Che strano, per SEL Rodotà non è un "ricatto"
Questa settimana esco dagli schemi del mio blog, rinuncio a tentare analisi politiche o teoriche e scendo ad un livello basso, gergale, grillino-piddino insomma. Ma porca pu...!
Ricapitoliamo
Il PD insiste per un mese per fare il governo con il M5S.
Questo rifiuta perché il suo statuto lo vieta (scelta idiota ma perlomeno democratica, essendo lo statuto votato dalla base).
Allora il PD è costretto ad andare da Silviuccio.
Ma non ci vuole andare. PD e PDL (in televisione) si odiano a morte.
Arriva il giorno del Quirinale. Il PD lavora ad una scelta "condivisa".
Qui è obbligatorio aprire una piccola parentesi per i non addetti ai lavori: il PdR deve andare bene ai due terzi (e solo nelle prime tre votazioni), non a "tutti", altrimenti la Costituzione prevederebbe l'unanimità. Il PD ha quindi due scelte: accontentare il polo sinistro (SEL+M5S) lasciando scontento quello destro (SC+PDL), oppure fare il contrario. In ogni caso una parte rimane non rappresentata. Non credete quindi ai chiacchieroni che imperversano nelle televisioni e nei giornali (bipartisan ovviamente).
Poi avviene l'imprevisto. Gabanelli e Strada rifiutano. Rodotà è il candidato ufficiale del M5S. Grillo lancia un video da un camper dondolante in cui propone "Rodotà PdR e governo PD-M5S" (una settimana prima ha annunciato una votazione online per l'alleanza con il PD, ha capito l'errore).
Sembra fatta. Il PD dovrebbe logicamente scegliere il polo sinistro. Gli elettori del PD si gasano.
Ma il PD cerca una soluzione "condivisa", cioè berlusconiana.
Chi ha smesso di votare D'Alema vent'anni fa non si stupisce affatto, chi continua a votarlo chiamandolo Bersani o Renzi non solo si stupisce, ma addirittura si incazza. Come mai il PD ha fatto questa scelta?
La risposta è semplice
Stefano Rodotà è una persona seria. Uno che non fa giochi di partito. È l'uomo degli elettori del PD, non l'uomo degli eletti del PD. Il problema è che le due cose non coincidono. Come mai? Perché Rodotà, come gran parte degli elettori del PD, è semplicemente di sinistra. Il PD è un partito di centrodestra. Coooosa? Ma la televisione e la stampa dicono che è un partito di sinistra! Sì, lo so, però se spegniamo la cattiva maestra televisione e apriamo un libro veniamo a sapere che un partito liberista sul piano economico e cattolico-moralista sul piano culturale è definibile, per convenzione naturalmente, di centrodestra (se la lingua italiana ha ancora un significato). Quando definisco il PD "liberista" mi riferisco alle leggi che ha votato e scritto negli ultimi vent'anni, non ai discorsi pronunciati nei comizi e a Ballarò negli ultimi vent'anni (quindi pacchetto Treu, privatizzazioni, austerità, macelleria Monti eccetera eccetera).
In ogni caso non voglio prendere in giro il PD. Ho un profondo rispetto per il PD. Lo considero la prima destra seria di questo paese, la prima presentabile, dopo quella golpista-nazifascista della Prima Repubblica e quella clownesca-berlusconiana della Seconda. Finalmente sinistra e centrosinistra italiani hanno un avversario serio contro cui battersi: il PD.
Comunque non nego che al suo interno ci sia una piccola corrente (soprattutto giovanile) che cerca di spingerlo verso sinistra (e in questi giorni, verso Rodotà). Quello che non capisco è perché gli elettori di centrosinistra, invece di votare un partito di centrosinistra (come ad esempio SEL), votano un partito di centrodestra sperando che diventi di centrosinistra, implorando i suoi dirigenti (di destra) a fare "qualcosa di sinistra". Ma non farebbero prima a votare un partito di centrosinistra? L'inganno del PD ai danni dei suoi elettori si basa su due motivi principali:
- Gli over 50 vedono ancora il PD come il partito degli ex-compagni, ricordano ancora il giovane dalemino sponsorizzato da Berlinguer, anche se il loro partito riduce la loro pensione e lascia i loro figli disoccupati, continuano a considerare il PD il "partito del lavoro". I vecchi hanno le loro abitudini, si sa.
- Ma i giovani? beh, per i giovani vale il trucco classico: lo strapotere mediatico del PD (Rai, Repubblica, Unità, Espresso, Corriere della Sera, Europa, persino l'Huffington Post). In questo modo è facile votare a favore di Marchionne il lunedì e poi scandalizzarsi per la crisi a Ballarò il martedì (possibilmente con il sigaro in bocca). I gggiovani sono conquistati. Ma eravamo rimasti al M5S che propone Rodotà.
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