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“Automatic Speech Recognition” l’interazione uomo-macchina ora esiste

In tanti siamo rimasti affascinati dalla voce di Hal 9000, il computer di bordo dell’astronave Discovery 1, che in 2001: Odissea nello Spazio, film del 1968 diretto da Stanley Kubrick, dialogava con l’equipaggio. Nel film, Hal 9000, dotato di I.A., intelligenza artificiale, governa e conduce l’astronave durante la missione spaziale.

L’elenco di I.A. capaci di interagire con l’uomo, rappresentate nel cinema di fantascienza sarebbe ancora lungo (da R2D2 e C-3PO di Guerre Stellari al comandante Data di Star Trek: The Next Generation, etc), ma è ormai arrivato il momento di sperimentare “realmente” la nuova funzione “Automatic Speech Recognition” fornita dagli ultimi sistemi di navigazione satellitare.

Dopo anni di studi e di ricerche avanzate nel campo della linguistica, dell’acustica e dell’informatica, le tecnologie attuali consentono, infatti, una interazione più naturale tra uomo e macchina. La sintesi vocale, ovvero la capacità che ha una macchina di “parlare”, cambierà le nostre abitudini e il modo di utilizzare i navigatori satellitari. Comandare uno un navigatore satellitare con la voce (come anche un PC o uno Smartphone), diventerà in futuro una modalità d’interazione sempre più comune. 


La prova è fornita da aziende specializzate nella produzione di navigatori satellitari come Garmin, Tom Tom, Becker, Navigon, che hanno realizzato modelli specifici (Becker Z204 e Z205, Navigon 8110, TT Go 930 Traffic, Garmin Nuvi 850, solo per citarne alcuni) caratterizzati da funzioni Text-To-Speech (TTS), sistema che consente di sintetizzare testi riproducendo il parlato naturale, e Automatic Speech Recognition (ASR), l’elemento di riconoscimento del "Parlato", la capacità che hanno alcune macchine di riconoscere i nostri comandi o le nostre risposte.

Con l’Automatic Speech Recognition, una volta rilevato il segnale sonoro del parlato, chiedendo informazioni al navigatore satellitare con un linguaggio naturale, il sistema Speech Recognition procede ad una accurata analisi in cui si individuano i fonemi che vengono opportunamente concatenati e, grazie ai quali, il navigatore è in grado di individuare le informazioni fornite, elaborare e indicare il percorso selezionato. Tale funzione può risultare molto utile quando, spesso, si è soli alla guida. Guidare, oltre a impegnare le mani, richiede concentrazione e lo sguardo fisso sulla strada.

Non potendo togliere le mani dal volante e non dovendo distogliere lo sguardo dalla strada, la possibilità di interloquire con il navigatore GPS tramite la voce, senza digitare un indirizzo a mano, può risultare, oltre che comodo, anche molto più sicuro.

E chissà che il sogno di possedere KITT, l’auto parlante controllata da un’intlligenza artificiale in Supercar, famoso telefilm degli anni ’80, non possa finalmente diventare realtà.

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