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Con MasterCard paghi in selfie. E in riconoscimento facciale

MasterCard sta lavorando ad un nuovo sistema di controllo più sicuro per i pagamenti: l'uso del volto come chiave per sbloccare una carta di credito. Ti fai un selfie e paghi la spesa. Facendo l'occhiolino. 

Ajay Bhalla, che si occupa di sicurezza a MasterCard, ne ha parlato alla CNN: il sistema funziona tramite un'app che permette di verifcare l'indentità in due modi: o tramite impronta digitale, o tramite riconoscimeto facciale. Basta un selfie, una strizzatina d'occhio (necessaria per dire al software che di fronte ha una persona) e si dà l'ok. Più facile che ricordarsi una password, senza dubbio. 

 «La nuova generazione si fa un sacco di selfie... penso che la troveranno cool e la accoglieranno con entusiasmo», spiega. 

Il sistema è ora in fase in test e sta coinvolgendo con i principali attori sul mercato: Apple, BlackBerry, Google, Microsoft e Samsung. 

E la sicurezza, direte voi? Ajay Bhalla sostiene che le informazioni così ricevute resteranno segrete e non verranno stoccate. La foto, di fatto, non viene nemmeno fatta: l'immagine viene trasformata in un codice che la macchina applica a un database preesistente. 

Il codice creato dalla app viene inviato MasterCard, che però in questo caso lo stocca. A livello sicurezza informatica questo potrebbe essere preoccupante: Robert M. Lee, cofondatore di Dragos Security, per esempio parla immediatamente di hacking perché più informazioni stanno in un solo posto e più facile è rubarle. 

«Quello che viene stoccato è un algoritmo, non una foto»: lo conferma anche Phillip Dunkelberger, che dirige la Nok Nok Labs un'azienda che si occupa di biometrica. 

Per chiarire: il riconocimento facciale non è tanto (o non solo, o non semplicemente) un affare di immagine: il volto viene mappato, si crea un codice unico in grado di essere applicato ad altre immagini (che si trovano in database, recuperate on line, recuperate da telecamere) e usato per identiricare una persona. È proprio il codice la questione, in questo caso. Il volto è un algoritmo, una sorta di Pin, che funziona in maniera univoca. 

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Comunque per ora MasterCard è solo in fase di progettazione, i test sui clienti dovrebbero partire in autunno, con un gruppo di 500 persone. Intanto si fanno altre ipotesi alternative: il riconoscimento vocale, oppure, in partenariato con l'azienda canadese Nymi, che lavora sul riconoscimento delbattito del cuore. E non è una battuta. Romantico. 

Due cifre, per finire: MasterCard lo scorso anno ha registrato tre miliardi di transazioni. Il New York Times per il 2014 stimava l'industria biometrica (dati Frost & Sullivan) per un giro d'affari di 7,2 miliardi di dollari all'anno che dovrebbero arrivare a 20 miliardi nel 2020

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