"Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e voglio dire grazie a tutta la gente che c'è stata vicino fino a questo momento. Ho avuto un solo momento di scoraggiamento quando è stata emessa la sentenza di primo grado che era raccapricciante. Ma ora le cose sono andate come dovevano andare".
Così Piergiorgio Sandri, padre di Gabriele - il tifoso ucciso dall'agente Luigi Spaccarotella - ha commentato il verdetto della Cassazione che ha confermato la condanna a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario.
Come aveva confermato anche l’avvocato della difesa, Luigi Spaccarotella si è costituito questa mattina.
Le parole di commento alla condanna, dell’agente della Polstrada, sono state: “Affronterò la situazione da uomo”.
Finisce quindi con una giusta condanna la vicenda che sconvolse il mondo del calcio e non solo. Una giustizia giusta che ha ribadito i limiti di intervento delle forze dell’ordine e ha confermato che davanti ad atti sconsiderati non c’è nessuna scappatoia se non il carcere.
Una sentenza che servirà per calmare la rabbia che da anni è presente sugli spalti di ogni stadio, quella rabbia ribadita e ripetuta su tutti i muri in quell’acronimo che è diventato film: Acab, all cops are bastards.
Da oggi tutto torna al suo posto, anche quel sorriso simpatico e vivo che è stato disegnato sui muri, sulle bandiere, sulle maglie.
Quel sorriso torna al suo posto, tra gli angeli, con la serenità di chi non ha avuto vendetta ma giustizia.