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 Home page > Tribuna Libera > Danzica, l’assassinio del sindaco Adamowicz: parliamone

Danzica, l’assassinio del sindaco Adamowicz: parliamone

 Dopo la miserabile passerella dei ministri, che accolgono un delinquente come una pop star, riconoscendogli un ruolo politico che lo stato di diritto sempre negato. Oggi la politica se fosse politica, dovrebbe dedicare spazio e tempo all'assassinio del sindaco di Danzica, ai ritardi dei soccorsi, al clima di odio e di intimidazione contro l'opposizione in cui è maturato il delitto, alle possibili responsabilità del governo polacco.

Dovrebbero riflettere su questo uomo amico degli immigrati vittima dell'odio razziale e quindi sul rapporto tra lotta agli immigrati, e degenerazione democratica. Dovrebbe chiedersi se clima d’odio creato in Polonia contro l'opposizione, contro chiunque si permette anche solo di criticare l'operato del governo, possa attecchire anche in Italia dove questo clima esiste contro gli immigrati.

Dovrebbe interrogarsi sul rapporto Italia Polonia, Europa e Polonia, sulle ragioni di una politica di amicizia e vicinanza italiana, con un dittatore che sta distruggendo la democrazia nel suo paese, e sull'assenza nel nostro paese di una condanna senza appello di questa deriva antidemocratica in tutti i paesi dell’est.

Sono tanti i modi per favorire il fascismo: l'indifferenza il silenzio, l'assenza di lotta, che diventa complicità ed aiuto, gli errori della politica nella gestione del fenomeno migratorio, il dialogo con le forze politiche xenofobe e ora, la derubricazione di un fatto politico pericoloso, in in un fatto di routine su cui non vale la pena pronunciarsi.

Quanto vale per la politica e per i media italiani la lotta per la democrazia?

Certo, se vale qualche resoconto di cronaca sull'assassinio di Danzica, qualche fondo sui giornali di sinistra, qualche polemica e frizione tra i partiti, vale davvero poco.

 

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