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 Home page > Tribuna Libera > Domenica d’agosto decapitata

Domenica d’agosto decapitata

Avevo 19 anni quando girava una canzonetta Domenica d’ agosto e la cantava Bobby Solo, ed era il 1950 quando debuttò il film, per me indimenticabile, Domenica d’agosto, diretto da Luciano Emmer con un Marcello Mastroianni esordiente e che il Centro Cattolico Cinematografico definì “uno spettacolo poco edificante, con momenti di disgustoso esibizionismo”. Claudio Villa nella colonna sonora decantava la Roma di Pascarella e Trilussa e la pineta di Ostia…

 

Ma sarà un’ impressione mia che i tempi sono “mostruosamente” cambiati per leggere costantemente orrori inauditi come quest’ ultimo nel quartiere dell’ Eur non distante da quel lido dove si svolgeva il film di 64 anni fa? 

Una storia triste e drammatica e purtroppo vera quella che in Ucraina tornerà il corpo di una donna con la testa decapitata di 38 anni, si chiamava Oksana Martseniuk. Lavorava in una villetta di Roma come cameriera e ha trovato la morte anzichè il lavoro per mano di un folle criminale, tale Federico Leonelli, di 35 anni italiano che sembra abitasse lì ospite dei proprietari, via per le vacanze.

Era vestito da paralimitare con una maschera sul viso occhiali scuri e anfibi, figlio di un alto funzionario delle forze armate. Era accanto al corpo della povera donna decapitata, ancora con la mannaia in mano e alla vista della polizia, si è scagliato contro, tentando poi la fuga in auto. A quel punto hanno sparato in direzione della vettura per fermarlo, ma è rimasto ferito gravemente, ed è morto durante il trasporto in ospedale.

La sorella dell’ omicida chiede: “Perché è stato ucciso? Lui aveva un coltello, loro una pistola. Voglio una risposta”. Io le chiederei cosa avesse in mano la donna, per essere ammazzata con tanta crudeltà, in una domenica d’agosto.

Doriana Goracci

Questo articolo è stato pubblicato qui

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