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 Home page > Tribuna Libera > De Pedis, Welby e tutti i buoni motivi che allontanano dal cattolicesimo

De Pedis, Welby e tutti i buoni motivi che allontanano dal cattolicesimo

L'esempio è ciò che conta, ma nelle alte gerarchie vaticane semba quasi che - è il caso di dirlo - si predichi bene e si razzoli male.

Uno dei motivi che allontana i fedeli dal Cattolicesimo è il fatto che quest'ultimo, per mezzo di diversi suoi esponenti che dovrebbero essere d'esempio, si dimostra incoerente con gli insegnamenti che pretende dalla povera gente. Basta scorrere le notizie di questi giorni.

Fa notizia che nella tomba di De Pedis, componente della banda della Magliana, non vi siano i resti di Emanuela Orlandi, ma non che costui sia sepolto nella Basilica di Sant'Apollinare.

E chissà come mai il Cardinal Ruini non sia altrettanto sollecito nel chiederne la rimozione, come lo fu nel negare i funerali a Welby. Che poi potremmo discutere sul fatto se sia vita o meno quella passata per decenni attaccati ad un respiratore. 

Piergiorgio Welby

Il Papa, Ruini ed i loro compari, tra le altre cose, nulla hanno eccepito quando è stata considerato maturo il tempo per una messa in suffragio di Mussolini, ma non maturo il tempo per una messa in suffragio di Peppino Impastato. A tal proposito leggi questo articolo.

Per tacere dei preti pedofili troppo spesso nascosti, dello IOR e delle nefandezze ecclesiastiche tutte, nonostante le enormi ricchezze in sfregio del voto di povertà e nonostante le quali il Vaticano, per esempio, non partecipò nemmeno in minima parte agli 11 milioni di dollari sostenuti dal Messico per ospitarlo.

Quindi, non tanto, e non solo, qualche singolo pretuncolo o qualche singolo vescovo (emerito) che detta sciocchezze su Pontifex ma è qualcosina in più.

Poi dici che uno si sbattezza.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.240) 19 maggio 2012 11:56

    Mi meraviglio di Agoravox che concede spazio anche ad articoli assolutamente non tali, come è appunto questo.

    L’autore dell’articolo dimostra sia di non conoscere la storia, che di non essere attento a nessun documento ufficiale della Chiesa.

    E’ una sintesi, secondo me, anche mal riuscita, di una serie di episodi che andrebbero analizzati con maggior oggettività e con seri criteri di studio, sia storici che filosofici.

    Lo sbattezzo, inoltre, non ha senso e rappresenta una forma di anticlericalismo e di cattofobia, ma comunque questo rientra nelle opinioni personali.

    In merito a pontifex, ho visto proprio oggi la home page e, come sempre, non mi sembra che presenti articoli di pretuncoli o sciocchezze.

    Leggo che ci sono articoli, oggi, di 2 Cardinali, di 2 Arcivescovi, di 1 teologo famosissimo, di 1 canonista, di un prete che ha scritto e pubblicato più di 100 libri e altri articoli ssolutamente interessanti e autorevoli.

    Mi scusi signor Sandro, ma lei sa leggere? Mi rammarica il fatto che UnaVox abbia consentito la pubblicazione di un articolo così insulso e offensivo.

  • Di (---.---.---.240) 19 maggio 2012 11:58

    Volevo dire:

    Mi rammarica il fatto che AgoraVox abbia consentito la pubblicazione di un articolo così insulso e offensivo.

    Deformazione professionale, visto che il leggo sempre UnaVox

    • Di Sandro (---.---.---.138) 19 maggio 2012 12:39
      Sandro

      Innanzitutto il commento è anonimo, e questo già qualifica chi lo scrive. Suvvia almeno un nick name non costa nulla. Chissà se è Carletto Di Pietro in incognito, visto che gran parte del commento è a difesa di Pontifex Roma, il dubbio viene spontaneo.

      In secondo luogo, perchè quest’analisi non la fa lei, perché nei commenti non ci illumina sulla situazione?

