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Claudio Cilli

Claudio Cilli

Laureato in Ingegneria con lode presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", docente universitario, è Certified Information Systems Auditor (CISA), Certified Information Security Manager (CISM), Certified Internal Auditor (CIA), Certified Information Systems Security Professional (CISSP), Certified in the Governance of Enterprise IT (CGEIT), Certified Secure Software Lifecycle Professional (CSSLP) e Certified in Risk and Information Systems Control (CRISC). E’ membro dell'Academic Relation Committee presso l’Information Systems Audit and Control Association (ISACA) e del Test Enhancement Committee presso l'ISC(2). E’ inoltre Presidente del Capitolo di Roma. Consulente di grandi aziende, tra cui KPMG e Ernst & Young nel settore delle tecnologie dell’informazione, Edp auditing, qualità e certificazione dei sistemi elettronici e del software. Ha realizzato interventi di adeguamento di grandi sistemi di calcolo, e altri su architetture distribuite. Si è occupato di Disaster Recovery, sicurezza nel trattamento delle informazioni e protezione delle installazioni. Ha progettato sistemi di elaborazione “sicuri” per le Forze Armate. È autore di libri tecnici e articoli pubblicati su riviste del settore, ed è relatore in conferenze internazionali. È consulente delle Nazioni Unite a New York per la sicurezza e l'audio dei sistemi informatici.

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Ultimi commenti

  • Di Claudio Cilli (---.---.---.162) 19 gennaio 2011 13:51
    Claudio Cilli

    "Dio ti vede anche in cabina, Stalin no" (Guareschi). E’ passato un po’ di tempo da quando con questa minaccia di dannazione perenne la Democrazia Cristiana vinse, governò e affossò ogni speranza di diventare un paese civile, per cinquant’anni fino a Tangentopoli.


    Vaticano, IOR, Calvi, Sindona, affarismo, clientelismo (la raccomandazione di un alto prelato fa vincere ogni concorso) sono sinonimi. La quantità di voti che si possono orientare nel nome della Fede è impressionante.

    Che vogliamo farci? E il Vaticano è praticamente in Italia, non solo geograficamente, questa è la nostra Croce!
  • Di Claudio Cilli (---.---.---.162) 19 gennaio 2011 00:04
    Claudio Cilli

    Forse sarebbe il caso di sottolineare qualche punto essenziale:


    - fare sesso con un minore, consenziente o no, è reato grave

    - un Presidente del Consiglio non è un semplice cittadino: è un uomo pubblico e come tale dovrebbe comportarsi. Sui giornali stranieri la notizia è in prima pagina perché il mariolo è lui, non un comune cittadino

    La tragedia è che ha la maggioranza e continuerà ad averla, mentre i nostri compatrioti se ne guardano bene dal mutare le loro preferenze (anzi, vedo un principio di invidia...). Risultato: baratro senza speranza per l’Italia. Come vorrei sbagliarmi!

    Avete visto come è efficace il sistema mediatico? Si parla solo di Ruby, e tutti gli altri problemi (e scandali) sono dimenticati. Esattamente come a Roma: un rimpasto (minimo) della giunta e chi si ricorda più di parentopoli? I raccomandati, figli, amici e figliocci sono ancora tutti al loro posto.
  • Di Claudio Cilli (---.---.---.162) 15 gennaio 2011 20:25
    Claudio Cilli

    Ho sempre detto che il TG1 di Minzolini fa bene alla morale. Lì va tutto bene, l’economia italiana ha superato brillantemente la crisi ed è tra le prime del mondo (il TG apre sempre così la sua edizione giornaliera), i redditi delle famiglie crescono, la disoccupazione è sotto controllo e i consumi sono alle stelle. Chiaramente quest’apoteosi di felicità e benessere deve ogni tanto difendersi da attacchi di sovversivi destabilizzanti: è normale quindi dire il vero, cioè che il merito di questo benessere diffuso e tangibile è di Silvio (ricordate? Il nostro Premier disse che in Italia non c’è povertà: tutti hanno il telefonino!), per cui questi, come ogni grande leader, deve difendersi dai nemici che ingiustamente inventano un sacco di pretesti per screditarlo. In quest’ottica il TG1 è un esempio lampante, da imitare. Peccato per questo glorioso Paese, che non meritava tutto questo. Peccato davvero

  • Di Claudio Cilli (---.---.---.162) 14 gennaio 2011 23:18
    Claudio Cilli

    Spero tanto, tanto, con tutto il cuore di sbagliarmi. Ho paura, anzi sono terrorizzato, ma temo che il futuro sarà quello di vedere la Fiat in Italia chiusa e la produzione di auto trasferita in Paesi meno costosi (mi correggo, da sfruttare). La Fiat si è collocata nella fascia bassa del mercato. Vuole produrre e produce, auto della stessa qualità della Skoda o della Tata, ma per venderle ai loro prezzi deve abbattere i costi di produzione. In Italia questo non sembra possibile, per cui la soluzione è inevitabile.


    Servirebbero investimenti consistenti in ricerca e tecnologia. nella qualità e nella comunicazione. Se oggi la Fiat decidesse di produrre auto concorrenti alle migliori Mercedes, chi le crederebbe? Servirebbero anni di campagne di marketing, pubblicità, testimonial, per modificare i gusti delle persone e convincerle. Ma la lungimiranza non è il nostro forte. E del resto con un supporto politico simile, non credo ci si possa attendere gran che!
  • Di Claudio Cilli (---.---.---.162) 14 gennaio 2011 23:07
    Claudio Cilli

    Però funziona... Parentopoli? Cos’è? Qualcuno si ricorda qualcosa? Se ne parla ancora? Sbaglio, o sono ancora al loro posto i personaggi coinvolti? E’ proprio vero - come diceva Machiavelli - che la memoria del popolo è corta!


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