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Discriminazione nel modo del Basket savonese: quattordicenne privato del diritto a giocare perché disabile

La Commissione Pari Opportunità della Regione Liguria, presieduta da Maruska Piredda (Idv) convocherà i dirigenti della società cestistica quanto prima

"Non ammetto che nel territorio della nostra Regione, in pieno terzo millennio, nel mondo dello sport abbiano a verificarsi episodi di discriminazione che ormai credevamo appartenessero ad un passato caratterizzato da ignoranza e diffidenze ingiustificate": con queste parole l'Avvocato sanremese Gabriele Cascino è tornato ieri sul tema dell'esclusione dalla rosa della squadra Under 14 del Basket Garassini Loano di un ragazzo di soli quattordici anni, discriminato perché affetto da un raro morbo di natura metabolica che gli causa gravi ritardi nell'apprendimento ed una certa difficoltà nel linguaggio. Walter, sino a poco più di un mese fa, frequentava il Palazzetto dello Sport di Loano per prendere parte, insieme al fratello Andrea, agli allenamenti di pallacanestro, essendo entrambi gli adolescenti tesserati per la società cestistica loanese nata non più tardi di quattro anni fa.

I due fratelli, e la coincidenza sembra proprio beffarda, si allenavano cioè in quella stessa struttura che non più tardi di qualche mese fa ospitò i Global Games, edizione 2011, di Pallacanestro con la finalità di dimostrare che nel campo dello sport, specialmente a livello giovanile dove le finalità dovrebbero essere essenzialmente educative e ricreative, l'integrazione tra normodotati e disabili è sempre possibile. Fu proprio l'Assessore ligure allo sport Gabriele Cascino a voler l'effettuazione di tale competizione sportiva in Liguria.

Cascino ci racconta: "Io in certi principi, tra cui quello dell'integrazione tra soggetti svantaggiati ed altri che non lo sono, credo fermamente per cui mi è difficile accettare quanto accaduto a Loano ma comunque non dispero di poter contribuire a ricomporre la situazione. Chiedo solamente alla dirigenza del Basket Garassini Loano di venirmi a trovare in Regione. Spiegherò loro che molte sono le società sportive in Liguria che già ospitano ragazzi con handicap della stessa gravità di quella di Walter. Non posso nascondere che l'incontro che ho avuto con la mamma del ragazzo, Elisabetta, mi ha molto colpito". Del deprecabile episodio l'Assessore Cascino aveva pure interessato il vice sindaco di Loano. Grazie alla combattività di mamma Elisabetta, poi, sul caso è intervenuta la Presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Regionale Maruska Piredda, pure lei dell'Idv come Cascino, che, oltre ad aver stigmatizzato il bando riservato a Walter, ma poi immotivatamente esteso anche al fratello, alla frequentazione degli allenamenti del Basket Garassini Loano a causa della sua disabilità, convocherà in Regione proprio la dirigenza della squadra loanese perché fornisca giustificazioni.

Il presidente della compagine del Ponente savonese da parte sua ha pesantemente criticato, con una lettera, la Consigliera regionale dell'Idv accusandola d'ignoranza e di malafede nel proprio intervento in veste di Presidente della Commissione Pari Opportunità. "Intendo iniziare a dire no a certi comportamenti fortemente discriminatori nei confronti di persone svantaggiate giacché credo fermamente che sia necessario far avanzare il nostro Paese verso comportamenti più civili", ha concluso l'Assessore Cascino che, pur non disperando di trovare una soluzione all'incresciosa situazione, si chiede quanti episodi come quello di Loano accadano con cadenza quasi quotidiana in Italia.

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