Dalle Dolomiti al Cilento
Il recente riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio mondiale dell’umanità è stato sicuramente un buon risultato portato a casa dal governo in carica. Frutto dell’impegno e della costanza della Lega Nord e, in generale, della componente filo-padana, ampiamente maggioritaria, nei vari governi presieduti da Berlusconi.
Molti luoghi nel Mezzogiorno d’Italia meriterebbero l’ambito riconoscimento, portatore, si sa, di turismo e sviluppo. Si pensi al Cilento che è in attesa da molto tempo prima delle Dolomiti. L’assenza di una classe dirigente meridionale autorevole ed autonoma impedisce però che tali obiettivi ottengano la considerazione che meritano da parte dei vari governi che si succedono alla guida del paese.
E a farne le spese è, come al solito, un’intera comunità, quella meridionale, sempre più abbandonata a se stessa. Innanzitutto, da parte di chi dovrebbe rappresentarne gli interessi.
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