Conoscenza e coscienza artificiale

Lorenzo Perilli è l'autore di un saggio molto utile per capire meglio come funziona l'Intelligenza Artificiale: "Coscienza artificiale. Come le macchine pensano e trasformano l'esperienza umana" (il Saggiatore, 2025, 269 pagine effettive, euro 21).
Si può semplificare la sintesi del libro riportando le "tre convinzioni essenziali" su cui è basato: 1) per capire meglio la grande evoluzione in corso bisogna definire meglio "i concetti e correlare tra loro i diversi ambiti in cui la ricerca sta facendo progressi smisurati"; l'attuale rivoluzione "sta già lasciando un segno indelebile su tutti gli aspetti della nostra vita individuale e associata"; 3) oggi è sempre più urgente superare "le distanze tra le due culture, scienza e cultura umanistica, e recuperare l'antica unità del sapere, se vogliamo capire il mondo nuovo" (p. 19, come già indicato da Charles Percy Snow: www.eretici.org/charles-perc...).
Purtroppo l'attuale "logica che sottosta all'agire della IA è una logica puramente efficientista. Essa si concentra unicamente sul risultato. Fare meglio, fare prima, fare di più" (p. 29). Ma la velocità non è tutto; è solo parte di un sistema mondo, naturale e culturale, molto più ampio. E gli algoritmi si chiamano in questo modo per indicare due cose: "Il numero del dolore" (deriva dalla lingua greca); "Il ritmo della sofferenza" (la cadenza del dolore; p. 38). A quanto pare la matematica può fare anche male...
L'Intelligenza Artificiale elabora le informazioni, costituite da modelli del reale: "Gli algoritmi lavorano cioè non sul mondo reale ma su rappresentazioni" (p. 43). Per la matematica "La verità non esiste, o meglio tutto può essere in un dato momento vero e in un altro momento falso... falso per un osservatore e vero per un altro". Tutto è relativo. E tutto diventa più o meno relativo. Come affermato da Donald Knuth (uno dei padri della programmazione), "pressoché ogni aspetto importante della programmazione ha origine da qualche parte nel contesto dell'ordinamento o della ricerca" (1973; p. 251). Il mondo algoritmico appare quindi come un mondo digitale pilotato dalle alte sfere private.
Inoltre il linguaggio è "una forma di rappresentazione" che veicola "pensieri e comunica informazioni". Le rappresentazioni si sostituiscono ai fatti e al linguaggio, e le rappresentazioni digitali sono fatte di cifre: "Può un'accurata rappresentazione dei fatti sostituire i fatti, come per un fisico i modelli sostituiscono i fenomeni del mondo reale?" (p. 49; per approfondimenti specialistici: https://corticale.com a Genova).
Comunque gli ultimi "algoritmi hanno imparato a lavorare anche su dati non strutturati" (da p. 39), e i soliti criteri che rappresentano un algoritmo sono i seguenti: la finitezza (serve un numero finito di passi), la definitezza (azioni definite in modo rigoroso), la non-ambiguità (le descrizioni devono essere univoche); l'eseguibilità (l'operazione deve poter essere realizzata); l'effettività (le procedure devono essere coerenti con i dati di partenza); l'efficienza (serve un buon uso delle risorse computazionali, e del tempo e della memoria); il determinismo (allo stimolo iniziale corrisponde sempre lo stesso esito finale). Tutto talmente complesso e difficilmente comprensibile per quasi tutti.
In ogni caso l'IA è stata creata dall'uomo e nonostante tutto farà gli inevitabili errori di alcuni uomini. In versione più rara, ma più ingigantita. Però l'Intelligenza Artificiale ha oramai la nostra "capacità di correggere gli errori e di imparare da essi" (p. 80). Oggi forse il 90 per cento dell'intelligenza artificiale riguarda la sostituzione del personale operaio e poco più. Per ora la creazione più utile sembra essere Watson Health, creato da IBM per le cure mediche, che ora appartiene alla Merative: www.merative.com/clinical-de...
Lorenzo Perilli insegna Filologia e Storia del pensiero scientifico antico all'Università Tor Vergata di Roma e dirige il Centro di Studi interpartimentale Forme del sapere del mondo antico (materie: antichità, matematica, filosofia). Dirige inoltre due riviste: Technai e Science and technology for cultural heritage. Per approfondire: https://mondodomani.org/filosofiato...
Nota aforistica - Chi non protegge la propria libertà non può essere libero (Amian Azzotti); "Le persone che siamo stati si perdono piuttosto che realizzarsi in quel che diventiamo" (John Cowper Powys); "I sapienti dei popoli delle epoche passate concordano sul fatto che, se ci venisse concesso un potere commisurato alla nostra volontà, è probabile che ne faremmo uso in modo sbagliato piuttosto che giusto, in modo stupido piuttosto che intelligente" (Norbert Wiener, 1949); "L'uomo è misura di tutte le cose" (Protagora); L'essere umano valuta quasi tutte le cose (Amian Azzott).
Nota dell'autore - "Ho deciso di scrivere queste pagine dopo aver ripetutamente constatato nei miei interlocutori, abituali e occasionali, quella che mi è parsa una sorprendente mancanza di consapevolezza di quanto va accadendo in termini di novità tecnologiche e del loro impatto sulla nostra vita pubblica e privata" (p. 17; anche Edward Snowden ha raccontato un mondo reale e attuale). Per approfondimenti futuristici: www.instituteforthefuture.it...
Nota matematica - Poi mi resi conto del "flagello della matematica", che troppo concentrata sull'astrazione, "annienta ogni potere dell'mmaginazione" (Paul Ehrenfest, matematico e fisico, p. 16). Infine "si calcola che più del novanta per cento" delle lingue "non sopravviverà, che solo il cinque per cento avrà una vitalità digitale" (https://isabellezaugg.com, p. 51).
Nota finale - "Tutto l'ordine sociale sarebbe sovvertito se gli uomini si mettessero a fare le cose di testa propria" (Aldous Huxley, p. 173). E "la natura opera spesso contrariamente a quello che è per noi di vantaggio, perché il suo corso è immutabile, mentre quel che è utile a noi cambia a seconda delle circostanze" (Aristotele & Lorenzo Perilli, da p. 219).
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