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Brunetta furibondo per la sconfitta: "Ho perso per la miopia della Lega"

Il ministro ci credeva.

All’inizio della campagna elettorale, un sondaggio commissionato all’azienda di Luigi Crespi lo dava avanti di dieci punti rispetto al suo rivale Giorgio Orsoni.

E non si può dire che Brunetta non si sia dato da fare in questa campagna elettorale, che qualcuno ha definito "faraonica", qualcun altro "berlusconiana".

Ha fatto di tutto, Brunetta, per fare apparire come un’opportunità irripetibile per i veneziani il suo insediamento a Ca’ Farsetti.

Brunetta furibondo per la sconfitta: "Ho perso per la miopia della Lega"


Aveva "convocato" a Venezia diversi ministri e perfino il premier.

"Finalmente, adesso che Venezia avrà un sindaco come Brunetta, potrò prendere una casa qui" aveva detto Berlusconi qualche giorno fa, sponsorizzando il suo ministro.

Aveva fatto la spola delle tivù locali, aveva incontrato tutte le associazioni di categoria, aveva promesso perfino "centomila posti di lavoro", aveva garantito che la città sarebbe uscita con la sua gestione e grazie alle sue "aderenze", dal letargo che la affligge da decenni

Aveva cercato in tutti i modi di accreditarsi come un re Mida, come l’occasione di rinascita da non perdere.

Insomma si era speso.
In città non avevano mai visto qualcuno "sbattersi" così tanto per diventare sindaco. E l’ottimismo del candidato era tale che i suoi supporter non avevano dubbi.

E’ stata però una debacle, invece.

I dieci punti di differenza ci sono stati.
A favore di Orsoni, però.

La reazione di Brunetta è stata furibonda.

"Una amara sorpresa "- ha commentato- "Con i voti della Lega avrei vinto al primo turno" .

Insomma per il ministro la colpa è degli alleati: "C’è una sorta di miopia degli elettori che quando devono votare il loro candidato non hanno dubbi ma quando devono votare un candidato della coalizione, hanno qualche difficoltà."

Ci sono però altre componenti nella sconfitta del ministro.

La prima è il carattere dei Veneziani.


Che non amano chi "fa il fenomeno".

Un’espressione veneziana tipica è "qua no se incanta bauchi" (non si incantano i gonzi).

Mentre il ministro accendeva dappertutto i suoi rutilanti fuochi d’artificio, Orsoni procedeva quasi a fari spenti, senza promesse mirabolanti.

Concreto, con i piedi per terra, accorto, competente: questi gli aggettivi che si sono spesi per l’antagonista del ministro.

La vittoria di Orsoni è il capolavoro di uno stratega sopraffino, il sindaco uscente Massimo Cacciari, che ha dimostrato di conoscere i suoi concittadini molto meglio del ministro.

Cacciari ha indicato subito, all’inizio della campagna elettorale, il nome di Orsoni.
 

Aveva capito per primo molti mesi fa che l’avvocato - cattolico, moderato, vicino alla curia- era l’uomo giusto sul quale puntare.

Il problema era come farlo accettare alla sinistra come candidato unitario.

In casa Pd c’erano pareri diversi, affioravano altre candidature, si profilava il solito bailamme di personalismi camuffati da buone intenzioni.

Alla fine non c’è stata altra alternativa che affidarsi alla primarie. Che, grazie alla sponsorizzazione autorevole del Sindaco, Orsoni è riuscito ad aggiudicarsi.

In città dicono che a dieci anni di distanza dalla prima volta, Massimo Cacciari, sia pure per interposta persona, è riuscito di nuovo ad avere la meglio su Renato Brunetta.

Aveva detto il ministro, in campagna elettorale: "In questi 18 anni la città è stata condannata a una morte lenta fatta di consorterie, cattivi sindacati e cattiva politica."

Gli ha risposto il sindaco uscente, dopo la vittoria di Orsoni: "Si vede che non abbiamo governato poi così male".

Commenti all'articolo

  • Di Raimondo Polidoro (---.---.---.29) 31 marzo 2010 11:29

    Beh, sul fatto che ci sia stata parecchia arroganza, non v’è dubbio. Ma di programmi per Venezia, se ne è parlato da qualche parte?

