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De Mattei: Può un credente in un Dio rancoroso essere vicepresidente del Cnr?

Al di là delle sue convinzioni circa l'origine delle catastrofi, se De Mattei dovesse ritenere la ricerca diretta ad attenuarne l'impatto sull'ecosistema, anche umano, un atto di peccaminosa presunzione volto ad alterare i piani divini, dovrebbe certamente rassegnare le dimissioni dalla vicepresidenza del Cnr, ente istituzionalmente votato a tale presunzione.

Ha iniziato a pretenderle Massimo Gramellini dalle colonne del La Stampa del 26 marzo, poi è stata promossa una petizione online firmata da intellettuali e docenti universitari. Infine anche Sergio Luzzatto dalle pagine del Domenicale del Sole 24 Ore del 3 aprile scorso ha chiesto le dimissioni dalla vicepresidenza del Cnr di Roberto De Mattei.

Perché la figura dello studioso cattolico tradizionalista sarebbe incompatibile con tale carica?

Perché De Mattei, in un recente intervento ai microfoni di Radio Maria, si legge nel testo della petizione, ha dichiarato che "le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di Dio", che talora sono "esigenza della giustizia di Dio, della quale sono giusti castighi", talaltra manifestazione della sua "benevola misericordia".

De Mattei, prosegue la petizione, è "libero di credere e pensare ciò vuole, superstizioni comprese", ma "tali assurdità" sono "incompatibili con la carica di Vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche".

Le affermazioni fatte a Radio Maria, insomma, porrebbero De Mattei "al di fuori del pensiero razionale e dell'esperienza e comprensione del mondo mediata dal metodo scientifico".

Ora, ci pare, anche la fede non in un Dio vendicativo ma in un Dio sempre misericordioso è un dato evidentemente extrascientifico e che si pone "al di fuori del pensiero razionale".

Se gli estensori della petizione avessero avuto il coraggio di dedurre tutte le conseguenze da quanto sostenuto nella petizione stessa, avrebbero dovuto affermare l'incompatibilità delle cariche di vertice del Cnr, come di qualsiasi struttura scientifica, con qualsivoglia professione di fede, cristiana, ebraica, musulmana, ecc.

Questa sarebbe stata una posizione coerente e rigorosa, ancorché radicale, e degna di essere poi dibattuta dalla comunità scientifica e non liquidata, perché scomoda, come manifestazione di estremismo ed isterismo laicista.

Se, invece, si ritiene che vicepresidente del Cnr possa essere anche un credente, non si comprende in base a quale ragionamento ciò si conceda purché il Dio del credente sia quello del Nuovo Testamento, ben più benevolo nei confronti dell'uomo di quello del diluvio e di Sodoma e Gomorra cui ha fatto riferimento De Mattei nel suo intervento.

Si potrebbe obiettare che ritenere una catastrofe naturale strumento della giustizia divina potrebbe indurre ad atteggiamenti di rassegnazione, di supina accettazione di ciò che Dio riserva all'uomo.

Ha detto tra l'altro De Mattei: "la catastrofe è un fenomeno naturale che Dio ha potuto introdurre nel suo piano di creazione per molteplici fini degni della sua sapienza e bontà. Ha potuto farlo per raggiungere un fine della stessa natura ottenendo per mezzo di una catastrofe un bene fisico più generale, come quando con una tempesta di venti che produce danni si purifica l'aria. Ha potuto farlo per un fine di ordine morale, come per esempio acuire il genio dell'uomo, eccitarlo a studiare la natura per difendersi dalla sua potenza distruttrice, e così determinare un progresso della scienza".

Ecco, questo ci sembra il punto dirimente della questione. Al di là delle sue convinzioni circa l'origine delle catastrofi, se De Mattei dovesse ritenere la ricerca diretta ad attenuarne l'impatto sull'ecosistema, anche umano, un atto di peccaminosa presunzione volto ad alterare i piani divini, dovrebbe certamente rassegnare le dimissioni dalla vicepresidenza del Cnr, ente istituzionalmente votato a tale presunzione.

Commenti all'articolo

  • Di paolo dova (---.---.---.116) 11 aprile 2011 19:23
    Glaros - scrittura creat(t)iva

    Non prima di aver attribuito il quarto voto positivo all’articolo, puntuale ed efficace nella sua stesura, mentre sto riprendendo qualche mia vecchia riflessione in ’materia’, mi permetto di fare qualche sintetica puntualizzazione, che spero risulti altrettanto fruibile dello scritto che precede.

    Primo
    Ove si ritenga di avvalorare una tesi per così dire implicitamente ’karmica’ di una determinata traduzione storica dell’Essere, non si vede per quale ’divina ragione’ il dio in questione colpirebbe a vanvera anche gli ’innocenti’ con i relativi (presunti) "giusti castighi". La ratio di ’Tutto ciò’ continua semmai a dover essere esplicata proprio alla ’luce’ di una ben più precisa caratterizzazione dell’altrettanto presunto dio. Al Prof. De Mattei ’converrebbe’ pertanto qualche ulteriore studio, che so, della cabbala ebraica, piuttosto che dell’Induismo, oltre che beninteso a qualche consona ’indagine’ su Youtube, prima di esternare in modo così ontoteologicamente banale.

    Secondo
    A rischio di cadere in quella coazione a ripetere delle quale si argomentava oggi anche su facebook http://www.facebook.com/notes/filip... , continuo a ribadire che, in modo di certo ben diversamente argomentato da quanto ’del Tutto’ superficialmente fatto da De Mattei, non si può comunque prescindere da un ’credo’ o da una fede, espliciti o impliciti che si vogliano, come ben dovrebbe sapere chi ha frequentato almeno un po’ di filosofia della scienza, o chi, ad esempio ha letto quanto Giuliano Toraldo di Francia ha scritto a proposito dell’ "impegno ontologico", nel suo "Le cose e i loro nomi".

    Terzo
    Fatte ’inderogabilmente’ salve le sopracitate premesse, sembrerebbe semmai oltremodo opportuno chiarire sempre a fondo quali sia invero la dimensione ontologica che, in un modo o nell’ ’altro’, caratterizza una qualunque fondazione concettuale, ancorché sia essa di carattere scientifico.

  • Di sandrokhan80 (---.---.---.184) 11 aprile 2011 22:59

    Vorrei aggiungere un link di Youtube ad uso di tuti i lettori dell’articolo per una migliore valutazione dei fatti http://youtu.be/WG7Yf3JDaW8

  • Di paolo dova (---.---.---.143) 14 aprile 2011 10:51
    Glaros - scrittura creat(t)iva

    Fatte salve le premesse che caraterizzano quanto a grandi linee argomentato in questa discussione http://www.facebook.com/topic.php?u... e ribadita la necessità di svolgere come sopra ho detto qualche ulteriore "consona indagine" circa la presunta metafisica origine dei terremoti, il problema rimane quello di quale sia il forse troppo umano ’dio’ che ’autorizza’ e ’gestisce’ certi eventi storici...

    La ’partita’ sul senso e sulla relativa modalità di legittimazione della ’divina verità’, rimane, con tutti i ’relativi’ annessi e connessi, quella fondamentale che si gioca dietro le quinte della Storia e dei ’suoi’ popoll ihttp://www.agoravox.it/Il-Villaggio...

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