Copyright: la bozza dell’AgCom porterà alla chiusura di internet?
Diritti d'autore ed internet sono un argomento discusso da diversi anni; una regolamentazione, è evidente, appare necessaria. In Francia hanno cercato di risolvere con una legge, la legge Hadopi, che tanto ha fatto e fa discutere.
Solo ieri Calabrò, presidente dell'AgCom, aveva riferito in audizione al Senato, che è compito parlamentare ripensare ad una normativa del copyright:
In una prospettiva di più ampio respiro auspichiamo che il Parlamento nella sua sovranità voglia affrontare le principali questioni aperte che si collocano oltre l'orizzonte dell'azione amministrativa... Ripensare sistematicamente alla disciplina del diritto d'autore nel mondo digitale è un compito che solo le Camere elettive possono intraprendere.
E ancora:
Dato che il diritto d'autore travalica le frontiere, la sede più appropriata per una tale normativa sarebbe quella europea se non addirittura l'Onu.
Eppure stamani Anna Massera ha pubblicato su La Stampa quella che potrebbe essere (ma è ancora tutto da confermare) la bozza sul diritto d'autore online, un punto in particolare sembra avvicinare pericolosamente la bozza alla legge francese, questione sollevata qui da Fabio Chiusi:
In caso di accertata inottemperanza agli ordini e diffide impartite dall'Autorità ai sensi del regolamento di cui al comma 1, si applicano le sanzioni previste dall'articolo 1, commi 30 e 31, della citata legge 31 luglio 1997, n. 249. Nei casi di particolare gravità o di reiterazione delle condotte illecite, l'Autorità inoltre dispone la disabilitazione dell'accesso al servizio o, solo se possibile, ai contenuti resi accessibili in violazione della legge 22 aprile 1941, n. 633.
Il rischio di una legge Hadopi all'italiana sembra concreto visto che la violazione della normativa può comportare la disconnessione da internet (bloccando quindi il singolo utente) o l'interdizione ad un determinato sito.
Questa interpretazione della bozza è stata data direttamente da Marco Scialdone, responsabile del team legale di AgoràDigitale, il quale ha da poco commentato la normativa:
Si tratta di un vero e proprio capolavoro di pressappochismo giuridico che corre il rischio di vanificare le competenze dell'altre autorità di garanzia, da quella della Concorrenza e del Mercato, a quella per la tutela dei dati personali. Non possiamo e non vogliamo credere che un Governo tecnico possa adottare una disposizione del genere. Chiediamo a Monti di invertire la rotta e di uscire dalla logica emergenziale che ancora una volta la lobby dell'industria dell'intrattenimento vorrebbe imporre al Paese.
Se la bozza dovesse essere confermata dall'AgCom potrebbe essere trasformata in decreto legge per velocizzarne la messa in pratica, quindi chi scaricherà musica, film o quant'altro potrebbe incappare, oltre alle multe già previste ed alle nuove delineate dalla bozza, anche nella chiusura di determinati siti o addirittura all'acceso ad internet tout court.
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