      In terzo luogo, Pontifex spesso e volentieri si fa portatore di opinioni che tutto sono tranne che cattoliche, specie in tema di omosessualità. E non lo dico io ma Padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che di sicuro avrà parlato del tema a Sua Santità: tutto il resto, quindi, è aria fritta. In quanto alle sciocchezze potrei portarne a iosa. Ma usciremmo fuori tema e non mi sembra il caso. Posso consigliarle di visitare il sito Pontilex.org, per averne debita conoscenza.

      Per quanto riguarda lo sbattezzo, non condivido la sua opinione personale: non è nessun atto cattofobico, ma una libertà riconosciuta dallo Stato italiano. Senza contare che ricorderei a tutti che Gesù s’è battezzato a 30 anni, sintomo di voler tramandare una scelta libera e consapevole. Non imposta dall’alto. 

  • Di (---.---.---.240) 20 maggio 2012 09:49

    Scusi in che senso il commento è anonimo? Il form di commento non permette di inserire nome e cognome. Comunque mi chiamo Giuliano Vista, sono un seminarista al 4° anno di studi e spero un giorno di divenire servo di Gesù.

    Qui mi sembra che lei stia facendo anche pubblicità ad altri siti, io non so se sia consentito, ma ho letto quello che ha scritto. Il discorso di Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, lo conosciamo tutti molto bene.

    Proprio perché ha nominato lo stimatissimo prof. Di Pietro, le riporto per conoscenza un estrapolato molto chiaro sulla vicenda, scritto e pubblicato appunto dal predetto caro editoliarista cattolico.

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    IL CASO BARRAGAN E PADRE LOMBARDI

    Un particolare estrapolato della dichiarazione che il Cardinale Barragan rilasciò a Pontifex.Roma nel novembre del 2009 - "Trans e omosessuali non entreranno mai nel Regno dei Cieli, e non lo dico io, ma San Paolo" - ben strumentalizzato anzitutto dagli ambienti ecclesiastici progressisti, quindi in odore di eresia, e dai circoli gay, portò addirittura padre Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, ad esprimersi come segue:

    "First of all I would like to point out that the site, pontifex.roma.it, lacks authority and is not a good source for understanding with objectivity the church’s thoughts on complex and delicate issues like evaluating homosexuality. It would be better, for example, to refer to the Catechism of the Catholic Church, which does talk about homosexual acts as ’disordered,’ but takes into account the fact that ’the number of men and women who have deep-seated homosexual tendencies is not negligible [...]". [13]

    Questa dichiarazione di padre Lombardi, per altro doverosa, è ormai da anni strumentalizzata; in particolare si è estrapolata la seguente dichiarazione e se ne è costruito un castello di sabbia "pontifex.roma.it, lacks authority and is not a good source".

    Motivazione?

    Cercare di censurare e disonorare a tutti i costi l’unico sito cattolico che ha avuto il coraggio di affrontare l’argomento in maniera chiara ed a fini di amorevole correzione fraterna. Certo, talvolta qualche editorialista ha usato termini forti, tuttavia questo non giova ai fini della pura teologia che, lo ripeto, non è mai stata manomessa.

    A determinate sollecitazioni, Pontifex.Roma ha rivisto la propria linea, pertanto anche i toni talvolta più "ruvidi" e "arcigni" sono stati mitigati e, in vari editoriali, è stato ben precisato che qualora il lettore dovesse ravvisare espressioni - a parer suo - forti, Pontifex.Roma sarà solerte nel provvedere - ove opportuno - ad apportare modifiche.

    Tutti i siti od organi deputati alla comunicazione, oltre www.vatican.va e gli altri organi di stampa ufficiali della Santa Sede (ben specificati sia sul sito www.vatican.va che sul sito Pontifex.Roma), sono da reputarsi "not a good source" o "lacks authority"; l’alba lontana dell’ex Dicastero della Curia Romana detto «Pontificium consilium de communicationibus cocialibus».

    Fu proprio Papa Pio XII ad istituire il suddetto Dicastero. Successivamente lo stesso Pontefice promulgò la «Miranda Prorsus» per meglio definire i compiti degli esperti facenti parte del Dicastero stesso.

