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 Home page > Attualità > Politica > Debora Serracchiani: L’89 aspetta le tue risposte

Debora Serracchiani: L’89 aspetta le tue risposte

Per rispetto nei confronti dei nostri lettori (a proposito: sempre di più, e ve ne ringraziamo) che abbiamo tediato per settimane con un banner che preannunciava un’imminente intervista, rechiamo per intero le domande alle quali la dott.ssa Debora Serracchiani (Pd) – dopo un primo e un secondo assenso – ha ritenuto opportuno non rispondere.

L’invito era stato inviato, l’ok dalla sopracitata ricevuto e confermato.
E’ da tanto che attendiamo – speriamo non invano – anche solo un diniego che ci distolga dal ricordarle la premura (alla quale, ribadiamo, aveva dato ampio consenso).

Stante il delicato momento-campagna-elettorale, non ci sognamo di pensare a un rifiuto definitivo privo di preavviso, ma piuttosto a una dimenticanza o a una promessa rimasta inesaudita più per colpa che per dolo (restando nel suo ambito lavorativo). N’est pas?

(S)Fortunatamente, il sito che leggete è stato ed è approdo (sappiamo) di alte eminenze, che potranno celermente riferire. E, in giorni in cui il segretario del partito al quale la dott.ssa fa riferimento espleta ad Annozero la teoria remi-in-barca del vota-noi-che-sennò-vince-silvio (riuscendo addirittura a farci dare ragione a Lupi che lo contraddice imputandogli una sacrosanta carenza di ide[ologi]e), crediamo che tale intervista (per lei, non tanto per noi) possa dare qualcosa. A chi? Come? Vedano loro. Ci sono i lettori di “Chi?” e gli elettori, di “Chi?“.

Le domande:

- Auto-presentazione in 3 righe.

- E’ salita gli onori della cronaca in virtù dell’intervento all’Assemblea dei Circoli del PD, la stampa estera – vedi El Paìs - la raffigura come “stella nascente della sinistra italiana“. Cos’è la sinistra? Quanto è di sinistra il Partito Democratico? Cosa dovrebbe spingere un elettore di sinistra a votare un ibrido catto-riformista?

- Una delle sue frasi ad effetto che più la rete ha veicolato è stata “la leadership va intesa come mezzo per una linea politica di sintesi“. Ce la vuole spiegare? Crede di poterne fare la chiave della sua campagna elettorale alle europee?

- Europa: il Pd annuncia la creazione di un nuovo gruppo. Un bel rischio..

- Quel discorso ha trovato il placet mediatico solo in quell’occasione, malgrado, come lei stessa ha detto, è lo stesso che ha adoperato altre volte. Fa sorridere?

- Non teme di esser stata- e di essere, in toto – un po’ troppo veltroniana? La retorica e le tematiche ricordano non poco il predecessore di Franceschini..

- A proposito di Franceschini: durante il suo intervento mangiava. Fame o poca lungimiranza? Dopo quanti caffé ha capito che era il caso di candidarla?

- Punta molto sul Pd-popolo. Le pare possibile? Secondo Di Pietro il Pd è romano, ma il paese conosce ancora dicotomie novecentesche (comunisti e cattolici). Come coniuga le 2 cose? E’ possibile senza i vertici operare quella sintesi alla quale si riferiva?

- Tornando ai giornali esteri: a volte sembrano capire meglio la nostra realtà, dalla terzietà di un più chiaro quadro d’insieme – per la verità disastroso. E proprio dall’estero arrivano lodi nei suoi confronti. Come se (o ce) lo spiega?

- Come la mettiamo con la questione morale? Da questo punto di vista i democratici non sembrano reggere il confronto con Di Pietro.

- A proposito dell’ex magistrato: accusa Italia Dei Valori per l’incipit delle dichiarazioni che sono soliti usare. Lei, come loro, ha usato spesso il noi. Noi chi?

- E’ la sua attività forense a conferirle la mimica corporea che è solita – cosciente o no – adoperare?

- Dove vanno Franceschini e il Pd? Non considera un autogol la sfida-25 aprile? Crede che l’essere alternativa “a vocazione maggioritaria” del Pdl possa bastare a fare da coagulo per indecisi, dipietristi, comunisti e post-comunisti, socialisti e post-socialisti, cattolici e post-cattolici?

- Per chiudere: gli eschimesi hanno più di 100 modi per definire lo scendere dei fiocchi di neve. Cosa è capace, il Pd, di definire con 100 termini diversi?

Invitiamo la dott.ssa Serracchiani, senza alcuna venatura polemica, a rispondere alle domande.

Vorrà mica che le chiami Giuseppe D’Avanzo?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.166) 27 maggio 2009 12:54

    Ieri ad Annozero Franceschini ha sostenuto che i politici hanno l’obbligo di rispondere alle domande che gli pone la stampa. La cosa mica varrà solo per Berlusconi???

    Spero che la Serracchiani si faccia sentire, altrimenti il suo comportamento non sarebbe un bel biglietto da visita nella politica nazionale!!!!

    • Di Antonio DS (---.---.---.33) 30 maggio 2009 11:01

      Per amor di verità Berlusconi, come molti altri politici, risponde solo alle domande preventivamente concordate in interviste preventivamente concordate e mai in contradditorio con persone veramente libere di chiedere quello che vogliono sapere.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.101) 27 maggio 2009 17:58
    Damiano Mazzotti

    Non avete capito che siamo in piena caporetto della sinistra.... e poi verrà quella della destra.... come è caduto il muro di berlino e poi la crisi capitalista.... Italiani: siete tutti vecchi e decrepiti... anche voi giovani!

    Siete solo capaci di guardare il vecchio che rimane impantanato nei nuovi problemi... Almeno voi giovani rimboccatevi le maniche e cercate di costruire qualcosa di nuovo... In Islanda il neonato movimento dei cittadini è nato da appena 2 mesi e ha già conquistato 4 seggi su 60....
    Nessuno vi regala niente a questo mondo: neanche quelli di sinistra.... Alzatevi e camminate, zombie che non siete altro...

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