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"Controra", il ritorno degli Almamegretta con Raiz

Per chi ha vissuto la Napoli delle Posse, almeno musicalmente, gli Almamegretta sono un totem intoccabile (un po' come i 99 Posse e i 24 Grana, trittico d'oro del Neapolitan power della prima metà anni 90). O quantomeno lo sono per i primi album (per me, totalmente, fino a Lingo). L'abbandono di Raiz nel 2003 fu una sorta di lutto musicale. 

Il ritorno del cantante (che, in realtà, non aveva mai abbandonato del tutto il progetto) però, assieme a Paolo Polcari e Gennaro Tesone, alla fine non poteva che essere il corso naturale delle cose. Li avevamo visti, in passato, riunirsi per qualche live e ne avevamo constatato l'energia, oltre al calore e alla potenza della voce di Raiz che col sound degli Alma acquisisce un aura tutta particolare (se si parla del sound degli Alma, inoltre, non si può non ricordare D.RaD, ovvero Stefano Facchielli, morto nel 2004 in un incidente d'auto).

Martedì è uscito il loro nuovo album, "Controra" - che per i non napoletani è quel momento della giornata post pranzo in cui le forze t'abbandonano e il pisolino è l'unica risposta da dare alla vita -, di cui abbiamo assaggiato due antipasti a Sanremo (e gli va dato merito di non aver voluto fare le cose di corsa uscendo a febbraio subito dopo la prima serata, per mettere a punto il disco). 

Il sound ovviamente è quello, con qualche sfumatura diversa, ma non potrebbe essere diversamente visto che sono passati esattamente 20 anni da Animamigrante (1993), loro primo album e che il gruppo ha sempre provato a stare un passo avanti, cercando di non ripetersi pur senza snaturare la propria identità (pensate proprio ai primi 4 album). La presenza di ospiti come James Senese e Enzo Gragnaniello (che canta nella bella "'Na bella vita"), però, in qualche modo riporta un sapore antico e buono.

Un album in cui cercano di convivere varie anime; c'è il progresso (e Pomigliano) nella sanremese Mamma non lo sa, la dub-mediterraneità di Amaromare (uno dei pezzi più convincenti) affiancati dal rapper Momi, l'alternanza tra la tendenza a un ritorno al passato e a sonorità più clubbing come in "The Follower" e altre in cui si strizza (un po' troppo) l'occhio al mainstream, come in La Cina è vicina. In alcune si cerca un compromesso, tipo in Disco Biscuits, ma è in Custodiscimi che le sonorità etno-dub si sposano al meglio al cantato italiano e ai vocalizzi del Raiz, mentre la chiusa dell'album ha un filo diretto con l'apertura: Pane Vino E Casa (con Senese al sax), infatti, riprende il discorso di Adriano Olivetti a metà anni '50, quando aprì la fabbrica a Bagnoli.

Insomma, gli Alma sono sempre gli Alma, quelle le sonorità che ne formano la spina dorsale (etno-dub, elettronica), solo che è come se avessero sentito il bisogno di cedere, in qualche pezzi, un po' troppo al pop da classifica. Ci sono moltissimi momenti di alta musica in questo "Controra", solo che a volte rimane un po' di amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere senza quegli ammiccamenti. Che almeno serva per farli conoscere anche a un pubblico nuovo, ché gli Alma lo meritano molto più di tanti altri.

Ora li (ri)aspettiamo live:

15/06 Palermo – Pride
19/06 Roma - Villa Ada (+ guests)
23/06 Napoli - Mostra d'Oltremare (+ guests)
27/06 Roma - RadioDue (live)
30/06 Padova - Festival Show

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