• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca Locale > Contestazioni alla libreria Treves

Contestazioni alla libreria Treves

Venerdì scorso alla storica libreria Treves, si è svolto un incontro per discutere di quello che purtroppo era successo il lunedì precedente: dei vandali, approfittando del buio notturno e delle fioche e inadeguate luminarie dei portici a piazza del Plebiscito, avevano sfondato le vetrine del locale, locale che ancora oggi rappresenta il fulcro della vita culturale napoletana.
 
All’iniziativa dal titolo “Legalità e sviluppo” erano presenti in sostegno di Rino De Martino della Treves numerosi cittadini e politici tra i quali Raffa, Scotti, Rispoli, Malvano e rappresentanti di diverse associazioni che stanno fondando una lista civica per concorrere alle comunali.
 
Mentre si svolgevano alcuni interventi, come quello del professore Francesco Forzati della coalizione “Napoli c’è” che sottolineava l’incoerenza di “una politica dell’illegalità e del mancato sviluppo che - dopo 15 anni di malgoverno bassoliniano - si ripropone nuovamente a governare Napoli” sono montate diverse contestazioni da parte di alcuni politici presenti che a loro volta sono stati invitati a dimettersi dai cittadini che ascoltavano il botta e risposta. Il dibattito è poi sfociato in un’accesa discussione sul tema Bassolino; sono volati parecchi insulti e la situazione per poco non è degenerata in rissa. Il giorno dopo, in proposito, silenzio stampa.
 
“Il movimento 'Napoli punto e a Capo' di Sergio Fedele e la coalizione 'Napoli c'è', che unisce varie associazioni cittadine, denunciano che alcuni quotidiani tra cui Il Mattino e Repubblica hanno del tutto omesso di narrare le contestazioni all’indirizzo di esponenti della classe politica locale. E’ preoccupante che i giornali napoletani non solo non diano voce alla parte più reattiva della cittadinanza, ma addirittura descrivano in modo falso avvenimenti pubblici, travisando la realtà dei fatti e omettendo di informare correttamente e obiettivamente i napoletani.
 
In mancanza di libertà, c'è AgoraVox.
 
Credits Foto: Napolipuntoacapo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares