• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Da Il Premio a Terra Madre: l’impegno di Ermanno Olmi nella sua opera (...)

Da Il Premio a Terra Madre: l’impegno di Ermanno Olmi nella sua opera documentaria

Centochiodi è stato il film che ha sancito la fine del cinema di fiction di Ermanno Olmi ma che, allo stesso tempo, ha aperto le porte alla concreta volontà di realizzare un ciclo di film documentari.

Il grande regista italiano ha mantenuto fede alla sua parola prima con Il Premio e ora con Terra Madre.

Dopo la realizzazione del cortometraggio Il Premio per il progetto PerFiducia, una breve storia-docomentario che ha dato inizio ad un ciclo di corti, concepiti per diffondere un messaggio ottimista in questo clima di pessimismo generale, Ermanno Olmi è tornato sul grande schermo.

Il maestro ha realizzato, infatti, un film documentario in occasione dell’evento organizzato in questi ultimi anni a Torino da Slow Food: “Terra Madre”, incontro mondiale sulle comunità del cibo.

“Uomini e donne che nella loro terra ancora resistono all’incalzare di una delittuosa politica di sfruttamento esasperato e devastante dei suoli fertili, unica risorsa per il cibo di tutti i popoli. Una testimonianza eroica di eterna e leale alleanza con la natura e i suoi frutti. Un’alleanza che non ha barriere di lingue, divisioni di ideologie e religioni, né confini di Stati”.

Così descritta da Ermanno Olmi, la gente di Terra Madre è rappresentata tra immagini e sequenze eterogenee sul tema della consapevolezza ambientale e del rapporto tra uomo e natura.

Partendo dagli interventi del convegno torinese del 2006, Terra Madre fornisce immediatamente la sua idea di opera politica selezionando singoli casi particolarmente significativi, per poi ampliare il discorso e lo sguardo a una dimensione globale.

E’ in questo modo che lo spettatore può riconoscere e assistere al maltrattamento della terra dovuto a colture intensive o alla drammatica situazione del subcontinente indiano dove le sementi geneticamente modificate hanno costretto i piccoli agricoltori ad indebitarsi, perdendo ogni bene, spingendoli in molti casi al suicidio.

Le condizioni globali del pianeta sono preoccupanti, l’individuo ha le sue gravi responsabilità ma l’opera di Olmi vuole riconciliare l’uomo con la natura, in un luogo in cui non esistono barriere linguistiche, ideologiche, religiose e politiche. Il profitto teso all’eccesso deve essere sostituito da una produzione alimentare sostenibile.

Terra Madre vuole guidare gli uomini verso il rinnovo dell’alleanza con la terra e, seppure questa di Olmi sembra essere una tesi idealista, la sua opera è fatta di interviste reali ai membri della società contadina contemporanea e di immagini del mondo agricolo e animale, concedendo allo spettatore un incontro immediato e spirituale con la natura, un messaggio tangibile della possibilità di realizzare quest’auspicata riconciliazione.

Come evidente, Ermanno Olmi si sta impegnando in progetti importanti e cause sociali di rilievo. La sua opera è volta a diffondere messaggi di grande forza d’animo, solidarietà, comprensione, fiducia.

Così come in occasione del progetto PerFiducia, ha dato la possibilità di sperare e di ritrovare la forza in se stessi per affrontare la crisi economica dell’epoca contemporanea, con il contributo Il Premio, così Terra Madre può far riflettere le coscienze umane e invitare ogni singolo individuo ad una riconciliazione con la natura.

Non si può, quindi, fare a meno di riconoscere il grande impegno sociale e umanitario di uno dei più grandi maestri del cinema italiano, ammirando l’alto spessore artistico delle sue opere cinematografiche.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares