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 Home page > Tribuna Libera > Caro Vecchioni, così ti scrivo

Caro Vecchioni, così ti scrivo

Caro Vecchioni è la prima volta che mi trovo a dissentire su quanto dici.

Le dinamiche in atto sono così complesse che alla fine l'unica cosa ovvia è un'affermazione come la tua. In questo momento di sfascio totale, qualcuno ha paragonato la mafia all'Isis per l'utilizzazione di simboli religiosi da parte di soggetti che ammazzano senza pietà pur di affermare la propria legge. Ma a chi servono strutture simili. Cos'è la mafia? Mafia è strozzare la società civile soffocando i semi buoni come fa la gramigna. Mafia è privare la gente di un lavoro, di diritti, affermando diseguaglianze e supremazia del denaro. Mafia è accogliere masse di gente nei nostri territori senza garantire nulla a chi arriva. Anche la solidarietà ha un prezzo ed in mancanza di lavoro ci si piega a logiche assurde che eliminano valori ed ideali per eliminare ciò che già esiste.

È tutta l'Italia ad essere in questo stato pietoso. La mafia si è globalizzata gli stati non ci sono più. Ci sono solo ominicchi e prime donne che avendo alle spalle potentati assurgono agli onori della cronaca, come i salvatori della patria. Inoltre le tue affermazioni non rendono giustizia ad uomini come Di Matteo, attualmente solo, a portare avanti la sua battaglia contro istituzioni logorate e corrose dal cancro degli affari. Borsellino e Falcone sono i figli di una Sicilia, morti per affermare verità e giustizia. D'ora in avanti prima di fare queste esternazioni si abbia il coraggio di scendere in profondità e non rimanere in superficie additando la Sicilia come terra di mafia. Vecchioni la Sicilia è la terra del mito. Ed i miti non muoiono mai.

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