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Dalla BCE ancora aiuti alle banche: più di 1000 miliardi di euro in 3 anni

Un altro "aiutino", come lo definiscono gli analisti economici, quello che la Banca Centrale Europea sta preparando per le banche europee. Si tratterebbe della terza long term refinancing operation (LTRO) in meno di 3 anni.

Costo totale stimato: almeno 1000 miliardi (mi-li-ar-di) di euro con tasso d'interesse all'1 percento. Di questi, più di 260 miliardi sono già andati alle banche italiane. Si è partiti nel dicembre 2011, con una trasfusione di 489 miliardi di euro diretti a 523 banche. Poi, nel febbraio successivo, un altra valanga di soldi: 529 miliardi, distribuiti questa volta tra 800 istituti bancari.
 
I benefici per "l'economia reale" (in parole povere, per noi cittadini e finanziatori) però sono ancora tutti da dimostrare. Se da un lato è vero che la "stretta creditizia" di cui sono vittime le banche impedisce all'economia di riprendersi, dall'altro queste non sembrano aver imparato la lezione della crisi iniziata nel 2007. 
 
Riassume bene la situazione Mauro Del Corno per Il Fatto:
 
"Intendiamoci, il problema della stretta creditizia è grave e reale. Secondo i dati dell’Associazione bancaria italiana solo scorso aprile i finanziamenti a famiglie e imprese italiane siano diminuiti di un altro 3,1%. Il costo di un nuovo prestito per una Pmi italiana o spagnola resta oggi in media superiore al 6% contro valori vicini al 2% in Francia o addirittura inferiori in Germania. In Italia e in Spagna i prestiti non ripartono perché da un lato le banche nazionali risentono del rischio paese e devono a loro volta pagare interessi più alti per raccogliere fondi, dall’altro sono alle prese con un continuo aumento di sofferenze e incagli. Sono quei prestiti che non saranno più recuperati o lo saranno solo in parte a causa del fallimento del debitore e che in Italia superano ormai i 200 miliardi di euro, circa il 13% del totale dei finanziamenti (contro una media dell’area Ocse del 5%). E’ l’effetto della crisi e anche di qualche prestito concesso con criteri non esattamente imprenditoriali (Ligresti e San Raffaele docent). L’uso delle cartolarizzazioni bloccherebbe questo aumento delle sofferenze e il fatto che l’operazione avvenga sotto la regia della Bce dovrebbe scongiurare gli eccessi che si sono visti in passato."
 
Le cartolarizzazioni Abs (asset-backed securities) sono state all'origine della crisi derivata dal crollo del mercato immobiliare americano nel 2008. Resta da vedere quali provvedimenti la BCE intende applicare per evitare che si ripresenti un effetto domino come quello di 5 anni fa. Un domino che, nella situazione in cui ci troviamo attualmente, non possiamo più permetterci. 
 

Commenti all'articolo

  • Di vittorio (---.---.---.240) 25 maggio 2013 12:31

    Ma quale "costo totale" , e per chi ?

    La BCE ha chiuso il bilancio 2012 con mezzo miliardo di utili poiché i soldi che presta per esempio alla grecia al tasso del 7% a lei costano solo lo 0.2/0.3% dato che le banche vipiazzano volentieri le loro liquidità "temporaneee" perché sono così al sicuro.

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