Crisi nel Pd: le responsabilità di Bersani e la svolta necessaria
A tal proposito il senatore democratico Scanu ha inviato una lettera al segretario Pierluigi Bersani, sottoscritta da altri 48 colleghi, appartenenti a tutte le correnti del partito: “Ci troviamo di fronte ad un momento della vita del nostro Paese rispetto al quale s’impongono, da parte di tutti noi, una maggiore generosità nell’impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l’effettiva portata dell’emergenza democratica in cui viviamo. Il lavoro ordinario non basta più. I ritmi ortodossi sono troppo lenti.[…] Bisogna cambiare passo. Bisogna muoversi subito. Bisogna accedere ad una nuova dimensione del nostro impegno politico che anche noi parlamentari spesso non esprimiamo con la necessaria efficacia. Serve un supplemento d’anima.”
Non condivido interamente questa iniziativa, anche perché non si può chiedere a Bersani di svegliarsi una mattina da leader carismatico e resuscitare il Pd, semplicemente perché non è realistico. Ma è possibile che Bersani, delfino di Massimo D’Alema, sia già KO dopo neanche cinque mesi di leadership? Non è un’ipotesi da escludere, forse è giunto il momento di chiedersi chi potrebbe essere il successore, infatti circolano già i nomi di Nichi Vendola e Massimo Cacciari come possibili candidati per le primarie del 2012.
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