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Cuma e Fusaro a pranzo con "la munnezza sotto il naso"

Spazzatura ristagnante nei pressi e negli interni degli appositi cassonetti sino ed oltre alle ore 12:00: preoccupazioni e lamentele nelle zone di Cuma, Fusaro.
 
Era da poco passato mezzogiorno quando, lungo via Fusaro, un camion della Flegrea Lavoro costeggiava bidoni dell'immondizia completamente ricolmi di spazzatura, in parte già in avanzato stato di decomposizione.
 
Criticità percepita da numerosi nuclei familiari della periferia del paese, la quale è stata particolarmente evidente lungo via Cupa della Torretta e via Bellavista.
 
“Ci scusiamo con la cittadinanza che ha vissuto il disagio – afferma un responsabile della Flegrea Lavoro, società partecipata incaricata al servizio di rimozione e trasporto in discarica di rifiuti – purtroppo ci sono stati dei problemi di “scarico” che hanno trattenuto più a lungo del solito i nostri camion dinanzi ai cancelli dei siti di deposito. Ciononostante intorno alle 14 la situazione, lungo tutto il territorio, è tornata alla normalità”.
 
Discariche funzionanti a singhiozzo, e causa di problematiche diffuse in diverse città provinciali (compreso lo stesso centro di Napoli in cui nei giorni scorsi non sono state esentate da cumuli di spazzatura neanche i quartieri di Posillipo e Mergellina), le quali saranno a breve gestite, secondo quanto previste dalla Legge 26, dalla stessa Provincia di Napoli diretta dal presidente, in quota Pdl, Luigi Cesaro.
 
Una direzione particolarmente complessa, già prima della propria definitiva consacrazione e per cui Cesaro ha gesto chiesto una prima proroga, che è stata puntualmente analizzata da un articolo, titolato “La SapNa senza il piano ma già in rosso” pubblicato stamane dal quotidiano “Cronache di Napoli”:
 
 
La Sap.Na nasce in perdita.
A Palazzo Matteotti le previsioni sulla neonata società per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti nel territorio provinciale di Napoli non sono confortanti.
Non più solo l’opposizione ad ‘allertare’ il presidente Luigi Cesaro (nella foto a sinistra) e i suoi sul rischio del dissesto finanziario.
“La Sap. Na -confida uno degli amministratori della società - rischia di essere in perdita già dal primo anno. Al di là del piano industriale a cui si lavora il punto è che la società provinciale può risultare a posto solo sulla carta. Detto in parole povere - ha semplificato - se sulla carta io so che nel 2011 la Sap.Na dovrà guadagnare, ad esempio dieci milioni di euro, considerando la disabitudine a pagare la tassa sui rifiuti, sarà già un successo riuscire a far entrare nelle casse della società il settanta, massimo ottanta per cento della somma. Ciò significa - ha concluso - che se già nel primo anno perdiamo il venti per cento, col passare del tempo andremo ad accumulare le perdite e, per questo, così come per Ctp anche la Sap. Na sarà un’azienda provinciale deficitaria. Il rischio è che accumulando bilanci in rosso la Provincia debba ritrovarsi in pieno dissesto finanziario”.
 
Nulla di fatto, le società partecipate continuano a rappresentare il tallone d’Achille dell’amministrazione Cesaro.
Non c’è da meravigliarsi, quindi, se l’assessore Giuseppe Caliendo, così come lo stesso presidente, si ritrovano a chiedere una proroga, relativa alla sola igiene urbana che dovrebbe restare in mano ai Comuni, alla legge 26 con la quale si è assegnata alla Provincia la competenza sul ciclo integrato dei rifiuti.
Indicativo della difficoltà registrata dall’amministrazione provinciale nella gestione dei rifiuti è stato l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso che qualche giorno fa si era schierato dalla parte del presidente Cesaro per chiedere una deroga dal patto di stabilità.
Diverse le motivazioni spiegate in una lettera indirizzata al Cavaliere.
 
“Alla luce delle difficoltà finanziarie - questo è quanto si è letto - sembrerebbe necessaria, ad avviso del dipartimento della protezione civile, l’adozione preventiva di idonei interventi, anche normativi, prevedenti deroghe al regime del Patto di stabilità per scongiurare l’insorgenza di potenziali crisi di più vaste proporzioni, coinvolgenti aspetti occupazionale dei lavoratori delle compagini consortili, che potrebbero compromettere i risultati conseguiti in termini di superamento dell’emergenza nel settore rifiuti”.
 
Nella stessa occasione, l’assessore Caliendo aggiunse: “Mi auguro che la posizione assunta da Bertolaso possa far sbloccare il tappo del patto di stabilità. Così potremmo completare le 34 isole ecologiche, volano per la raccolta differenziata che comporterebbero l’immediata occupazione di oltre un centinaio di lavoratori”.

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