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TAV nelle viscere di Firenze: in difficoltà il "Comitato di Garanzia"

Disatteso il protocollo-partecipazione, Idra denuncia: certificata a 360 gradi l’inadeguatezza del comportamento di Regione, Comune e Città metropolitana

 

Sono stati necessari oltre cinque mesi di attesa prima che Idra ottenesse il primo incontro col ‘Comitato di Garanzia’ istituito il 23 maggio scorso da Rete Ferroviaria Italiana, Regione Toscana, Comune e Città metropolitana di Firenze. In un’ora e mezzo di colloquio, giovedì 21 marzo, in Sala Oriana Fallaci, l’associazione che monitora dal 1994 la progettazione e l’esecuzione dei progetti di Alta Velocità ferroviaria ha potuto elencare e documentare i casi di inadempienza, opacità e subalternità rilevati a carico del Comitato.

Primo tema di contestazione, l’equivoco fra comunicazione e partecipazione. La dirigente del Servizio Comunicazione di Palazzo Vecchio, Direzione Ufficio del Sindaco, dott.ssa Simona Errico, presente all’incontro, e il dott. Michele Brancale, esperto designato come componente del Comitato di Garanzia dalla Città metropolitana, hanno esordito circoscrivendo a quello della mera ‘comunicazione’ il ruolo del Comitato. Risulta essere ben altra invece la responsabilità che a questo strumento compete, ha osservato Idra, e sta impressa già nel titolo dell’atto ne disciplina l’attività, denominato infatti “Protocollo per le attività di comunicazione e partecipazione relative al Passante Alta velocità di Firenze”. E all’art. 3, fra le finalità dell’azione del Comitato, quella di “pianificare, organizzare e gestire percorsi di partecipazione, ascolto, informazione e mediazione territoriale con i pubblici di riferimento”. Il rappresentante dell’associazione, Girolamo Dell’Olio, si è appellato pertanto all’unico membro del quale la deliberazione della giunta comunale che istituisce il Comitato indica titoli e competenze professionali, la presidente del Comitato prof.ssa Benedetta Baldi, presidente del Corso di Laurea Magistrale in Teorie della Comunicazione e Coordinatrice del Master di I livello in “Pubblicità istituzionale, comunicazione multimediale e creazione di eventi” dell’Università di Firenze. Com’è noto, infatti, per ‘partecipazione’ si intende un procedimento amministrativo assai più ricco, complesso e coinvolgente rispetto alla semplice ‘comunicazione’. A questo riguardo, Idra ha sottolineato le lacune profonde che caratterizzano la cantierizzazione AV e il comportamento istituzionale della Regione Toscana e del Comune di Firenze. Al punto che del progetto della nuova luccicante stazione sotterranea promessa in via Circondaria la popolazione è stata tenuta diligentemente all’oscuro, sia quanto a caratteristiche e funzioni, sia quanto a impatti urbanistico e ambientale (ancora oggi non si ha notizia di alcun progresso del ‘tavolo tecnico’ fra RFI, Regione e Comune per le sistemazioni della nuova Stazione e delle aree attigue). Dopo la bocciatura della precedente ipotesi di stazione-squalo su viale Belfiore, avvenuta nella seduta conclusiva della conferenza di servizi del 3 marzo 1999, la nuova stazione ‘Foster’ - spostata a ovest in zona idrogeologicamente ancor più fragile in quanto area di esondazione dei torrenti Mugnone e Terzolle, -non è stata neppure presentata ai cittadini, alle categorie economiche e professionali, alle forze sociali. Men che meno è stata oggetto di osservazioni, perché sottratta all’ordinario procedimento di valutazione di impatto ambientale! Una lacuna che traspare, sotto forma di rimozione, persino nell’anamnesi del procedimento: la deliberazione istituiva del Comitato di Garanzia recita in premessa (sic!) che “nell’ambito della Conferenza dei servizi del 3 marzo 1999 è stato approvato (con prescrizioni) il progetto relativo (…) ai connessi interventi di stazione sotterranea e di superficie”. Uno svarione del quale il dott. Brancale - unico dei presenti a detenere memoria storica del progetto - ha preso accuratamente nota.

