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“Cose da Pazzi” al Comune di Bacoli: Amministrazione incoerente gioca sulla spesa del personale

Da un lato ci si adopera per tagliare i costi e dall’altro invece, utilizzando una filosofia diametralmente opposta, si appesantisce la spesa del personale: anomalie e scelte discordanti animano nuove ed inevitabili polemiche verso chi, nella penombra, compie manovre a dir poco inconcepibili.

Sono due deliberazioni di giunta, approvate ad un mese di distanza l’una dall’altra, a far riflettere sull’atteggiamento ondulante di un’amministrazione che, per ciò che concerne le politiche del personale, risulta avere idee poco chiare e lineari.

Si parla del I settore municipale, area denominata “Affari generali – Finanziamenti e politiche delle risorse umane”, e basta poco per comprendere come, a distanza di soli trenta giorni, l’esecutivo cittadino abbia utilizzato due diverse interpretazioni della stessa normativa per il raggiungimento di fini diversi ma, incredibilmente, quanto mai omogenei.

Siamo al 22 novembre e la giunta Schiano, su proposta dell’assessore al Personale Giuseppe Scotto di Vetta, modifica il regolamento degli Uffici e dei Servizi, integrando l’articolo 2 relativo ai “Principi ispiratori delle politiche di gestione del personale” con tali disposizioni:

  1. Contenimento della spesa del personale e tendenziale, negli anni, sua riduzione in virtù:
  2. delle normative più recenti;
    dell’elevato livello di incidenza della spesa del personale sul totale delle spese correnti;
  3. Diminuzione del numero delle risorse umane in dotazione attraverso l’utilizzo combinato di tutti gli strumenti normativi, regolamentari e contrattuali esistenti;
  4. Razionalizzazione degli organici incentivando la mobilità interna;
  5. Flessibilità nella gestione delle risorse umane in dotazione, attraverso l’offerta e/o l’acquisizione delle professionalità sul mercato del lavoro, sentita preventivamente la Giunta Comunale;

Delibera n.195 con cui l’esecutivo flegreo ha deciso, per incentivare l’alleggerimento della spesa del personale, di dare la possibilità ad una propria dipendente, di servizio al I Settore, di partecipare al concorso utile per usufruire della mobilità esterna tra comune e provincia.

Concessione che, al di là di qualsiasi tipo di considerazione, è stata preceduta da un’evidente forzatura normativa utile per accantonare l'art. 35, comma 5 bis, del d.lgs. n. 165 del 2001 che così recita: “I vincitori dei concorsi devono permanere nella sede di prima destinazione per un periodo non inferiore a cinque anni”, proprio perché la dipendente in questione, dopo l’assunzione, aveva lavorato meno di cinque anni presso il comune di Bacoli.

Una modalità d’azione in ogni caso valida poiché, a detta dell’esecutivo, viene in tal modo a mancare, per l’ente comunale, il pagamento di uno stipendio a fine mese, mantenendo però (e sembra ovvio) la piena efficienza del settore in questione.

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Arriviamo ora al 22 dicembre (esattamente un mese dopo) ed incredibilmente le considerazioni fatte dalla stessa giunta presieduta dal sindaco Ermanno Schiano, dietro parere del medesimo assessore al Personale, Giuseppe Scotto di Vetta, divengono conseguentemente opposte.

Con delibera n. 233 ad oggetto: “Riorganizzazione Servizio Legale (Settore I) – Modifica rapporto di lavoro”, l’amministrazione decide, dopo aver permesso ad un dipendente dello stesso settore di spostarsi dal comune alla provincia onde ridurre le spese di personale, di modificare un contratto di lavoro di un altro dipendente del I Settore, portandolo da part-time (20 ore settimanali) a full-time (36 ore settimanali), aumentando nuovamente la spesa del personale poiché, evidentemente, proprio quel settore risultava essere a questo punto carente di unità e di forza lavoro.

Difatti dalla stessa nota ufficiale, nel periodo in cui si esplicano le motivazioni di tale scelta, si evince che: “Considerato che l'attuale assetto organizzativo dell'Ufficio legale di Staff, impone una diversa utilizzazione della risorsa umana nell'ambito del Servizio, nonché una necessaria variazione della durata del rapporto di lavoro della predetta dipendente, si ritiene opportuno modificare da rapporto di lavoro a tempo indeterminato part - time per 20 ore settimanali a rapporto di lavoro a tempo indeterminato full-time per n. 36 ore settimanali a partire dal 27 dicembre 2010”

In tal senso, mentre un mese prima si considerava come prioritario obiettivo (tale addirittura da oscurare ed ignorare chiarissime disposizioni normative) quello del “contenimento della spesa del personale a causa dell’elevato livello di incidenza della spesa del personale sul totale delle spese correnti”, trenta giorni dopo si cambia copione aumentando i costi del personale in un Settore, ora divenuto carente, che la giunta al governo di questa città, aveva incredibilmente depotenziato. 

A guardar bene infine, per coprire di sarcasmo quest’ennesima discutibile manovra, l’unico elemento di condivisione tra le due operazioni è il giorno in cui sono state diramate: il “22”. Numero con il quale, attraverso la Smorfia Napoletana, ben si indica il comportamento politico dell’esecutivo cittadino: ondulante, pazzo, matto e “fuori di giri”.

Chi ne pagherà le conseguenze? Ovviamente, l’intera comunità bacolese.

Redazione Freebacoli
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