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Botto di Wikileaks: lo scandalo Stratfor

Wikileaks ha appena pubblicato cinque milioni di email prelevate dai server di Stratfor. Chè è una compagnia con base in Texas, che dietro la facciata di un editore opera come un’agenzia d’intelligence privata che fa consulenza per molti governi e per molte corporation, quasi uno spin-off privato dell’enorme apparato dell’intelligence statunitense.

Già il solo trovarsi nella lista dei suoi clienti sarà fonte d’imbarazzo per tutti, perché i consigli che Stratfor ha distribuito via email, sembrano proprio riguardare una bella quantità d’azioni che per le leggi di molti paesi cozzano con il codice penale o la decenza. 

Ma ancora di più dovrebbero eccitare la giustizia americana, perché questa specie di dependance della CIA pone agli americani fondate questioni per quel che riguarda la sicurezza nazionale.

Com’è stato per i cable anche questi documenti sono stati affidati a numerose testate di diversi paesi per competenza geografica. La loro pubblicazione nelle prossime settimane farà sicuramente molto rumore e provocherà molte dimissioni.

Resta da vedere come la prenderà il governo americano, che in questo caso non può lamentare un atto ostile e dovrebbe anzi riconoscere l’opera meritoria di Wikileaks, ma su questo non c’è da contarci troppo.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.186) 27 febbraio 2012 13:22

    Bravi ragazzi, avete fatto un buon lavoro e complimenti pure a wikileaks che si espone. Metto questo commento come anonimo perché qui non si sa mai cosa possa succedere ad essere contro gli interessi degli americani: qui ti fanno brutte sorprese anche se io conto quasi zero.

    • Di (---.---.---.205) 27 febbraio 2012 14:30

      Non c’entra niente con l’articolo..

      1) non per farmi i fatti tuoi, ma anche se non metti il nome sei comunque identificabile dall’IP (come tutti noi)
      2) non mi risulta che nessuno sia mai stato perseguito dalla CIA per quattro chiacchiere in libertà su un sito
      3) se pensi che gli americani perdano tempo a setacciare alla ricerca di "liberi pensieri" come il tuo.. bé.. forse una sorpresa te la farà l’ambulanza di un ospedale psichiatrico, non certo uno 007..
      Con simpatia.
  • Di Geri Steve (---.---.---.224) 27 febbraio 2012 21:58

    dal sito "ufficiale" di Stratfor, l’auto presentazione:

    Stratfor is a subscription-based provider of geopolitical analysis. Individual and corporate subscribers gain a thorough understanding of international affairs, including what’s happening, why it’s happening, and what will happen next.

    Unlike traditional news outlets, Stratfor uses a unique, intelligence-based approach to gathering information via rigorous open-source monitoring and a global network of human sources. Analysts then evaluate events looking through the objective lens of geopolitics. Our goal is simple: to make the complexity of the world understandable to an intelligent readership, without ideology, agenda or national bias.

    • Founded in 1996 by bestselling author George Friedman
    • Headquartered in Austin, Texas
    • Privately owned
    • Publishes analysis via a subscribers-only website and customized email updates
    • Subscribers range from military officers to investment professionals, from graduate students to retirees
  • Di Geri Steve (---.---.---.224) 27 febbraio 2012 22:09

    cosa si trova in rete:

    http://espresso.repubblica.it/detta...

    Wikileaks

    Le prove: fabbricavano i dossier

    (27 febbraio 2012)

    Stratfor ha una lista sicura (secure list) da cui passano tutte le email più delicate e che hanno a che fare con i clienti che comprano informazioni: eserciti, istituzioni finanziarie, multinazionali e anche media. Molti messaggi nella lista sicura contengono notizie che non sono destinate alla diffusione, ma rimangono all’interno dell’azienda. Quando gli analisti Stratfor viaggiano all’estero vengono disconnessi da questa lista più sensibile per ragioni di sicurezza

     

    http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=183326&sez=HOME_SCIENZA&ssez=INTERNET


    «I documenti mostrano come lavora un’azienda privata di intelligence e come questa prenda di mira individui per conto dei suoi clienti pubblici e privati», aggiunge la ong nella nota. Wikileaks afferma di avere le prove dell’esistenza di legami confidenziali fra Stratfor e aziende come l’indiana Dow Chemical di Bhopal e l’americana Lockheed Martin, oltre che con agenzie governative americane, fra le quali il Dipartimento di stato, la sicurezza interna, il corpo dei Marines e l’agenzia di intelligence per la difesa.

    Esplosioni nelle basi in Iran. Commando israeliani assistiti da forze curde avrebbero distrutto in Iran installazioni sotterranee utilizzate per la difesa nazionale e per progetti di ricerca nucleare...
    L’attacco di Israele. Sarebbe un attacco talmente distruttivo … Per valutare la attendibilità di questi documenti, un cronista di Radio Gerusalemme ha telefonato all’analista Farnham (il cui numero di telefono è stato pure divulgato da Wikileaks). «Sembrava molto spaventato - ha poi riferito il cronista - e ha preferito troncare la conversazione».

    L’ambasciatore italiano. «Nella lista degli informatori di Stratfor figura un ambasciatore italiano presso uno Stato africano». Lo ha detto la giornalista dell’Espresso Stefania Maurizi intervenendo alla conferenza stampa organizzata da WikiLeaks al Frontline Club di Londra. «Non sappiamo quale sia il rapporto esistente fra questo ambasciatore e la compagnia americana». L’Espresso è uno dei media partner di Wikileaks, ed ha contribuito alla pubblicazione dei file odierni, così come quelli del cablegate.

    La Coca Cola. Tra le altre cose emerge che «la Coca Cola usò i servizi della Stratfor per monitorare gli attivisti della Peta….

  • Di Geri Steve (---.---.---.224) 27 febbraio 2012 22:32

    http://blog.panorama.it/mondo/2012/...

    ….L’operazione del gruppo fondato da Julian Assange è stata battezzata The Global Intelligence Files, e renderà accessibile a tutti la corrispondenza dell’agenzia, chiamata anche “l’ombra della Cia”. Il materiale che verrà messo online da WikiLeaks copre un periodo che va dal 2004 al 2011 e, secondo quello che si legge sul sito dei pirati di Assange, l’intenzione è di mettere a nudo la “rete di informatori, i pagamenti a loro effettuati, le tecniche di riciclaggio di denaro e i sistemi di pressione psicologica utilizzati da Stratfor”.

    Inoltre, sono più di 4.000, tra i cables pubblicati dal gruppo di Assange, le mail in cui la Stratfor dà consigli al governo Usa su come gestire proprio l’affaire WikiLeaks, con informazioni dettagliate sul suo fondatore e sui suoi metodi.

    ….

    Fondata dall’analista geopolitico George Friedman nel 1996, la Stratfor è una delle agenzie di spionaggio più famose al mondo, ma non è un ente governativo. Tra i suoi clienti ci sono governi, multinazionali (come anche le italiane Eni e Finmeccanica) e una fitta rete di istituzioni. La lista degli “abbonati” alla Stratfor è strettamente confidenziale e annovera 500 nomi di grosso calibro in tutto il pianeta.

    L’attività dell’agenzia si divide in due parti; una visibile, attraverso commenti generali e pubblicazione di notizie su casi geopolitici ed economici nel mondo, e l’altra invisibile, con mail riservate inviate ai propri clienti in cui si forniscono informazioni dettagliate (e segretissime) su campi di interesse per l’azienda o l’ente che pagano il servizio…

  • Di Geri Steve (---.---.---.224) 27 febbraio 2012 22:34

    Era un segreto di pulcinella, ma adesso ci sarebbero le prove

    Osama Bin Laden e l’ISI pachistano erano in accordo:

    http://www.telegraph.co.uk/news/wor...

    Stratfor: Osama bin Laden ’was in routine contact with Pakistan’s spy agency’

    Osama bin Laden was in routine contact with several senior figures from Pakistan’s military intelligence agency while in hiding in the country, according to a large cache of secret intelligence files.

    The e-mail, from a Stratfor analyst, suggested that up to 12 officials in Pakistan’s Inter-Services Intelligence (ISI) agency knew of the al-Qaeda leader’s safe house.


    The internal email did not name the Pakistani officials involved but said the US could use the information as a bargaining chip in post raid negotiations with Islamabad.

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