    Se si, evidentemente gli elettori hanno apprezzato più gli uni che gli altri, se no la decisione è stata "a sentimento" meglio un male (che pare non sia stato "così male") che si conosce che un bene sconosciuto. Un po’ come è andata alle regionali.

  • Di Filippo Cusumano (---.---.---.118) 31 marzo 2010 11:39
    Filippo Cusumano

    Grazie della domanda, mi consente di aggiungere un bit.

    Vuoi sapere una cosa Raimondo?
    Di programmi si è parlato moltissimo.
    E senza che fosse avvertibile una vera profonda differenza tra i due principali competitor.
    Entrambi, con livelli diversi di assertività ( dovuta ai diversi caratteri) volevano:

    - il Quadrante di Tessera ( un progetto di urbanizzazione di enormi dimensioni)
    - La sublagunare ( un megaprogetto di trasporto per collegare Venezia con la terraferma)
    - le Olimpiadi e l’Expo.

    Gli unici contrari a questi progetti di sviluppo del territorio erano i grillini ( che hanno avuto il 3, 2%)

    La risposta quindi è : si, di programmi si è parlato. E si assomigliavano moltissimo.
    Alla fine ha prevalso l’ostilità dei veneziani rispetto alla pretesa di qualcuno di fare il sindaco part time-
    Brunetta pensava che essere un ministro popolare fosse sufficiente. Non per i Veneziani.
    I Veneziani sono abituati a vedere il loro Sindaco in battello, mentre va a Ca’ Frasetti tutti i giorni. Non volevano un sindaco solo nei week end.

  • Di daniela agostini (---.---.---.196) 31 marzo 2010 12:15

    brunetta non è diventato ministro per i voti della gente ma per investitura diretta del premier ....
    qui doveva guadagnarsi la postazione democraticamente con i voti della gente
    i veneziani non l’hanno voluto 
    il suo ..dinamismo ....spaventa .... venezia va trattata ...delicatamente
    daniela agostini

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.3) 31 marzo 2010 12:19
    Grazia Gaspari

    Brunetta si è arrabbiato con la Lega, in realtà essendo lui stesso un veneziano, doveva sapere che il veneziano in quanto tale è "ricco di famiglia" e quindi insensibile al fascino del potere romano. 

     "Qua no se incanta bauci" .... e sulla Serenissima continua a sventolare la bandiera del PD. Bisogna riconoscere a Cacciasi di aver ben governato se i veneziani, così smaliziati e snob, hanno scelto il suo successore. 
  • Di Filippo Cusumano (---.---.---.118) 31 marzo 2010 12:30
    Filippo Cusumano

    Grazia, è vero.
    Ho resistito alla tentazione di farlo nell’articolo, ma cedo di schianto in questo commento:
    nella sconfitta di Brunetta c’è il sentimento che animava gli uomini della Serenissima.

    I veneziani pensano, come pensavano i loro progenitori secoli fa, che, una volta passato il ponte della Libertà, inizia la campagna.
    E per loro è campagna tutto quello che non è Venezia. Anche Roma.
    Ecco perchè molti torcevano il naso all’idea di dover condividere il loro sindaco con un ministero.

  • Di pv21 (---.---.---.239) 31 marzo 2010 12:32

    Parlando di CROCIATE Ministeriali alla Brunetta. I medici contestano il sistema brunettiano di circolazione dei certificati medici "telematici" in quanto non rispetta la necessaria privacy del trattamento di "dati sensibili". Tutti si chiedono quando vedremo crescere qualità ed efficienza nella PA. Nel DOSSIER ARROGANZA i protagonisti non vengono elencati in ordine di altezza ... (di più => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.3) 31 marzo 2010 13:51
    Grazia Gaspari

    Errata corrige: bachi e non bauci :)

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.3) 31 marzo 2010 13:54
    Grazia Gaspari

    ahahahah Ho sbagliato anche l’errata corrige: il veneziano non fa per me! Dunque: bauchi (gonzi) e non bauci 

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