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 Home page > Tribuna Libera > Dobbiamo preoccuparci dello spread?

Dobbiamo preoccuparci dello spread?

Ultimamente sentiamo sempre più citare questa parola: spread, o in un telegiornale, o su qualche giornale, o su qualche E-news, ma se andassimo in un mercatino qualunque, e tanto per parlare con il nostro fruttivendolo di fiducia dopo aver acquistato qualche ortaggio gli chiedessimo e dello spread che ne pensi, beh sicuramente non saprebbe che rispondere.

In parole povere lo spread e la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi, e piu' alto è lo spread piu' rischioso è investire in titoli di stato Italiani, Quindi per sintetizzare piu' alto è l'indice di spread meno fiducia c'è ad investire in titoli Italiani. Ma concretamente al fruttivendolo se aumenta lo spread che gli succede?

Si potrebbe benissimo rispondere niente, almeno per il breve-medio periodo, ma a lungo andare le banche avrebbero meno liquidita e di conseguenza il credito a famiglie o imprese subirebbe un drastico calo. Dunque? Io non ho risposta alcuna, invito a riflettere come al giorno d'oggi la nostra società sia intaccata da agenti esterni: investitori, speculatori, agenzie di rating etc, che influenzano l'economia e lo sviluppo di uno stato.

Vorrei che la società in cui viviamo fosse più semplice, più trasparente, più easy, usando un'inglesismo, con delle regole chiare e severe in materia di finanza. Chi può aiutarci in questo? La politica. Il termine "politica" viene dal greco "polis", un'entità politica, sociale ed economica, ma anche e soprattutto etico-morale. Fu Platone il primo a teorizzarla come un organismo educativo collettivo nei confronti del singolo, finalizzato al bene comune. Dunque rimettiamoci ai politici votati, se apportano delle migliorie alla societa, bene, li rivotiamo pure. Ma se sbagliano o commettono errori, li mandiamo a casa e cambiamo i politici di turno. Proviamo a fidarci con la speranza che il fruttivendolo non chiuda bottega.

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