fa, per chi ce lo chiedeva).

Dove sarebbe adesso? Che ne sarebbe di Italia? E non ha i tratti del paradossale? Un uomo lanciato alla riproposizione esponenziale della sua figura, che per la sua stessa figura – quella sbagliata, quella rischiosa – rischia di rimetterci le penne una volta per sempre (perchè scherza coi santi, ma i fanti, in Italia, guai)? E c’è di più: chi adesso sa, avrebbe saputo comunque. Ovvero: i ben informati (o comunque gli informati, che in Italia vengono immediatamente e giustamente promossi in quanto sparuti e miseri elementi che ancora non pendono dalla pelata del Minzolino) saprebbero della sozzura celata: Craxi, Gelli, mafia, guardia di finanzia, finanziamenti vari, corruzione giudiziaria, concorso per stragi e chissa cosa altro. E, per la rediviva e aureolata immagine irradiata dalle tv, le cose paiono poco credibili, inattendibili, rosse d’invidia e comunismo: è difficile farlo credere ora, oggi, figurarsi se lo avessero beatificato come detto sopra.

Ecco: questo lo renderebbe ancora più deprecabile, odioso, pericoloso, detestabile, esecrabile e non me ne vengono in mente altri, per rimanere sul pulito. Viene da pensare: ci è andata bene? Paradossalmente. Lo si è sempre sopravvalutato, e non ce ne possiamo fare una colpa: lo fa lui stesso da anni, e almeno a questa, inconsciamente gli abbiamo creduto. E’ un ricco buffone, un edonista pasticcione e corruttore, un venditore impareggiabile e piduista. Un calcolatore poco astuto, o semplicemente un improvvisatore che – pare bestemmia – non ha fatto frutto dai suoi mezzi, come chi potendo costruirsi una statua titanica la commissiona di fango. Si sta godendo la sua personalissima res pubblica, non badandoci, ballando attorno a questa melmosa silhouette. Cosciente del fatto che non dovrà renderne conto a nessuno, se non alla sua caduta.

Fuorinota: Il capo della Guardia Nazionale Italiana, Saya, a Tetris. Tra le altre: “Ringrazio sua eccellenza Maroni per il pacchetto sicurezza”.

Commenti all'articolo

  • Di Fabiano (---.---.---.168) 22 giugno 2009 21:51

    Ero piccolino e mio zio era un tipo pulito. Andava pazzo per la pulizia. Stava un’ora ogni sera nella vasca a strigliarsi con la saponetta di marsiglia. E ogni volta che lo vedevo, la domenica, dai nonni, indossava il vestito della festa, quello buono e le scarpe erano lucide, vecchie ma davvero lucide.
    Ma mio zio aveva una stalla piena di vacche e nonostante gli enormi sforzi quotidiani, puzzava irrimediabilmente e definitivamente di merda. Una puzza che era impossibile non sentire. Ce l’aveva nella pelle. Ti bastava averlo a due metri e la potevi sentire.
    Però mi ricordo che nessuno poteva dire che puzzava. Non era educato. Magari ci rimaneva male. Tutti lo pensavano, ovvio, ma se lo chiedevi, tutti pronti a negare l’imbarazzante afrore.
    Tipo pulito lo zio, ma di mestiere lavorava tra le vacche. E la puzza di merda si sentiva fortissimo.

  • Di L’89 (---.---.---.17) 22 giugno 2009 23:01
    L'89

    Complimenti per l’analisi. Gradita.
    U’

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