Se poi proprio di ‘comunicazione’ si vuol parlare, ha precisato Idra, per lo stile e per i contenuti della limitatissima informazione fin qui fornita il Comitato di Garanzia pare comportarsi da passacarte della pubblicità targata Ferrovie invece che da soggetto autonomo, terzo, responsabile e garante del diritto della cittadinanza a una conoscenza piena e indipendente del progetto. I testi delle schede pubblicate nella pagina http://www.passantefirenze.it/, di cui Idra ha letto alcuni stralci a mo’ d’esempio, appaiono copia-incollati dalla letteratura del proponente Rete Ferroviaria Italiana, e risultano appesantiti dalla stessa enfasi propagandistica. Con viva soddisfazione dell’associazione ospite, la prof.ssa Baldi ha mostrato di comprenderne e condividerne le perplessità, e ha quindi suggerito al Comitato di correggere l’approccio, raccogliendo anche l’invito dell’associazione a tradurre in linguaggio comune, accessibile ai non tecnici, la descrizione del progetto, le informazioni di dettaglio e i report periodici pubblicati nelle pagine web dell’Ufficio Nodo e del Comitato di Garanzia.

Quanto agli impegni specifici che il protocollo allegato alla deliberazione assegna puntigliosamente al Comitato, Idra ha evidenziato in che misura risulti palesemente disatteso, fra gli altri, il compito di ascoltare, e in particolare di “raccogliere la visione del territorio sul progetto AV di Firenze”Quante altre realtà collettive fiorentine sono state incontrate dal Comitato?, è stato chiesto. Nessuna, è stata la risposta! A maggior ragione, dunque, l’associazione chiede come siano state gestite le informazioni fornite già il 29 settembre alla dirigente del Servizio Progetto Comunicazione, col quale la deliberazione di giunta del 23 maggio prevede che il Comitato si coordini per la predisposizione di tutti gli adempimenti amministrativi. Il presidente dell’associazione le ha ri-enumerate una per una, dal momento che attestano, e soprattutto documentano, indizi evidenti, gravi e plurimi di illegittimità o inadeguatezza nelle procedure adottate:

- il collaudo dell’opera che risulta negato dalla Commissione di collaudo tecnico-amministrativo;

- il conseguente discutibile esonero della Commissione stessa dall’incarico, alla stregua di un consulente privato;

- l’ammaloramento foto-documentato della galleria artificiale dello ‘Scavalco AV Castello-Rifredi’, la prima opera TAV realizzata a Firenze, completata nel 2012;

- l’annunciata apertura di un fascicolo da parte della Corte dei Conti della Toscana;

- l’inosservanza – attestata anche al prefetto a luglio 2023 dal Comando provinciale dei Vigili del Fuoco - del Decreto Ministeriale 28 ottobre 2005 (Sicurezza nelle gallerie ferroviarie) e del DPR 1 agosto 2011, n. 151 (Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi).

Ancor oggi, ha osservato Idra, invece che porvi rimedio le autorità pubbliche locali, in primis il presidente della giunta regionale Eugenio Giani, vantano 700 metri di scavo maturati in condizioni simili (al netto dei primi incidenti di percorso), e peraltro in un arco di sette mesi che – stando ai dati forniti in favore di telecamere all’inaugurazione, il 15 maggio scorso a Campo di Marte - avrebbe dovuto essere soltanto di due mesi!

