• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Carcere | Diaro di un ergastolano

Carcere | Diaro di un ergastolano

 

1/01/2018

Com’è bello l’anno nuovo se ci sveglia a casa, specialmente per chi come me per un quarto di secolo ha cominciato l’anno nuovo aprendo gli occhi in una cella di pochi metri quadri, con un letto, un tavolino, uno sgabello, un bagno alla turca, nascosto da un muretto alto un metro, e un lavandino. E senza rumore di ferraglia e battiture delle sbarre.

2/01/2018

Chissà perché quando sei felice il tempo vola e purtroppo è arrivato troppo presto il giorno che devo ripartire. Questa sera devo dormire in carcere, ma mi consolo che porterò con me i ricordi dei bei momenti passati con i miei familiari, che mi daranno l’energia per continuare a lottare.

3/01/2018

Si ricomincia: risveglio in carcere, autobus, treno, ancora autobus, lavoro, ma la Comunità Papa Giovanni XXIII è ormai la mia seconda famiglia e mi trovo molto bene e dopo questi bei giorni passati in famiglia mi sento molto più forte di prima.

4/01/2018

Che delusione e tristezza: nella nuova riforma dell’ordinamento penitenziario hanno accantonato la questione affettiva dei detenuti. In un momento storico dove si parla di umanizzare le carceri e di incentivare le misure alternative, è da folli pensare che l’amore non possa fare bene ai prigionieri. Possibile che i nostri politici non comprendano l’importanza di coltivare l’affettività? Salverebbero molte famiglie, molti matrimoni e darebbero molte più possibilità di reinserimento ai detenuti, che una volta fuori non si ritroverebbero soli e a rischio di nuova devianza.

5/01/2018

Da dentro il carcere continuano ad arrivarmi sempre brutte notizie; dal carcere di Treviso, Luigi mi scrive: (…) Qui, pensa che nei colloqui i familiari non hanno nemmeno i bagni, per andarci devono uscire dai colloqui e devono andare all’entrata in portineria e perdi 15 minuti. Ti dico solo che ho assistito in sei mesi ad oltre tre tentativi di impiccagione, senza che nemmeno un giornale ne parlasse, senza contare che gli atti di autolesionismo sono all’ordine del giorno. Pensa che passano pasta in bianco tutti i giorni. Alle due di notte spengono la televisione. Credimi, buona parte dei detenuti non si ribella perché li tengono sedati dalla mattina alla sera (…)

6/01/2018

Ieri sono stato a un matrimonio di un membro della Comunità Papa Giovanni XXIII e vedendo gli sposi così felici sono stato tanto felice anch’io. Credo che l’amore sia l’energia più potente dell’Universo che scaturisce dai nostri cuori e che due cuori uniti ne producano molta di più che milioni di cuori soli.

7/01/2018

Sto mandando per i carceri questo comunicato:

ABBIAMO UN SOGNO:L'ABOLIZIONE DELL'ERGASTOLO

L'associazione Liberarsi ha sempre sostenuto la campagna contro il carcere a vita e per questo sta organizzando il secondo giorno di digiuno nazionale, venerdì 30 marzo 2018, contro la pena dell'ergastolo.

Cercheremo di coinvolgere anche questa volta il massimo delle persone interessate, le associazioni di volontariato, i nuovi parlamentari, i centri sociali, esponenti della magistratura, dell'università, delle camere penali, uomini e donne di tutte le chiese, fedi religiose e movimenti spirituali, intellettuali, e personaggi del mondo delle spettacolo e dell'informazione. Come promotori ci sembra giusto siano però gli ergastolani e le ergastolane, affiancati, per solidarietà, dal maggior numero di detenuti e detenute.

È dalle carceri che anche questa volta deve partire questa campagna e poi deve avere l'appoggio di tanti cittadini e cittadine.

Scriveteci numerosi e vi faremo delle richieste precise, ma siate anche voi, che ricevete questo primo messaggio, a darci consigli e a diffondere questa campagna contro il carcere a vita.

Ricordatevi: venerdì 30 marzo 2018: giornata di digiuno nazionale per l'abolizione dell'ergastolo in Italia!

 

8/01/2018

Mi sono arrivati in ritardo gli auguri di Roberto e le sue parole fanno sempre sorridere il mio cuore:

(…) Qui le cose vanno sempre di male in peggio. Ci hanno tolto il vino con mio immenso dolore e a metà gennaio arriva il nuovo direttore che viene da Cuneo. Io continuo a lavorare, a studiare, e a non andare in permesso. Ti faccio i miei più grandi auguri per l’anno prossimo, spero che finalmente un giorno ci si possa rivedere attorno a un bel tavolo, senza chiavi che sbattono e cancelli che si chiudono. Un abbraccio.

 

9/01/2018

È da un paio di giorni che ho l’influenza, ma questa mattina ho deciso di lasciarla in carcere perché la libertà è la migliore delle medicine.

 

10/01/2018

La proposta di abolire l’ergastolo e il regime di tortura del 41 bis, inserita nel programma sulla giustizia del Movimento politico “Potere al popolo”, che si presenterà alle prossime elezioni, sta facendo discutere. In molti non sanno cosa accade veramente dentro l’inferno delle nostre “Patrie Galere”, perché nella maggioranza dei casi i mass media danno notizie ma non fanno informazione.

 

11/01/2018

Non è facile (ed è anche pericoloso) per un semilibero continuare a interessarsi e a scrivere di carcere, per portare un po’ di umanità nelle nostre infernali “Patrie Galere”, ma quando ricevo parole come queste penso che ne valga la pena: Grazie a te Carmelo per ciò che stai facendo. Mi sono avvicinata all'argomento circa due settimane fa, quando l'uomo che avrei dovuto sposare tra un mese è stato nuovamente arrestato per un definitivo. Ho visto che negli ultimi tempi ci sono già stati 4 suicidi in carcere, voglio partecipare attivamente affinché le condizioni cambino e l'ergastolo venga abolito. Grazie per il tuo impegno e in bocca al lupo per tutto.

12/01/2018

Quando rientro alla sera in carcere i miei compagni continuano a chiedermi consigli giuridici e istanze da fare perché molti di loro non hanno i soldi per pagarsi un avvocato e lo faccio volentieri, perché far del bene fa più bene a chi lo fa che a chi lo riceve.

13/01/2018

La proposta elettorale del movimento politico “Potere al popolo” di combattere le mafie con l’abolizione dell’ergastolo e del 41bis sta facendo gridare allo scandalo, in malafede alcuni professionisti dell’antimafia e in buonafede una parte del popolo della sinistra. A me sembra che finora le politiche, ultraventennali, del carcere duro e del fine pena anno 9.999 abbiano portato più vantaggi alle mafie (almeno a quelle politiche e finanziarie) che svantaggi, dato che anche gli addetti ai lavori affermano che l’élite mafiosa è più potente adesso di prima.

14/01/2018

Ho letto la bella notizia che per i detenuti francesi vogliono liberalizzare le telefonate, così da poter sentire i loro familiari quando vogliono. E ho pensato che se lo facessero anche in Italia salverebbero molti prigionieri che decidono in solitudine di togliersi la vita perché mai come dentro le mura di un carcere una telefonata ti salva la vita.

 

15/01/2018

Questa mattina sono uscito con la febbre alta e la guardia che mi ha aperto la cella mi ha consigliato di non uscire e di mettermi a letto. Gli ho sorriso e gli ho risposto che è sempre meglio morire fuori che dentro.

16/01/2018

Ho fatto un piccolo favore alla donna di un detenuto che cercava una casa di accoglienza per chiedere gli arresti domiciliari per il suo compagno, recluso in un carcere della Lombardia, e mi ha ringraziato con queste belle parole:

Ci fossero più persone come te il mondo andrebbe avanti in maniera migliore. In questo momento difficile mi son resa conto che a nessuno di quelli che mi circonda importa veramente di me, non ho avuto nessuno pronto a chiedermi come sto o se mi serve una mano. Fa niente, da sola sto cercando di dare una mano al mio compagno. Sei stato l'unico a interessarsi senza un motivo, quindi ti ringrazio davvero tanto. E quando uscirà ti manderò una nostra foto.

 

17/01/2018

In politica si è sempre detto che il garantismo e l’impegno per i detenuti fanno perdere voti.

Io, invece, credo che se qualcuno s’interessasse del carcere i voti li potrebbe anche prendere. E la proposta elettorale del movimento politico “Potere al popolo” di combattere le mafie con l’abolizione dell’ergastolo e del 41bis mi ha fatto venire l’idea di fare campagna elettorale all’interno delle carceri per le prossime elezione legislative del 4 marzo 2018.

 

18/01/2018

Ancora una volta Papa Francesco s’è scagliato contro la “Pena di Morte Viva” nel mondo e nel corso del viaggio apostolico in Cile, il 16 gennaio 2018, durante una visita in un carcere femminile, ha pronunciato queste importanti parole:

"Una pena senza futuro, una condanna senza futuro non è una condanna umana: è una tortura. Ogni pena che una persona si trova a scontare per pagare un debito con la società, deve avere un orizzonte, l’orizzonte di reinserirmi di nuovo e quindi di prepararmi al reinserimento. Questo esigetelo, da voi stesse e dalla società. Guardate sempre l’orizzonte, guardate sempre avanti verso il reinserimento nella vita ordinaria della società."

19/01/2018

Don Antonio nel commentare le parole di Papa Francesco mi ha scritto:

Mica per altro, ma come giustamente si dice: oggi la persona più “di sinistra” in Italia è proprio papa Francesco.

Ma è tipico del vangelo, non di essere schierato politicamente, ma di essere estremista, questo sì. E non c’è limite all’estremismo del vangelo.

Un abbraccio

 

20/01/2018

Nella vita può accadere proprio di tutto, ma questa non me l’aspettavo: farò parte della giuria di un concorso letterario dal titolo “Lo Stregone” (anti Premio Strega) e queste parole mi hanno fatto sorridere: Le opere devono giungere entro e non oltre il 1° maggio. Lo Stregone non tollera raccomandazioni, piuttosto punta sui membri della giuria, composta da persone poco raccomandabili, tra i quali lo stesso Marcello Baraghini («editore all'incontrario»), Carmelo Musumeci («scrittore ergastolano in semi libertà»), Alice Banfi («scrittrice, matta dichiarata»), Enrico Baraldi («scrittore, psichiatra pentito). Premio: niente assegno e niente bottiglia di amaro, ma la pubblicazione del libro (in formato elettronico), con proclamazione a luglio.

 

21/01/2018

A un commento in rete, favorevole alla pena dell’ergastolo ma non alla pena di morte, ho risposto: L’ergastolo non ti uccide, peggio, ti tiene in vita. Molti chiedono giustizia, ma in realtà vogliono solo vendetta per infliggere più sofferenza.

 

22/01/2018

Leggendo l’altro giorno la proposta politica della Comunità Papa Giovanni XXIII (La Società del Gratuito, programma per elezioni politiche 2018) ho pensato che Don Oreste Benzi, fondatore della Comunità, continua a lottare per gli ergastolani anche da lassù perché, fra le moltissime altre belle proposte ai politici, c’è anche l’abolizione della pena senza fine: L’Ergastolo Ostativo è una condanna fino alla morte. Una simile condizione detentiva non rientra nell’orizzonte costituzionale di una pena finalizzata alla rieducazione del reo. La Grande Camera della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, già con un’importante sentenza nel 2013 ha affermato il principio per cui l’ergastolo senza possibilità di liberazione anticipata o di revisione della pena è una violazione dei Diritti Umani, poiché l’impossibilità della scarcerazione è considerata un trattamento degradante ed inumano contro il prigioniero, con conseguente violazione dell’art. 3 della Cedu. (Punto 3, pagina 7)

 

23/01/2018

Oggi il Tribunale di Lucca mi discute la revoca delle misure di prevenzione che mi impediscono di riprendere la patente di guida.

Se potessi tornare a guidare, potrei uscire al mattino e rientrare alla sera in carcere senza farmi accompagnare dai membri della Comunità dove sto durante il giorno, evitando spreco di tempo e di risorse umane ed economiche.

 

24/01/2018

Oggi ho letto un interessante articolo di Damiano Aliprandi, pubblicato sul quotidiano “Il Dubbio” sulle “aree riservate”, dove vengono ulteriormente isolati i detenuti già sottoposti al regime di tortura del 41 bis, che mi ha fatto pensare all’esperimento svolto nel 1971 in un’università statunitense, diretto dal professore Philip Zimbardo. Per quell’esperienza furono scelti ventiquattro studenti maschi, che dovevano partecipare ad una simulazione di vita carceraria. Alcuni presero i ruoli di prigionieri, altri di guardie. I risultati di questo esperimento ebbero dei risvolti così drammatici da indurre ben presto gli autori dello studio a sospenderlo, perché sia le guardie che i prigionieri si erano identificati in maniera forte e ossessiva al proprio ruolo.

 

25/01/2018

Ho scritto ad Alessandro in carcere a Parma, commentando il comportamento di alcuni detenuti, che purtroppo molti sono ormai condizionati da tanti anni di prigione, vivono come zombi e non si guardano dentro, aspettano il fine pena (chi ce l’ha) e intanto con la televisione vivono la vita degli altri e non pensano più alla loro.

26/01/2018

Ho ringraziato pubblicamente Giovanni Paolo Ramonda, successore di Don Oreste Benzi, e tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII per la presa di posizione nel chiedere l’abolizione della pena dell’ergastolo, anche a nome di tutti gli ergastolani.

Non si può condannare un uomo per tutta la sua vita e, a parte l'errore, è un orrore. Molti di noi sono diventati uomini nuovi, perché continuare a punirci? Che c'entriamo noi con l’uomo che ha commesso il reato tanti anni fa?

 

27/01/2018

Questa mattina quando sono uscito dal carcere ho trovato tutto ghiacciato intorno a me e ho corso, per riscaldarmi, fino alla fermata dell’autobus, felice, nonostante il freddo di camminare da uomo libero, o meglio, da semilibero.

 

28/01/2018

Mi ha scritto Pasquale, da 36 anni in carcere: Qui i carcerati sono rassegnati, non c’è scintilla, vivono di una speranza illusoria, nell’attesa muoiono. Una settimana fa è morto Stefano che era qui con me, hanno diagnosticato troppo tardi un tumore, l’hanno trasferito a Parma, dove una crisi cardiaca se lo è portato via.

 

29/01/2018

In carcere non sei mai sicuro di nulla e questa mattina ho rischiato di non uscire al solito orario perché oggi nel Comune di Perugia si festeggia il Santo patronale e secondo il parere di alcuni agenti, dato che era una giornata festiva, dovevo uscire un’ora e mezza dopo. Ho dovuto prendere il calendario e far notare che non era segnata come giornata festiva nazionale.

 

30/01/2018

Oggi ho letto questa bella frase che mi ha fatto coraggio, nonostante le difficoltà, per cercare di migliorarmi: “…. E come nel cielo si fa più festa per un peccatore che si converte, così sulla terra ogni uomo onesto deve inchinarsi davanti a colui, che già caduto, forse in un istante di smarrimento, sa poi penosamente redimersi e risorgere.” S. s. Pio XII- 30 dicembre 1951

31/01/2018

I miei compagni ergastolani continuano a scrivermi, ma che tristezza leggere pensieri come questi: Vivo dentro un ossario dove la vita è più morta della stessa morte.

Commenti all'articolo

  • Di Nunzio (---.---.---.92) 20 febbraio 2018 11:02

    Questo è uno dei migliori articoli che abbia mai letto in vita mia. Poche righe di vita vera che infondono tanto dolore. Ho imparato tanto, grazie. Pochi articoli come questo vanno dritti dentro al cuore. E la giustizia italiana che è solo vendetta nella maggior parte dei casi, dovrebbe imparare. Si, preferisco la persona che sbaglia e si pente, che la persona che crede di essere nel giusto arrogantemente tutta la vita. In tutti i casi IO CREDO NELLA GIUSTIZIA DIVINA. Auguri a tutti i carcerati che si pentono con il cuore... Io prego per voi.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità