Crisi del debito: sarà la Cina a salvare l’euro?

Il 9 settembre del 1976 moriva Mao. La Cina era economicamente a terra e politicamente dilaniata dal conflitto tra l’ala moderata e riformista e quella radicale e ultrasinistra del partito comunista. A 35 anni di distanza, è la vecchia Europa ad essere malata e, per questo, costretta a volgere lo sguardo ad Oriente, verso l’Impero di Mezzo che ha fatto da apripista al capitalismo imprenditoriale asiatico.
Al tempo della mitologia greca, Europa fu sequestrata con inganno da Zeus. Oggi, l’hanno rapita con raggiro i debiti sovrani. Da più parti, soprattutto al di fuori del vecchio continente, s’invoca, per liberarla, l’aiuto di Asia titanica che ha visto salire la sua quota nell’economia mondiale dall’8% del 1980 al 24% attuale. Già, perché a sfuggire dalla morsa di quei debiti, e così salvare l’euro, poco può la sua parte più forte, la Germania, che poi tanto robusta non è, essendo appesantita dall’invecchiamento della popolazione e gravata da un debito pari all’83% del PIL, più alto che in Francia e Regno Unito.
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