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Crisi: siamo vicini alla fine del Capitalismo? La previsione di Giovanni Arrighi

Christine Lagarde ha annunciato: “L'outlook sulla crescita globale prevede qualcosa in meno a quanto abbiamo anticipato soltanto tre mesi fa”. Mario Draghi ha aggiunto: “C’è un indebolimento della crescita in tutta l’area euro, anche in quei Paesi che prima continuavano a crescere”.

Quindi le perplessità sulla risoluzione della crisi dell'euro e della crisi economica a livello globale continuano a crescere. Ora cominciano a preoccupare anche i paesi che fino adesso avevano resistito al “contagio” della crisi: infatti il rallentamento dal punto di vista economico riguarda anche i Bric (Brasile, Russia, India e Cina), ossia i grandi mercati emergenti. Stiamo forse attraversando quel “caos sistemico” di cui parlava un po' di tempo fa l'economista Giovanni Arrighi?

In uno dei scenari possibili sul futuro ordine economico mondiale Arrighi teorizza la fine dell’egemonia statunitense a cui seguirà una fase di caos sistemico nel quale nessuna superpotenza economica riuscirà a prendere il posto egemonico che fino ad ora avevano occupato gli Stati Uniti. Questo segnerà forse la fine del capitalismo e conseguenze molto gravi per tutta l'umanità. Si riporterebbero indietro di secoli le lancette del sistema storico, del mondo in cui viviamo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.68) 9 luglio 2012 19:51

    Lectio Montis >

    I vertici di Bce, Fmi e Fed americana non nascondono del pessimismo e paventano “rischi al ribasso” per le condizioni economico-finanziarie della zona Euro.
    Il Ministro francese delle Finanze sollecita pronte misure anti-spread “per aiutare chi, come l’Italia, ha problemi con la volatilità dei tassi”.
    Il Governatore di Bankitalia ammette che 200 punti di spread tra Btp e Bund dipendono dalla nostra “scarsa competitività e bassa crescita”.

    Solo Monti continua a ripetere che l’Italia “non ha bisogno di firewall” e che “può difendersi da sola” sui mercati finanziari.
    Per Monti sono le “critiche”, tipo quelle del Presidente di Confindustria, a far aumentare i tassi d’interesse ed a danneggiare le imprese.
    Per Monti di “rischioso” c’è solo il mese d’agosto (scatena gli attacchi speculativi) e la “incertezza sul futuro della politica italiana” (dopo le elezioni del 2013).

    Di fatto, mentre Francia e Germania collocano Titoli a tassi negativi, gli interessi da pagare sui Btp decennali viaggiano sopra il 6%.
    Di teoremi e schermaglie “paludate” risuona anche un Dossier Arroganza

  • Di (---.---.---.213) 10 luglio 2012 04:46

    Io non sono comunista, ma se pensi che il capitalismo di oggi sia il progresso e’ meglio che cambi mestiere e vai a lavorare la terra con la zappa, poi vedrai ’il capitalista’ che ti compra le patate a 10 centesimi e poi le vende a 2 euro, se quello lo chiami progresso, non aggiungo altro o dovrei battezzarti con un dispreggiativo.

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