Degeneration: come distruggere le basi di uno stato di diritto
Per la prima volta dopo le leggi razziali del periodo fascista una legge dello stato punisce il singolo in virtù di un suo status personale e non per la commissione di un reato materiale.
"Non può esistere reato senza condotta criminosa (nullum crimen sine actione): il legislatore non potrebbe cioè configurare una fattispecie che non abbia come suo elemento necessario e centrale un comportamento umano, positivo o negativo che sia.
La condotta è necessaria. L’incriminazione di semplici stati personali, come ad esempio quello di appartenere ad una determinata famiglia o ad una certa etnia, o di pure situazioni obiettive, come ad esempio quella di trovarsi in un determinato luogo indipendentemente dal proprio comportamento, costituirebbe una vera e propria degenerazione del diritto penale per almeno due ragioni fondamentali.
a) In primo luogo perchè le norme penali sono norme di comportamento che mirano ad influenzare il comportamento dei consociati [...]
b) In secondo luogo, vi è un’altra e più decisiva ragione per cui un reato senza condotta appare un controsenso o, peggio, un fenomeno di degenarazione del diritto penale. La sanzione penale opera in una dimensione punitiva in cui è fondamentale l’idea di responsabilità. [...] Fondare una responsabilità penale che prescinda da una condotta umana criminosa, che si basi dunque unicamente su uno stato personalesituazione indipendente dal comportamento, significa servirsi della sanzione penale non già come strumento punitivo per l’affermazione di una responsabilità, ma come o su una mezzo per annientare fisicamente una persona in ragione delle sue qualità personali".
(F. Palazzo, Corso di diritto penale, parte generale)
Oggi al Senato è stato approvato definitivamente, ricorrendo peraltro al voto di fiducia eliminando ogni possibilità di emendare il testo, il ddl sicurezza che quindi diventa legge dello stato.
Questo abominio incredibile prevede al suo interno una sanzione per il reato di clandestinità. Ora, rileggendo quanto scritto sopra, risulta chiaro come la situazione in Italia stia veramente degenerando. Non si tratta più di destra, di sinistra, di centro. La politica non c’entra più. La politica è un’altra cosa. In Italia stiamo assistendo da 15 anni ad una degenarazione dello Stato di diritto senza precedenti. Tutto è incominciato nel 1994 quando non fu applicata la legge (con la complicità della sinistra) che prevedeva l’incompatibilità del cavaliere Berlusconi alla carica di Parlamentare e primo ministro. Primo strappo alla regola. Siamo passati poi all’emanazione di leggi ad personam e in favore degli amici. Le varie rogatorie, i vari lodi Previti, Schifani e Alfano. La legge cirami per spostare i processi presso tribunali più "amichevoli", la legge Gasparri per salvare rete 4 (abusiva) e non risolvere il conflitto d’interessi più grande della storia. Ci sono state le depenalizzazioni di reati, come ad esempio il falso in bilancio, reato di cui era imputato l’attuale presidente del consiglio. E infine eccoci qui. A commentare una legge dello stato che prevede la punibilità per i clandestini. Si puniscono in quanto clandestini, in base ad uno "status" della loro persona, per cui loro non possono fare nulla. La loro sfortuna è stata quella di nascere in un paese straniero e quindi, in quanto clandestini, vengono puniti e non vengono loro riconosciuti i più basilari diritti umani, come quello all’asilo.
Ecco dunque perchè non ha senso parlare di politica. Siamo all’anti-politica e sopratutto all’anti-diritto. Governare significa creare diritto e crearlo per i più. Gestire una res publica comporta impegno, serietà e responsabilità e il suo scopo deve essere finalizzato al benessere della società. Una legge del genere (così come tutte le altre sopracitate) non porta benessere, non porta "sicurezza" come ci vogliono far credere e come i Minzolini di turno nei loro telegiornali di regime propaganderanno. Una legge del genere porta squilibrio, porta frammentazione sociale, aumenta incredibilmente e inutilmente il lavoro dei magistrati che adesso saranno obbligati a perseguire penalmente tutti i clandestini d’Italia. Non è Politica questa. Non so come si chiama, ma mi fa orrore e mi disgusta.
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