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Dalle Dolomiti al Cilento

Il recente riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio mondiale dell’umanità è stato sicuramente un buon risultato portato a casa dal governo in carica. Frutto dell’impegno e della costanza della Lega Nord e, in generale, della componente filo-padana, ampiamente maggioritaria, nei vari governi presieduti da Berlusconi. 

Molti luoghi nel Mezzogiorno d’Italia meriterebbero l’ambito riconoscimento, portatore, si sa, di turismo e sviluppo. Si pensi al Cilento che è in attesa da molto tempo prima delle Dolomiti. L’assenza di una classe dirigente meridionale autorevole ed autonoma impedisce però che tali obiettivi ottengano la considerazione che meritano da parte dei vari governi che si succedono alla guida del paese. 



E a farne le spese è, come al solito, un’intera comunità, quella meridionale, sempre più abbandonata a se stessa. Innanzitutto, da parte di chi dovrebbe rappresentarne gli interessi.

Commenti all'articolo

  • Di viviana ettorre (---.---.---.106) 3 luglio 2009 19:34

    L’articolo è interessante e invita ad una riflessione.
    Nel Meridione, se non sbaglio, sono riconosciuti patrimonio dell’Unesco sia Alberobello in Puglia che Matera in Basilicata.
    Matera è meravigliosa ed è stata scelta come luogo in cui ambientare film sia da Pasolini che da Mel Gibson.
    Evitiamo di piangerci addosso e di lamentarci :)

    • Di Marianna (---.---.---.14) 3 luglio 2009 23:10

      Credo che l’articolo non sia un piagnucolio ma una critica ai politici meridionali, spesso incapaci di rappresentare altri interessi al di la dei propri. Ascari mi sembra li chiamasse Salvemini: quelli che votano a favore del governo a prescindere, anche se ciò va contro gli elettori del proprio territorio.

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