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Dal San Raffaele alla trincea, Berlusconi: "Torno in campo, la situazione è grave"

L'ex Premier affila le armi: "Mobilitazione permanente nelle piazze, nei media e nelle istituzioni. Dal PD, solo insulti e disprezzo. Occupazione militare di tutti i vertici istituzionali da parte della sinistra".

Roma: “La prima preoccupazione è per la nostra situazione economica e sociale”. Silvio Berlusconi - reduce da un’infezione agli occhi che nei giorni scorsi lo ha costretto a disertare il tribunale di Milano per il processo Ruby - ha annunciato, per bocca (o tastiera) di Angelino Alfano, su Facebook le sue prossime mosse.

La prima preoccupazione è per la nostra situazione economica e sociale: i disoccupati continuano ad aumentare; nel 2012 hanno chiuso mille imprese al giorno; le nuove tasse volute da Monti strangolano famiglie e imprese. Ieri il nostro commissario europeo Antonio Tajani ha ottenuto la disponibilità dell'Unione europea a tenere fuori dal Patto di stabilità il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese. Una battaglia in cui ci siamo impegnati per oltre un anno, il cui buon esito consentirà di immettere liquidità e fiducia nel nostro sistema produttivo”.

Berlusconi continua con un affondo diretto al PD: "Ma per uscire dalla recessione e ripartire verso lo sviluppo, occorrono interventi forti, decisi e precisi. E soltanto un governo esperto, stabile e autorevole, che scaturisca da un accordo tra il PD e la nostra coalizione, può realizzarle. Ci siamo dichiarati disponibili a questo accordo ma in cambio abbiamo ricevuto insulti, disprezzo, Presidenti di sinistra alla Camera e al Senato, il rifiuto di una intesa su un Presidente della Repubblica di garanzia. Una occupazione militare di tutti i vertici istituzionali che contraddice quanto promesso da Bersani durante la campagna elettorale”.

“Non possiamo accettarlo”, tuona e conclude l'ex Premier. “Continueremo una mobilitazione permanente nelle istituzioni, nelle piazze, nei media. Cominceremo sabato prossimo a Roma, manifestando tutti insieme contro l'oppressione fiscale, contro l'oppressione burocratica, contro l'oppressione giudiziaria. L’appuntamento è per le 15 in Piazza del Popolo che diventerà la Piazza del Popolo della Libertà”.

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