Alla presidente del Comitato di Garanzia, che non è risultata essere al corrente della nota tramessa dall’associazione il 29 settembre, Idra ha ritenuto importante indicare finalmente di persona ciò che più volte è stato suggerito, ma invano, al Servizio Comunicazione del Comune, e cioè l’importanza - per il Comitato e per il Comune stesso - di acquisire uno specifico documento, quello che - a detta del presidente della Commissione di collaudo tecnico-amministrativo, che Idra ha avuto l’opportunità di consultare - comproverebbe le gravi criticità rilevate nella procedura, nella progettazione e nell’esecuzione del progetto AV fiorentino (RFI ha infatti rigettato per due volte l’istanza di accedervi presentata da Idra): il verbale di accertamento redatto da quella Commissione.

Da parte sua, in proposito, il dott. Brancale ha chiesto se e quando Idra abbia notificato anche all’Osservatorio Ambientale le criticità denunciate, e quali riscontri abbia ottenuto. Dell’Olio ha dovuto descrivere un comportamento altrettanto deprecabile, registrato in occasione delle due audizioni e dello scambio di note col presidente dell’Osservatorio, che è anche direttore generale del Comune di Firenze, l’ing. Giacomo Parenti. La sola cosa che quell’organo, e l’ing. Parenti in ambedue le vesti, sono stati in grado di produrre come risposta, ha spiegato Dell’Olio, sono ancora una volta le rassicurazioni del committente RFI: dove, ancora una volta, la qualità del vino viene attestata dall’oste!

Idra ha illustrato, e consegnato poi per iscritto, numerosi quesiti di carattere generale e di dettaglio, ai quali auspica siano forniti dal Comitato riscontri che attingano, possibilmente, anche a fonti terze rispetto alla documentazione fornita dal proponente RFI.

In particolare Idra chiede che il Comitato di Garanzia metta a disposizione della città, nel rispetto del mandato della giunta comunale, opportunità multiple di informazione e dibattito pubblico (assemblee, giornalini, brochures), sia sulle caratteristiche e finalità generali dell’intervento infrastrutturale, sia sulle problematiche e le criticità locali che la sua attuazione è suscettibile di determinare nei diversi contesti urbani, e che utilizzi anche lo strumento dei comunicati stampa, fin qui apparentemente trascurato, di cui Palazzo Vecchio fa peraltro uso abbondante per ogni minimo evento. Urgente poi l’apertura di un ufficio informativo credibile, che disponga di una sede fisica autonoma da RFI, di un referente esperto e di un contatto telefonico al quale poter accedere tutti i giorni, come è stato per anni il cosiddetto ‘Ufficio nodo’ in via Mannelli presidiato dall’ing. Giancarlo Mugnai.

L’associazione ha chiesto infine incontri periodici, suggerendo una cadenza mensile, e ha caldamente invitato il Comitato non soltanto ad accogliere, ma anche e soprattutto a ricercare e a coltivare l’interlocuzione con tutte le altre realtà civiche presenti e attive a Firenze e nell’area metropolitana.

Al netto della delusione per il ritardo nell’accordare l’appuntamento richiesto già a settembre e più volte risollecitato, e per l’assenza dei rappresentanti della Regione Toscana (dott. Bernard Dika) e del Comune di Firenze (dott.ssa Barbara Tonetto), il presidente di Idra ha voluto confermare l’approccio collaborativo con cui l’associazione usa rapportarsi con le istituzioni pubbliche.

Da parte sua, come è abitudine a valle degli appuntamenti con soggetti istituzionali, l’associazione ha proposto al Comitato di Garanzia di sottoporre al suo vaglio il resoconto del colloquio (quello che qui leggete), prima della sua pubblicazione, per metterlo al riparo da involontari errori od omissioni. Sono stati forniti quindi a Idra due indirizzi a cui inviare la bozza. Ma poi nessun riscontro è arrivato: troppe e troppo pesanti per sottoscriverle, forse, le criticità e le responsabilità emerse?

Ma non si allarmino, le istituzioni locali chiamate (nominalmente) alla tutela del bene e della sicurezza comune: a evitare che un’informazione indipendente si propaghi pericolosamente ci penseranno forse anche questa volta gli… organi di informazione!

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