    Papa Paolo VI, con il motu proprio «In fructibus Multis» decise che il Dicastero divenisse «Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali»; definì ulteriori regole e più moderni metri di valutazione e di supervisione. La Commissione è in continua e costante attività, anche per adeguarsi alle nuove tecnologie.

    Quindi, per chiarire una volta per tutte la faccenda strumentalizzata ad hoc, non è MAI possibile definire "good source" o dotato di "authority", in materia di retta ed ortodossa evangelizzazione, qualsiasi organo di informazione che non sia supervisionato (direttamente o indirettamente) dalla «Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali» o dalla stessa sala stampa della Santa Sede.

    Come farebbe il Vaticano a dare l’ "imprimatur virtuale" a tutti i siti cattolici del mondo? Sarebbe impossibile.

    Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, nel 1988 con la «Pastor Bonus», stabilì dettagliatamente compiti e competenze dei vari Organi, Dicasteri, Congregazioni, Commissioni, Consigli, ecc ... ecc ...

    E’ da sempre stato stabilito che tutti gli organi di informazione non verificati (direttamente o indirettamente) dalla «Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali» o riportanti bollettini della sala stampa stessa (privi di alterazioni o considerazioni personali), vanno letti con il "dovuto discernimento" e non godono di "autorità".

    Questo concetto è ben indicato anche su Pontifex.Roma, ma vale per il sito del prete, per il sito del vaticanista, per il sito della parrocchia, per il sito della congregazione privata, per quello dell’associazione, per il sito della confraternita, come per qualsiasi altro sito che tratta di tematiche cattoliche (nessuno escluso).

    Se un cardinale, non sia mai, dovesse ubriacarsi e pubblicare corbellerie sul suo sito, le sue dichiarazioni andrebbero lette con il dovuto discernimento e non certo ne sarebbe responsabile la Santa Sede.

    ------------------------------------------------------------------------------------

    Concludo esprimendo ancora dissenso sull’articolo, che risulta essere oltre che impreciso, anche poco prudente, non corredato da fonti certe, molto denigratorio.

    Mi meraviglio che Agoravox, che è un portale che dovrebbe avere altra funzione, viene usato per distribuire queste pochezze.

    Non commento poi il suo commento che rasenta il ridicolo.

    Segnalerò all’amministrazione di AgoraVox l’abuso che sta facendo del sito, perché leggendo la policy della fondazione, mi sembra proprio che lei stia abusando dello spazio che le è concesso.

    • Di Sandro (---.---.---.153) 20 maggio 2012 11:27
      Sandro

      Sul fatto che il commento fosse anonimo, non mi dilungo visto che intendevo dire esattamente quello che significa in lingua italiana. CIoè privo di almeno un nome o un nick name.

      Se l’articolo è stato pubblicato, e finché rimane on line, vuol dire che rispetta la politica editoriale del sito. La qual cosa viene valutata da moderatori che non conosco e sui quali non posso influire in alcun modo. Se lei è in dissenso ha tutto il diritto di esserlo e di manifestarlo esattamente come sta già facendo.

      La sostanziale differenza tra lei e me è che io non ho problemi che lei esprima il suo dissenso, ma lei vuol far censurare l’articolo solo perché non risponde alle sue, pur legittimissime, idee.

      Ad ogni buon conto non ho problemi, segnali pure quello che ritiene un abuso e accetterò la decisione senza problemi, essendo, comunque, l’articolo presente altrove. E a dimostrazione della mia buona fede, come vede, non inserisco ulteriori link per non ingenerarle la falsa idea che voglia far pubblicità.

      Peraltro, e concluso, l’inclusione di link all’interno di articoli e commenti è facoltà prevista per l’autore o per il commentatore per facilitare il sostegno delle proprie argomentazioni.

      Non penso abbiamo altro da dirci, visto che rifugge ogni dialogo. Mi saluti dottor Di Pietro e tanti sinceri auguri per i suoi studi e per il suo futuro.

  • Di (---.---.---.240) 20 maggio 2012 16:38

    Grazie per gli auguri che contraccambio con sincero affetto.

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